Calendari e oroscopi

Dopo la febbre da calendari (dai pompieri gay di Seattle sino alle maestrine precarie di Ostuni) è ora il momento, in quest’ultimo scorcio dell’anno, in cui furoreggiano gli oroscopi. Alla radio come alla televisione sulle riviste come su Internet imperversano maghi e divinatori di ogni grado e follia che si cimentano come novelli Nostradamus a predire il futuro prossimo venturo. Il seguito di pubblico è, come al solito, largo, anzi larghissimo. Sembra che sia un modo come un altro, spicciolo e gratuito, per esorcizzare le paure e le angosce per qualcosa che sfugge totalmente al nostro controllo. C’è così chi si lancia nel predire che il leader di Arcore, aggiustato il registratore di cassa a Cleveland, tornerà in politica più baldanzoso e tonitruante di prima, tanto che il prossimo anno sarà in grado di unificare tutta la destra sotto il neonato partito di ‘Forza Berlusconi’; c’è chi predice che l’Italia, almeno sino a dicembre, rimarrà stabilmente in Europa, nonostante Padoa Schioppa, e che l’Inter, in vista delle giornate di ritorno del campionato, comprerà un’altra decina di fuoriclasse stranieri riuscendo nel raro intento di perdere ugualmente lo scudetto. Insomma, tutto normale. La signora Pina, quella del primo piano, è tuttavia preoccupata. Le è arrivato a casa il calendario di Frate Indovino con i soli primi sei mesi. Lei dice che Frate Indovino non sbaglia mai e che se non è stato stampato il restante semestre vuol dire che ci sarà la fine del mondo. Non so cosa pensare: nel dubbio penso che mi farò tutte le ferie rimaste prima del 30 giugno.

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