Teddy

«Come mai siamo venuti in questa città, papà?»
«Volevo farti vedere dove sono cresciuto… dove abitavo quando avevo la tua età.»
La bambina era appesa alla mano del padre e lo stava scrutando dal basso verso l’alto, un occhio socchiuso per la troppa luce. Voleva capire se lui fosse triste, perché dal viso non sembrava, ma dalla voce sì.
«Vedi… qui è dove per la prima volta ho imparato ad andare in bicicletta. C’era un signore che noleggiava le bici per girare in questa zona. È un parco molto grande, pieno di verde, con passeggiate lungomare. Chi voleva ne noleggiava una, per un’ora e due, e poteva farsi un giro per poche lire…»
«Ma io so già andare in bicicletta.»
«Lo so Clara, perché tu sei brava e sai fare già un mucchio di cose…»
La bambina era felice per quelle parole. Le si stampò un largo sorriso sul volto e prese a saltellare sul posto.
«Qui invece» disse l’uomo avvicinandosi a una fontana «è dove si facevano navigare le barchette.»
«Barchette?»
«Sì, i bambini come te mettevano in acqua i modellini di barche: erano di legno, di plastica e persino di carta…»
«Erano telecomandate con il cellulare?»
«Ma no Clara, non esistevano, allora, i cellulari. Venivano spinte con le mani…»
«Con le mani? Sarà stato noioso…»
«No, Tesoro, tutt’altro…» le disse con tenerezza osservando lo stato di degrado della vasca. Le spallette di cemento erano sbreccate, il fondo della vasca, priva di acqua, verde di muffa. La sensazione era di irreversibile abbandono. Cominciava a pensare che, dopotutto, non era stata una grande idea ritornare in quella città che lo aveva visto prima adolescente e poi ragazzo. Erano vent’anni che non ci metteva più piede, da quella litigata terribile e definitiva con i suoi che da allora non aveva più visto. Voleva cercare di fare pace con il proprio passato ma era tutto diverso, estraneo: la città che ben conosceva esisteva in realtà ormai solo nella sua testa, nei suoi ricordi sbiaditi; non c’erano che vaghi punti di riferimento qua e là, ma nulla più.
Girarono ancora quasi per tutto il giorno. La bambina sembrava instancabile. L’uomo le aveva mostrato le sue scuole medie, la cappella dove aveva fatto la prima comunione, il suo quartiere di ragazzo. Nel tardo pomeriggio comprese che stava però cercando di prendere tempo. Erano arrivati a pochi passi da casa sua, dove probabilmente vivevano ancora i suoi genitori, ma non riusciva a decidersi. Forse non era ancora davvero pronto, anche solo per rivedere l’edificio da lontano.
«Ma la casa dove vivevi tu, è qui vicino, vero papà?» le domandò lei a tradimento.
«Sì, proprio dietro quell’angolo. Sei pronta a vederla?» fece l’uomo che sembrava piuttosto rivolgere a se stesso quella domanda.
«Certo, papà.»
Lui ebbe un’esitazione. Poi strinse la mano alla figlia e voltarono l’angolo.
La villetta terratetto non c’era pressoché più. Era un cantiere: solo macchine movimento terra che caricavano alacremente i detriti sui cassoni di due camion. Lui rimase senza parole. Non riusciva a credere a quello che vedeva.
«Quella è casa tua?» chiese la bambina stupita puntando il dito verso le macerie.
Ma quanto era stato via? Si domandò lui. E i suoi genitori, allora, dov’erano? Si erano trasferiti all’estero come dicevano sempre avrebbero fatto? Erano ancora vivi? Il passato gli era piombato addosso tutto in una volta e lo stava schiacciando.
«Papà… papà…» lo chiamava lei tirandogli la manica del giaccone come fosse la corda per suonare una campana. Ora la bambina si era accorta che anche il viso del papà era triste. Triste e pallido.
Lui non rispose. Si mosse lentamente verso i ruderi tenendo sempre per mano la bambina. Si accertò che nessuno degli operai stesse controllando e oltrepassò la fascia bianca e rossa che delimitava il cantiere. Si avvicinò a quella che era stata un tempo la cappa di un caminetto miracolosamente rimasto in piedi. Infilò una mano sotto la cappa e, dopo averci lavorato per un po’, estrasse alla fine un pacchetto avvolto in un foglio di giornale sporco di fuliggine. Lo scartò. Era un orsacchiotto ancora in buono stato.
«Questo l’avevo salvato il giorno in cui mio padre, buttando via tutti i miei giocattoli, aveva deciso che io ero diventato troppo grande per poterci ancora giocare. Tieni, ora è tuo. Si chiama Teddy.»

