Alcune curiosità sui gufi

3Per approfondire la conoscenza di questi splendidi volatili ecco qui alcune curiosità:

  • il gufo è molto territoriale sicché non tollera invasioni del proprio areale da consimili; anche vi è scarsità di cibo, piuttosto che lasciare il proprio nido per battute di caccia lontane si potrebbe lasciar morire di fame;
  • la cura del proprio piumaggio, al risveglio, può durare anche delle ore (preening); il gufo utilizza per la nettatura la sostanza oleosa secreta da una ghiandola prominente adiposa (l’uropigio) posta appena sopra la coda;
  • il gufo ha penne così ‘sensibili’ (di cinque varietà diverse) che riesce a percepire l’ambiente anche attraverso di loro per la vibrazione dell’aria;
  • una volta all’anno il gufo subisce una muta completa delle piume che non perde però tutte insieme, ma a sezioni; la ricrescita richiede circa tre mesi;
  • in alcuni tipi di gufo le piume crescono anche sulle zampe per consentire un miglior adattamento dell’animale in climi rigidi e una difesa dai morsi dei roditori;
  • non ci sono rapporti di parentela tra i rapaci notturni e quelli diurni, non vi è, in altre parole, una comune origine filogenetica, ma solo caratteristiche simili di offensività predatoria attraverso artigli e becco;
  • il gufo non esita ad attaccare l’uomo se si sente minacciato e se la femmina è in cova;
  • il gufo non è in grado di masticare; si aiuta con il becco per lacerare il cibo in pezzi più piccoli quando la preda non è di piccole dimensioni, in caso contrario ingoia tutto il boccone; per digerire meglio, il volatile è dotato di due stomaci, ma ciò che non digerisce forma la borra, un insieme di ossa frantumate, della pelliccia, delle piume e di altro non edibile, che il rapace rigurgita dopo circa dieci ore. Ogni tipo di rapace ha la sua borra tipica, tanto che dalla borra trovata a terra, alla base di un albero, si può risalire al tipo di rapace notturno che lo ha sputato e che abita quella determinata pianta;
  • il gufo reale ha la possibilità di porre l’artiglio più esterno in opposizione agli altri per poter meglio afferrare e dilaniare le prede;
  • i gufi hanno tre palpebre per proteggere i loro occhi molto grandi (come quelli di un uomo); la più esterna, verticale, è detta nittitante e serve per tenere l’occhio sempre pulito e ben idratato;
  • vista gufoi gufi hanno una visione binoculare (vale a dire stereoscopica) come quella umana (110 gradi di vista complessiva di cui circa 70 gradi di visione binoculare); la precisione predatoria diventa pertanto elevatissima. L’occhio del gufo è ricco di bastoncelli (le cellule destinate a catturare la luce) sicché funziona da visore notturno esaltando anche la pochissima luce presente nell’ambiente notturno; in caso di buio completo il gufo si orienta con l’udito finissimo anche se la preda si dovesse trovare a decine di metri di distanza (persino se è un insetto); è l’udito il senso eletto della caccia; a questo proposito, è bene ricordare che i movimenti che il gufo esegue con la testa (ma lo fanno anche gli altri rapaci) di lato o dal basso verso l’alto e viceversa (boobing) in direzione di possibili prede è per tracciare precisi calcoli trigonometrici del suono al fine di meglio comprendere la distanza tra sé e la preda; l’occhio del gufo è più povero però di coni e questo influisce sulla nitidezza della vista;
  • il disco facciale del gufo (ma anche degli altri rapaci notturni) è formato da filopiume dure e spesse che riflettono le onde sonore migliorando l’orientamento uditivo;
  • ci sono più di venti tipi di gufo (tra cui il gufo reale, il gufo grigio, il gufo pigmeo, alto solo 12 centimetri, il gufo delle nevi);
  • in natura può vivere fino a 21 anni di età;
  • i gufi sono distribuiti sul territorio un po’ ovunque, persino in zone desertiche (ovviamente si trovano diversi tipi di gufi a seconda dell’areale) grazie alla loro versatilità adattiva (il Gufo delle tane, per esempio, fa la sua tana in una buca a terra nel Nord e nel Sud America), ma non in Antartide;
  • il gufo può essere considerato al vertice della catena alimentare non avendo validi avversari predatori sul territorio se non la volpe, soprattutto nel periodo in cui gli altri uccelli sono migrati per l’inverno facendo diminuire l’offerta di cibo; la volpe è capace di salire sugli alberi e a entrare nella tana del gufo e ucciderlo; per i gufi che vivono in paludi il pericolo è rappresentato dai serpenti che però si cibano normalmente delle uova a meno che non si tratti di serpenti di grosse dimensioni; tra gli antagonisti possono annoverarsi anche le aquile e il gatto selvatico, ma per i gufi di taglia piccola anche procioni e scoiattoli;
  • per l’uomo quella del gufo non è carne ricercata;
  • in alcune zone (all’estero) l’uomo introduce il gufo in specifiche zone quando vuole risolvere problemi di sovra affollamento di piccioni, storni o roditori in genere;
  • il gufo preda solo animali vivi; se trova un animale già ucciso da altri carnivori rifiuta la preda; la dieta è molto varia: mangiano dai lombrichi alle lumache, dai ragni ai piccoli anfibi, dai topi ad altri piccoli uccelli, ma anche conigli e granchi;
  • gufoalcuni gufi sono monogami, per cui, anche se dopo la nascita dei piccoli le coppie si dividono, l’anno successivo, si formerà la medesima coppia; è la femmina che va dal maschio che la richiama con il suo particolare verso; il gufo non costruisce il nido: se ne cerca uno abbandonato da qualche altro uccello o utilizza spaccature negli alberi; a seconda del tipo di gufo, vengono depositati da due sino a una dozzina di uova; l’incubazione dura circa trenta giorni; i piccoli rimangono nel nido da quattro a otto settimane.
  • ai gufi piace fare il bagno e, contrariamente a ciò che si crede, hanno bisogno regolarmente di acqua;
  • i pulli di gufo possono dormire anche 20 ore in un giorno e un adulto anche l’85/90%;
  • I gufi non vanno in letargo;

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2 pensieri su “Alcune curiosità sui gufi

  1. Molto bella questa sezione dedicata ai gufi (che mi piacciono tantissimo). Relativamente al loro udito, oltre a tutto quello che hai scritto tu, i gufi hanno anche una disposizione asimmetrica dei canali uditivi e questo permette loro, assieme ai movimenti del capo, di localizzare la preda con estrema precisione.

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