Come accatastare la legna

piccola legnaiaUna volta che hai comprato la legna (–> Quale legna usare per la stufa, –> La legna da stufa) e una volta che il rivenditore te l’avrà portata a casa (se devi invece andare a prenderla tu hai un altro problema che puoi risolvere però subito cercando un altro rivenditore), occorre affrontare la successiva questione di come riporla. Di ciò tratta questa pagina.

Innanzitutto occorre chiarire che sistemare bene la legna per l’inverno agevola molto il suo successivo utilizzo. Avere della legna ben accatastata, secondo un certo criterio e soprattutto asciutta, ti aiuterà molto (–> Come ti accendo la stufa).

Come accatastare correttamente la legna

Detto questo, ci sono diversi modi per accatastare in modo corretto la legna.

Il modo che conosco io e che adopero usualmente, prevede di distinguere innanzitutto tra pezzi di legna che presentano una parte di taglio longitudinale (che chiamerò per comodità ‘taglio’, vedi foto A in basso), per essere stati tagliati per il lungo, e pezzi cilindrici interi di varia pezzatura (che chiamerò per comodità ‘intero’, vedi foto B più in basso).

foto A – pezzo a “taglio”

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foto B – pezzo “intero” o cilindrico

Sia il pezzo “a taglio” che “intero” possono essere (ovviamente) di varie dimensioni (oltre che di diverso tipo di legno), ma questo poco importa per ciò che verrà qui spiegato.

La catasta vera e propria

Per prima cosa va individuato, possibilmente al coperto (in luogo mi raccomando non umido e soprattutto ventilato) o all’esterno (dove la legna dovrà essere però coperta) e non troppo lontano da casa, il luogo dove vuoi far sorgere la catasta. Innanzitutto sconsiglio caldamente di tenere la catasta in casa, in quanto nella legna si possono annidare diversi tipi di insetti come formiche, ragni e tarli con cui è meglio non condividere gli stessi spazi.

Se si vuole utilizzare il proprio garage, ci tengo qui a rimarcarlo, occorre avere l’accortezza che ci sia nel locale ricircolo d’aria attraverso delle prese (d’aria) sempre aperte. La legna non teme il freddo ma il ristagno di umidità che è sempre presente nella nostra legna mai stagionata a sufficienza (e il rilascio dell’umidità è continuo nel processo di stagionatura). Il ristagno può creare muffa e bruciare legna che presenta muffa sulla sua superficie significa spandere nell’aria spore pericolose per la salute.

Tanto precisato, delimita quindi in terra il perimetro della catasta (utilizzando possibilmente dei pallet per separare la legna dal terreno da cui altrimenti assorbirebbe l’umidità) usando i tagli.

Facciamo conto che vogliamo creare una catasta a ridosso di un muro (per quanto l’ideale sarebbe che la catasta fosse “libera” su tutti e quattro i lati per consentire l’areazione). Il disegno qui sotto è la rappresentazione dei tre lati di un muro visti in sezione

muri in sezione di contenimento

si dovrà procedere in questa maniera, in modo tale che tutti i tagli poggino bene per terra (posizionandoli cioè dalla parte tagliata trasversalmente, per cui, il pezzo di legno di cui alla foto A, più sopra, va girato):

muri in sezione di contenimento con la prima fila di legna (pezzi tagliati)

poiché c’è ancora spazio, come si vede dal disegno, rispetto alla luce del vano dove sorgerà la catasta  (tra la prima fila di tagli e il muro) inserire una nuova fila di tagli. Nello spazio interno potranno poi essere messi gli interi avendo l’accortezza, ogni circa due/tre palmi (ma non è una regola precisa, ovviamente) di cambiare la direzione del legno posato ponendo i pezzi in modo ortogonale, cioè a 45°.
In questo modo:

muri in sezione di contenimento con le prime due file di legna (pezzi tagliati) e, a riempimento, con le file di legna (pezzi interi) posizionati ortogonalmente, vale a dire a 45° rispetto agli altri

