L’ansia da raccomandata

È difficile da capire, ma è così.

Le raccomandate arrivano di soppiatto, furtivamente, quando meno te le aspetti. Ti ritrovi nella buca delle lettere l’avviso di ricevimento e inizia l’angoscia.

La raccomandata arriva quando non ci sei

Sembra che dal vetro della buca sia qualcosa di innocuo, di dimenticato, persino di inserito per sbaglio e invece, aperto poi lo sportellino, te lo vedi lì, chilometrico, logorroico e per il 95% inutile: lo scontrino.

L’avviso dà una serie di informazioni sovrabbondanti (tanto che non sai dove guardare per sapere quello che ti serve) confermandoti, in buona sostanza, che l’addetto è passato e non ti ha trovato per consegnartela. Controlli il giorno e la data e capisci invece che ovviamente in casa c’eri o c’era qualcun altro che l’avrebbe potuta ritirare. Un altro mistero.

Magari non ho sentito il campanello. Pensi. Forse ero sul terrazzo che guardavo lontano nel futuro, assorto nei miei pensieri semplici ma intensi (anche se non ho il terrazzo) o forse ero in bagno a fare i gargarismi, perché in bagno ogni tanto ci si deve pur andare, oppure, come credi più verosimilmente (perché la statistica pur nella sua saccenteria qualcosa di vero te lo deve pur dire) hanno solo sfiorato il tuo citofono perché non è possibile che su dieci raccomandate nove te le devi andare poi a ritirare tu all’Ufficio di Vattelapesca.

La raccomandata del venerdì

Angoscia, scrivevo. Eh sì perché un’altra legge non scritta è che la raccomandata arriva pressoché quasi sempre di venerdì (come un ospite sgradito con un pesce di qualche giorno sotto l’ascella) sicché fino a lunedì, se mai avrai tempo, non potrai ritirarla.

Il che vuole anche dire che passerai tutto il weekend a pensare chi possa avertela mandata e siccome, anche qui per statistica, per la maggior parte delle volte non è quasi mai la comunicazione di aver vinto un primo premio che non riescono a bonificarti tanto è elevato l’importo, cominci a fare tutta una serie di congetture nefaste.

Non sarà mica una multa? Un cartella esattoriale? L’avviso di un procedimento? L’avviso che ti tagliano la luce/gas/aria perché hai dimenticato di pagare le ultime bollette? E così via, in un tourbillon di sensi di colpa, di cattivi presagi e di pessime premonizioni, giusto per alimentare la propria autostima e latente frustrazione da vita vissuta.

Per fortuna è possibile saperne qualcosa di più in due modi, tanto per non stare ad aspettare senza far niente.

Controlla il codice

Controllando il codice della raccomandata (è quello che si trova appena sopra il codice a barre sullo scontrino bianco che ti hanno lasciato) se ne può infatti sapere di più.

I primi numeri sono fondamentali. Se il codice inizia per 12, 13, 14, 15, 151, 152, 1513, 1514, 1515 ,allora si tratta di una raccomandata semplice (generica) e ci si può anche un po’ rilassare (può essere la vostra banca che vi manda la nuova carta bancomat o l’amministratore che vi invia la convocazione della prossima interessantissima riunione di condominio, ma può anche essere un avvocato che, scrivendo per conto del vostro debitore, vi intima di adempiere prima di farvi causa) mentre se i numeri sono altri occorrerà aspettarsi qualcosa di meno frivolo e di più impegnativo (per saperne di più sui codici –> i codici delle raccomandate).

Consulta il sito

Un’altra cosa che si può fare è andare sul sito delle Poste Italiane alla pagina del Cerca Spedizioni –> Cerca Spedizioni e inserire il famoso codice della raccomandata nel box che, al momento della redazione di questa pagina, è in alto a destra.

Dopo aver cliccato sul pulsante con l’icona delle lente di ingrandimento apparirà la schermata de Le tue spedizioni con l’indicazione del tipo di raccomandata che hai ricevuto (se generica o altro, come si diceva prima, ma non ci sarà nessuna indicazione sul mittente e men che meno sul contenuto della raccomandata; questo in applicazione della ormai pervasiva legge sulla privacy, che tutela spessa gli altri e non te, poco importando che l’interessato a conoscere quelle specifiche informazioni sia proprio tu che, avendo ricevuto l’avviso, sei l’unico a conoscere il codice mentre la privacy sarebbe comunque l’ultimo dei tuoi problemi). Perché mia poi non si inventano un modo per poter interrogare via SPID una pagina riservata con tutte le informazioni personali relative a quella raccomandata?

Cliccando ulteriormente su Dettagli spedizioni si conosceranno invece tutte le fasi di lavorazione cui il plico è stato sottoposto, compreso (e questo ci può essere utile) il luogo in cui si trova l’Ufficio Postale che ha preso in carico la raccomandata del mittente. Se l’ufficio postale si trova a Borgoquattrogatti e lì conosci solo una vecchia zia allora non c’è dubbio è lei che (senza avvertirti) ti ha spedito la sua preziosa ricetta della marmellata di kaki al rosolio.

Certo, se la raccomandata è stata invece spedita da un grande centro o da una città dove non conosci nessuno ne saprai più di prima.

Insomma, l’angoscia fino a quando non avrai ritirato la benedetta raccomandata permarrà (quasi) intatta. È difficile da accettare, ma è così.
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