Hezekiah – Dietro al racconto

L’idea per il racconto Hezekiah mi è venuta leggendo la biografia di San Giuseppe da Copertino (foto più in basso) su Biografieonline (–> Biografieonline) che ricevo ogni mattina nella mia casella di posta come newsletter).

Non saprei dire con esattezza per quale ragione sia scattata questa associazione tra la lettura di una biografia e il fatto che il santo si potesse lamentare di non essere riuscito in vita a fare miracoli in quanto, al contrario, San Giuseppe da Copertino ne fece diversi, in particolare legati alla levitazione (ed è per questo che è considerato il patrono dei voli e gli aviatori cattolici statunitensi lo venerano come loro protettore, –> Famiglia Cristiana).

Forse è per il fatto che, a volte, mi viene da domandarmi spontaneamente cosa succederebbe se accadesse nella realtà qualcosa di contrario a quanto ho modo di leggere. In fondo, credo, è (quasi) naturale pensare che un santo faccia o abbia fatto dei miracoli in vita (del resto, in caso contrario, non sarebbe stato fatto santo, v. –> beati e santi); per cui per me è (quasi) d’obbligo chiedermi, viceversa: che cosa accadrebbe se un uomo molto buono, che si è prodigato per tutta la vita a fare del bene al prossimo, in odor di santità insomma, scopre che non sa fare i miracoli pur (umanamente) desiderandolo?

Il finale nasce poi da un ulteriore contrasto con la prima parte del racconto.

In un primo momento avevo pensato di scrivere una storia dove padre Rosenberg era ancora un giovane predicatore operando per il bene della gente; scoperto di poter fare dei miracoli, si era messo a fare anche dei selfie con i miracolati (quale specchio dei tempi). Ma poi ho ritenuto che fosse troppo dissacrante come idea e l’ho abbandonata.

Il racconto è intitolato al nome del demone (Hezekiah) piuttosto che a Padre Rosenberg, giusto per sottolineare che, tutto sommato, non è quest’ultimo il vero  protagonista del racconto: il futuro santo si rivela infatti, in questa storia, troppo attaccato alle cose terrene (all’ambizione e alla fama) per avere un comportamento da (vero) santo.

Per quanto, il fatto che Hezekiah torni subito a “fare” il Demone appena dopo la morte del Padre reverendissimo (finalmente libero dalla sudditanza psicologica di quello) rende tutto sommato il miracolo della conversione un miracolo solo a metà.

La foto di apertura del racconto raffigura la cella (quella vera) di un altro santo: San Benedetto.
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