Una volta esaurita la prima posa di legna, iniziare con il secondo strato (a salire dal basso), badando bene a mettere in prevalenza i tagli sopra i tagli (facendo una specie di cornice che conterrà la catasta) o gli interi ortogonalmente rispetto ai tagli sottostanti, fermati a loro volta da altri tagli sullo stesso livello di strato. Come nella figura sottostante.

muri in sezione di contenimento con il secondo strato di legna. Occorre formare una cornice di contenimento posizionando i tagli sui tagli o gli interi messi ortogonalmente rispetto ai tagli sottostanti fermati da altri tagli sullo stesso livello di strato.

Per far sì che la legna non sia instabile verso l’interno o l’esterno della catasta (le forze che ‘tengono’ la catasta spingono anche verso la parte più debole che è quella sul davanti dove non c’è il sostegno del muro) occorre sempre fare attenzione che la legna sia posata perpendicolare al terreno vale a dire non in obliquo verso l’alto e tanto meno in obliquo verso il basso rispetto alla catasta.

posizionamento erroneo dei pezzi di legno

Farsi aiutare eventualmente anche da spessori di legno (schegge) per garantire il più possibile questa condizione di stabilità.

Per dare ancora maggior staticità alla catasta, alcuni pezzi di legno interi potranno essere inseriti ‘in piedi’ rispetto agli altri come se fossero delle chiavi di tenuta. Come rappresentato dal disegno appena qui sotto.

Posizionamento di un pezzo di legno “in piedi” come chiave di tenuta

Cosa tenere a mente e a cosa stare attenti

Esempio di catasta

Occorre anche ricordarsi, mentre si erige la catasta, di inframmezzare la pezzatura piccola della legna con quella più grande.

Come è stato chiarito in altra pagina (–> Come ti accendo la stufa) per accendere la stufa sono necessarie diverse misurazioni, sicché se i pezzi piccoli sono messi tutti da una parte della catasta così come i pezzi medi o grandi, non sarà facile avere a disposizione tutte le pezzature necessarie (e graduali).

Siccome la catasta viene disfatta man mano che la si usa, i pezzi, nella loro diversa grossezza, andranno equamente distribuiti all’interno della catasta.

Alterna quindi i pezzi piccoli con quelli medi e quelli grandi in modo da essere sempre in grado di poter avere a disposizione, per la stufa, una quantità assortita tenendo però ovviamente conto, in modo approssimativo, che avrai bisogno di tale assortimento solo nella fase di accensione e non anche in quello di mantenimento del calore.

Un altro consiglio che mi sento di dare è quello di utilizzare una carriola per il trasporto della legna dal punto in cui il venditore ve l’ha scaricata al luogo ove sorgerà la tua catasta. Caricarsi della sola legna che di volta in volta sta in braccio e andare e venire da e per la catasta può significare fare un mucchio di viaggi stancanti. Se si trasporta invece la legna a carriolate, i viaggi saranno minori e il lavoro più rapido.

Infine, un avvertimento di contorno: è meglio utilizzare i guanti per mettere a posto la legna. Sui pezzi di legna ci possono essere formiche (che spesso morsicano), ragni, ma anche topini, oltre a piccole schegge, senza contare che a volte i pezzi di legno possono scappare di mano e finire su un dito.

scarpa - robustaSempre per ragioni di sicurezza è meglio anche avere ai piedi scarpe robuste. Quando si prelevano i pezzi di legno dal cumulo creato allo scarico della legna possono rotolare improvvisamente e finire, appunto, in modo accidentale su un piede. Ed è incredibile quanto possa essere pesante un pezzo di legno anche piccolo “da stufa”.

Sono semplici precauzioni (cui mi attengo sempre, per esperienza) che non guastano mai. Farsi male è davvero un attimo.

Se dunque farai attenzione a quanto sopra, alla fine del tuo lavoro dovresti ottenere una catasta come quella nella foto appena qui sopra (che è l’ultima da me fatta per il prossimo inverno). Buon lavoro!
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