29 pensieri su “Teddy

  1. Trovo si sia salvato il pezzo più tenero del suo passato: l’infanzia. O, almeno è questo il “messaggio” che ho trovato dentro il tuo racconto.
    cb

  2. valy71 – Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea
    valy71 il scrive:

    Scusa le ripetizioni, ma ho avuto problemi, come ti dicevo!

  3. valy71 – Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea
    valy71 il scrive:

    Anche se è difficile affrontare certi viaggi nel passato, sono convinta ne valga la pena!

  4. valy71 – Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea
    valy71 il scrive:

    Anche se è doloroso affrontare certi viaggi nel passato, sono convinta ne valga la pena!

    • E’ doloroso e complicato, ma necessario; il passato va rivissuto in modo liberatorio soprattutto quando liberatorio non lo è stato

      • valy71 – Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea
        valy71 il scrive:

        Sono d’accordo!

      • valy71 – Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea
        valy71 il scrive:

        Era da tanto che cercavo di fare commenti, finalmente ci sono riuscita! Complimenti per il tuo blog!
        Buona domenica! 😃

          • valy71 – Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea
            valy71 il scrive:

            Grazie a te, come posso chiamarti?

            • valy71 – Sono appassionata di scrittura da sempre, cerco il mio posto nel mondo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di approdare qui. La parola chiave del mio Blog è decisamente l'Amore, l'amore per la vita, in tutte le sue forme e nelle inevitabili diramazioni che la vita ci impone. La vita ci insegna anche quello che non vorremmo mai imparare, lo ripeteva spesso una persona che ho amato tanto, con tutto il cuore, una donna meravigliosa che ora ci osserva e ci protegge da lassù e sono certa che mi voglia bene, come io ne voglio a lei, la amerò per sempre, anche se il destino, che davvero ha molta più fantasia di noi, ha deciso di separare, per così dire, le nostre strade, ma per volersi bene, non basta che amarsi, anche se non ci si vede e non ci si sente più. Il mio dolce saluto arriva fino a lassù e la raggiunge. Le auguro di riposare in pace e di trovare quella felicità che nella vita ha saputo assaporare, nonostante le mille difficoltà che ha incontrato e superato brillantemente. Non fu subito amore a prima vista tra noi, ma abbiamo imparato a volerci bene e a rispettarci. Dove c'è rispetto, c'è amore! Valeria D'Andrea
              valy71 il scrive:

