La falena in tuta mimetica

Come si sa, le falene (come le farfalle e gli insetti, del resto) occupano nella scala della predazione, uno dei posti più bassi. Gli animali infatti che le hanno nel loro menu quotidiano sono molteplici come i ragni, le vespe, le lucertole, le rane, gli uccelli, ma anche alcuni mammiferi come i pipistrelli.

Il volo lento delle falene peraltro non è di loro grande aiuto, sicché madre natura ha pensato per loro, nella sua lunga evoluzione, a un altro tipo di difesa: il mimetismo.

Il mimetismo è quella strategia evolutiva secondo cui l’animale (ma anche vegetale, come alcune orchidee spontanee del genere ophrys, nell’immagine qui a lato, che imitano l’addome della femmina dell’ape per attirare il maschio e favorire così l’impollinazione) assume, a scopo di autoprotezione, colori e forme dell’ambiente in cui vivono.

Questa capacità di “confondere” i propri predatori (ma il fenomeno è molto variegato, –> Il fascino del mimetismo) è quantomeno di due tipi:

  • il mimetismo criptico che consente all’individuo di “sparire” letteralmente nell’ambiente in cui si trova perché diventa uguale o simile ad esso (si pensi al camaleonte o al polpo, vedi il video –> Il mimetismo del polpo);
  • il mimetismo fanerico (di cui parliamo qui) che consente invece all’animale che lo adotta di esser scambiato per uno diverso che magari è inappetibile per il predatore, se non velenoso o addirittura antagonista.

Nel caso del mimetismo fanerico l’animale “mimo” (quello imitante) prende dall’animale “modello” (quello imitato) linee, colori, forme ma anche disegni articolati come le macule o occhi che ricordano uccelli predatori (questo fenomeno si chiama aposematismo –> Aposematismo; di cosa si tratta).

falena-Imbrasia-belina

Il video in apertura della pagina chiarisce proprio questa strategia che spesso è funzionale e adattiva per gli animali che la praticano (un esempio al di fuori del mondo degli insetti lo abbiamo con il pesce cometa, Calloplesiops altivelis, che imita all’occorrenza il muso di una temibile murena, –> Pesce cometa).

Ma gli esempi di mimetismo fanerico possono essere molti altri.

Ci sono infatti falene esotiche, come l’Antherina suraka del Madagascar (immagine qui sopra), che hanno dipinti sulle ali grandi occhi colorati che mostrano ai loro predatori quando si sentono in pericolo giusto per spaventarli e allontanarli; vedi questo video esemplificativo  –> Antherina suraka).

Un’altra falena interessata dalla stessa strategia è la Imbrasia o Gonimbrasia belina (–> Imbrasia belina) le cui larve sono note come mopane worms (vale a dire larve dell’albero mopane, a sua volta chiamato l’albero farfalla anche per la forma delle sua foglie, come si può vedere nell’immagine qui sotto).

Queste larve sono una fonte di nutrimento fondamentale e pressoché a costo zero (e per di più con elevato contenuto proteico) per gran parte degli abitanti di Botswana, Zimbabwe, Sudafrica e Namibia (così importante per quest’ultimo Stato da aver effigiato la propria moneta con l’immagine del bruco).

La larve possono essere essiccate, affumicate o mangiate crude e il gusto (a quanto sembra) è delicato ricordando quello delle foglie del tè.

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–> La palummella, cos’è e cosa rappresenta

 

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