Era già qualche minuto che Ottìno, aspettando l’ora della cena, scrutava il vicino dalla finestra. Anzi, studiava qualcuno che probabilmente stava lavorando per il vicino. Sembrava un fotografo o qualcosa di simile perché quel tizio stava dietro a un apparecchio voluminoso che assomigliava tanto a una grossa macchina fotografica, anche se non lo era; ed era puntata contro la villetta di Berto. Controllava ogni tanto con attenzione il display colorato e poi spostava l’apparecchio montato sul treppiede in un altro punto della strada. La cosa stava andando avanti da un po’. Non resistette e scese a vedere.
«Buonasera, tutto bene?»
L’uomo davanti a lui, affaccendato com’era nella sua attività, non rispose. Dopo qualche attimo si girò.
«Ah, buonasera a lei… scusi ma non l’ho sentita arrivare, ero concentrato.»
«Sì sì lo vedo…» fece guardando ora anche lui in direzione del villino di Berto con ciò imitando l’uomo che stava a sua volta allungando il collo come per non farsi sfuggire alcun particolare. Aveva gli occhiali da vista sulla testa, incastrati in una folta capigliatura mossa e bruna, il dolcevita elegante e un jeans alla moda ne facevano più un gigolò di passaggio che un professionista.
«Si sta chiedendo cosa sto facendo, vero?» domandò l’architetto senza distogliere lo sguardo dal display su cui si era ingobbito.
Ottìno non rispose subito, quasi fosse stato scoperto sul fatto.
«Beh, sì, in effetti…»
«Sto eseguendo una termografia… una termografia a infrarossi» rivelò mettendosi dritto. Ottìno si accorse solo in quel momento di quanto il suo interlocutore fosse alto e lo sovrastasse di un palmo.
«Una termocosa?»
«Una termografia…» fece l’uomo sorridendo. «Questa è un’apparecchiatura che misura le radiazioni infrarosse emesse dai muri. La mappatura della temperatura superficiale è fondamentale per poter esaminare lo stato di conservazione dei materiali» e il professionista a questo punto si fermò per valutare l’effetto di quelle informazioni. Quindi, non avendo notato la minima reazione, proseguì: «è possibile in questo modo osservare le dispersioni di calore per poter intervenire, ma anche per individuare per esempio gli allacciamenti elettrici usurati o difettosi. Il termografo “vede” l’accumulo di energia e consente di riparare il guasto prima che possa originarsi un cortocircuito.»
«Caspita, molto utile… e funzionerebbe anche con casa mia?»
L’architetto lo squadrò ammutolito. «Certo… se non ha muri d’acciaio!» gli rispose ironico girando il termografo. «È quella casa sua?»
«Sì sì…» gli rivelò lui riluttante come se fosse un’informazione riservata.
«Vede?» gli fece mostrando il display che stava già registrando dei dati «lei ha un’importante dispersione di calore dal tetto, spende molto in riscaldamento, vero?»
«Non lo so, l’ho comprata da poco…» sbuffò lui spingendo le mani dentro alle tasche.
«Ehi, ma cosa abbiamo qui?» si chiese l’architetto imprimendo il dito indice contro lo schermo.
«Cos’ha visto?» disse Ottìno preoccupato.
«C’è qualcosa nei suoi muri… c’è una intercapedine?»
«Sì, penso di sì.»
«E quanto tempo fa le hanno consegnato la casa.»
«Un paio di mesi.»
«Direi che c’è un gatto che si muove tra il muro interno e quello esterno, non so come ci sia entrato, ma c’è ed è vivo: dovrà liberarlo.»
«Ma io odio i gatti!» sbottò Ottìno come se quell’affermazione dovesse chiudere ogni discussione sul nascere. L’architetto era rimasto basito per la seconda volta. Sollevò il termografo e il suo treppiede voltandoli nuovamente verso il villino di Berto; poi disse in modo conclusivo: «va bene, allora…»
I due si salutarono.
«Tutto OK?» gli chiese la moglie sentendolo rientrare. «Ho visto che sei uscito, qualcosa non va?»
«No no, tutto a posto cara, cosa c’è per cena?»
Poi si sentì urlare. Il bambino di undici anni era rientrato a casa con un grosso piccone prelevato in garage; pur facendo fatica a tenerlo in mano si stava dirigendo di corsa verso la sala.
«Presto, presto, non c’è un minuto da perdere…» gridò tutto trafelato «dobbiamo salvare un gatto!»
Link un caro saluto juan https://masticadoresitalia.wordpress.com/2021/06/03/termografie/
Il gatto deve essere messo subito sul divano e ci vuole un bagnetto caldo perchè stare incastrati nel muro è da supereroe…è un gatto con i superpoteri…
Bel pezzo…
Termo-salvataggio…
Un caro saluto.
Univers
L’aveva murato il gatto! Ma povero!
W il bambino!. E il termografo 😉
Magari ci si era infilato lui; i gatti sono tremendi
Ma povero gatto! L’aveva murato…W il bambino! E il termografo 😉
normale attività per vedere lo stato della casa con la sorpresa di un gatto che il figlio ha sentito.
Inverosimile, ma divertente. 😄
gatti > umani e quindi ok 😀
Fermi tutti, il gatto è stato inserito durante la costruzione della casa, con l’incarico di tenere sotto controllo il numero dei topi. Piuttosto mi preoccupa il tetto, se disperde tanto calore vuol dire che si sono scordati l’intercapedine per ghiri e pipistrelli.
🐱😂😁
…e i barbagianni, non scordiamoci i barbagianni 😅