              Okay grazie

  5. elisabettafvg – Udine – Buongiorno! Sono Elisabetta ed abito a Udine. Questo blog è un "compendio" di ciò che voglio trasmettere (dalla frase di Ippolito Nievo che descrive il Friuli Venezia-Giulia come "un piccolo compendio dell'universo"!): -farvi conoscere i lavori manuali creati per la casa, per un regalo, per un evento,all'insegna del riciclo. In casa mi prendono in giro perchè smonto ogni oggetto fino al più piccolo pezzo! Uno dei miei motti:"può sempre servire!" Casa nostra fa concorrenza con i grandi magazzini di ferramenta!!!!Sono "idee di Beta" perchè le realizzo partendo da quello che ho in casa-magazzino ;) guardando un articolo in una vetrina, grazie alle idee di alcune riviste specializzate o ad un tutorial di un blog su una particolare lavorazione. -aprirvi il mio libro delle ricette collaudate, provate e riprovate anche perchè ogni giorno ti consigliano un nuovo ingrediente, ...si vede in televisione una nuova presentazione,...! -consigliarvi per un giro in Friuli (e non solo) attraverso l'arte, la cultura, la storia, la natura,... avendo un occhio di riguardo per i bambini, il mio grande amore! Sono mamma di due ragazzi maggiorenni (sigh!passa il tempo!), "camminano" da soli ed è anche per questo che ho voluto questo blog. Trasmettere fiducia nel saper creare qualche cosa con le proprie mani e con materiale povero,... curiosità, meraviglia nel conoscere, sapere di un luogo, di un evento... Adesso basta parlare, anzi scrivere di me! avanti con gli articoli! #BuonTutto a tutti da Beta! ah! dimenticavo.... Mandi Mandi !!! P.S."Mandi" è il saluto friulano. Vuol dire "ti lascio nelle mani di Dio" e/o "ti auguro tutto il bene per la tua vita" . NOTA BENE Il mio Blog STORIE DI BETA (ed i relativi articoli)NON è un prodotto editoriale, in quanto il blog non è concepito come una testata giornalistica. Il blog (come già dichiarato) rispecchia SOLO le mie passioni ed il mio PERSONALE pensiero, in materia di Lavori Manuali, Cucina, Libri, Bicicletta,Viaggi, Curiosità, Storia, Arte del FVG e non solo (v.i miei "Libri" :) ). Non e' una testata giornalistica, quindi NON sono tenuta agli obblighi dell’art. 5 – legge 47/1948, ovvero la registrazione obbligatoria presso il tribunale. Le fotografie sono state realizzate da Elisabetta Adami, titolare del blog e pertanto sono soggette a copyright. Nessuno è autorizzato a riprodurre parzialmente o totalmente i contenuti del blog. Chi lo fa viola le norme sul copyright e pertanto sarà passibile di richiesta danni.  L’autore Elisabetta Adami e il blog STORIE DI BETA NON SONO RESPONSABILI del contenuto dei link citati. E' un mio libero consiglio di lettura e/o comprensione. I miei "lettori del web" sono i SOLI responsabili dei propri commenti/contenuti pubblicati. Data la mia natura educata e rispettosa, mi riservo di non pubblicarli qualora siano irrispettosi.
    elisabettafvg il scrive:

    Ricordare sempre.

  6. E così il piccolo Teddy è stato salvato e rimesso di nuovo in circolazione…evviva
    Mi viene in mente che pure mio nonno riteneva la cappa del camino un posto sicuro…infatti non sapeva che mio padre andava a prendere la sega di precisione per farsi dei modellini di monopattino di legno e la rimetteva sempre al suo posto…infatti mio padre mi ha raccontato che pur essendo un bambino non si era mai fatto scoprire nel misfatto…eheheh

  7. Una scoperta dolentissima, quella della fine della casa dei suoi genitori, che fa vacillare questo figlio fuggitivo. In ogni caso, io credo sia sempre meglio sapere, anche a costo di un ulteriore peso sull’animo. Davvero bello e commovente.

  8. Austin Dove – Mi chiamo Antonio, sono un appassionato di cinema. Pur avendo studiato materie legate all'ambiente, la mia passione è l'arte e quindi qui provo a condividere ciò che apprezzo e le mie riflessioni! Ciao!^^
    Austin Dove il scrive:

    💙💙💙💙💙
    un po’ ricorda It come tuffo nella nostalgia del passato, racconto molto struggente

  9. Martina Ramsauer – Trotz meines hohen Alters unterrichte ich noch immer etwas Deutsch und Englisch. Ich habe versucht herauszufinden, ob Bloggen für meinen Beruf interessant sein könnte. In the meantime I've understood that most of all it helped myself! Nel frattempo ha capito che quello che ho imparato scrivendo questo blog ha aiutato soprattutto a me stessa.
    Martina Ramsauer il scrive:

    La tua storia è molto toccante, grazie mille!

  10. Birbo Bicirossa – Ciao, voglio avvisarti che proseguendo troverai due blog di pessima satira e dubbio umorismo. Un consiglio, non seguirmi credendo che contraccambierò, perché di solito non lo faccio. 😁🤪😉
    Birbo Bicirossa il scrive:

    Ottimo. Complimenti Maestro!
    🙂

  11. Raffa – Appassionata di cinema e di tutte le cose belle della vita. Scrivo recensioni senza prendermi troppo sul serio, ma soprattutto cerco di trasmettere emozioni.
    Raffa il scrive:

    I viaggi nel passato sono sempre dolorosi: meglio tenersi i ricordi intatti.
    P.S. C’è un refuso: «Papà… papà…» la chiamava lei tirandogli la manica

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