Parliamo di luci e del loro utilizzo

phares-de-voituresOra entriamo nel vivo della questione. Quali sono le luci che, per il codice della strada, devono essere tenute accese durante la marcia del veicolo e, soprattutto, quando e dove?

I conducenti dei ciclomotori, delle moto e delle autovetture sono obbligati a fare uso di determinate luci che sinergicamente (vale a dire nel loro operare insieme) svolgono importanti funzioni (segnalazione agli altri del proprio mezzo, illuminazione della strada durante la marcia). Queste luci sono:

  • le luci di posizione
  • le luci dei proiettori anabbaglianti
  • le luci della targa (se prescritte)
  • le luci di ingombro (se prescritte)

durante la marcia, sia di giorno che di notte, ma esclusivamente fuori dai centri abitati, senza distinzione se si tratti di una strada statale, di un’autostrada, di una superstrada o di una stradina di campagna (il codice con il suo solito linguaggio formale parla di strade extraurbane principali e strade extraurbane secondarie come se la loro dicitura fosse resa palese da un cartello e non inferibile dalle caratteristiche della strada; per la distinzione vedi –> le strade extraurbane).

Per i ciclomotori e i motocicli, è prescritto, in più, l’obbligo dell’uso dei citati dispositivi di illuminazione, anche nei centri abitati, durante la marcia, sia di giorno che di notte.

Sono esentati (art. 60 codice della strada) i conducenti dei veicoli iscritti nei registri ASI (Automotoclub storico italiano), Storico lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI (Federazione motociclistica italiana).

Tale prescrizione (della necessità di tenere le luci accese anche di giorno) è contestata. Molti lamentano infatti il maggior consumo di combustibile che deriva dall’uso dei fari, la minor durata delle lampade e la minor visibilità di determinate strumentazioni e display (si pensi al navigatore incorporato), la cui retroilluminazione s’attenua all’accensione delle luci. Tali problemi non si verificano sulle vetture dotate di luci diurne (ma si tratta di optional riservato di solito ai veicoli di fascia alta) che sono speciali sorgenti luminose ottimizzate per farsi vedere di giorno (e non per illuminare di notte), che s’attivano automaticamente quando s’inserisce il contatto e che possiedono basso assorbimento di corrente e lunga durata di utilizzo.

Per riassumere queste prescrizioni in una tabella (quella qui a lato, vedi –> tabella uso obbligatorio delle luci o clicca sull’immagine). Come si vede dalla tabella, manca l’indicazione delle luci abbaglianti e di quelle diurne (vedi in questa stessa Sezione –> classifichiamo le luci e i fari) in quanto, per quello che si è scritto nelle pagine precedenti, il loro uso non è obbligatorio, ma tipo surrogativo (in sostituzione di…) e/o contingente (temporaneo).

I proiettori di profondità, più comunemente chiamati “luci abbaglianti”, possono essere utilizzati fuori dei centri abitati quando l’illuminazione esterna manchi o sia insufficiente a condizione che:

  • non si stia per incrociare altri veicoli: in questo caso la commutazione ai proiettori anabbaglianti deve avvenire a distanza sufficiente affinché i conducenti dei veicoli in avvicinamento possano continuare la loro marcia agevolmente e senza pericolo;
  • non si segua da vicino un altro veicolo: è possibile in questo caso usare brevemente e in modo intermittente i proiettori di profondità per segnalare al conducente del veicolo che precede l’intenzione di sorpassare, unitamente all’accensione dei prescritti indicatori di direzione;
  • non si stia in una condizione diversa, comunque generatrice di pericolo derivante dall’abbagliamento, come nei tratti di strada in cui corre parallela alla carreggiata stradale una linea ferroviaria, o un corso d’acqua, o una strada contigua.

Le luci abbaglianti possono essere anche utilizzati in modo intermittente e discontinuo per comunicare avvertimenti utili, richiamando l’attenzione degli altri utenti o per segnalare l’intenzione di effettuare un sorpasso: in questi casi ne è consentito l’uso sia in città che fuori dei centri abitati.

In caso di scarsa visibilità per la presenza di nebbia, fumo, foschia, nevicata in corso, pioggia intensa, i proiettori anabbaglianti e quelli di profondità possono essere sostituiti dai proiettori fendinebbia anteriori, che assicurano un minore effetto di riflessione della luce sulle particelle di acqua o sul pulviscolo in sospensione nell’aria e quindi una maggiore visibilità.

Qualora il veicolo l’abbia in dotazione il conducente deve accendere la luce posteriore per nebbia (retronebbia) quando la visibilità sia ridotta a meno di 50 metri in caso di nebbia, di pioggia intensa o di fitta nevicata in atto.

Laddove i veicoli ne siano dotati, i conducenti devono azionare la segnalazione luminosa di pericolo (le cosiddette ‘quattro frecce’):

  • nei casi di ingombro della carreggiata, ad esempio per un incidente o per la presenza di ostacoli o di un carico disperso;
  • durante il tempo necessario a collocare e riprendere il segnale mobile di pericolo (il cosiddetto triangolo) ove questo sia necessario;
  • quando per avaria del veicolo si è costretti a procedere a velocità particolarmente ridotta;
  • quando si verificano improvvisi rallentamenti o incolonnamenti;
  • in tutti gli altri casi in cui la fermata per motivi emergenti costituisca pericolo anche momentaneo per gli altri utenti.

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