«Mi manca tanto il tuo sorriso, Emma»
«Lo so, caro.»
«Ti ricordi il settembre scorso? Sulla spiaggia, a rincorrere le nuvole come gabbiani… le onde del mare a far compagnia ai nostri discorsi… ti ricordi Amore mio?»
«Certo che mi ricordo.»
«Guardavamo il futuro oltre l’orizzonte, ascoltavamo il calore della nostra felicità, come se dovesse essere infinita, intoccabile, indistruttibile. E invece non è stato così.»
«No, non è stato così.»
«C’era la ‘nostra’ solita vela al largo gonfia di grecale che separava l’acqua color della carta zucchero.»
«Sì, è come se l’avessi ora davanti a me.»
«Poi c’è stato un momento in cui il sole è sceso all’altezza dei nostri occhi e io ho visto il meglio di me nei tuoi; ho visto noi due nella casa nuova, a giocare in giardino con i bambini che avremmo voluto; ho sentito la forza che mi davi ma anche tutta la tua tenerezza di donna appassionata, la dolce fragranza delle tue labbra morbide. Eravamo lì, ma eravamo anche altrove in un mondo tutto nostro dove nessuno ci avrebbe mai potuto raggiungere. Era l’Amore che ci meritavamo, Tesoro mio, l’Amore che avevamo disperatamente cercato e che quel giorno era nelle braccia dell’uno e dell’altra; quell’Amore immenso che redime ogni amarezza.»
«Sì, hai ragione…»
«E poi all’improvviso hai sentito un brivido di freddo, il vento ha increspato il profumo dei tuoi capelli e io ti ho abbracciato ancora più forte e ti ho baciato come se dovesse essere l’ultimo bacio senza sapere che lo era davvero… fino a quando ci siamo sentiti una sola vita sotto un cielo invidioso che si specchiava nel mare. Eravamo davvero storditi dalla felicità.»
«Lo so… ti prego, basta…»
«No, lasciami ancora dire, per favore… Mi manca davvero tanto la tua voce, Emma, e quel tuo modo di piegare la testa da un lato guardandomi come fosse la prima volta. Mi manca vederti camminare scalza per casa con la mia camicia addosso, in punta di piedi sapendo che ti sto guardando… e quella tua maniera di intrecciare le dita alle mie, i tuoi pensieri ai miei.»
«Così ci facciamo solo del male…»
«Come al solito.»
«Come al solito.»
«È che non dovevo morire così presto…»
«No, non dovevi, caro…»
«Ma è capitato.»
«Già.»
«Ora però basta, per oggi… calmati… e lasciami riposare: domani per me è una giornata lunga e impegnativa.»
«Va bene, d’accordo… A domani, allora.»
«A domani, Amore mio.»
La dolcezza iniziale.. i primi dubbi.. la durezza della fine. Emozionante, complimenti
😉
The twist at the end! Why do you have to be so cruel!
I don’t do it on purpose: I’m hostage to my imagination
😉
Got me to comment. Didnt it? So, it is a good post.
Questo dialogo è un ponte tra vita e morte.
Un caro saluto.
Univers
👍👏👋👋
Post scritto divinamente.
Bello un amore che dura oltre la vita. Qui parla Emma e ricostruisce un dialogo che non ci sarà mai più, se non nella sua fantasia. L’amore eterno!
Grazie.
Breve e intenso, come quel ricordo di un momento di felicità che durerà tutta una vita e anche oltre.
Volevo mettere mi piace ma non me lo fa vedere…
….lo raggiunge…
Era meglio darsi appuntamento a dopo…aspettare domani mi pare troppo…
Ciao…bel pezzo!
Madonna quanto sono egoisti questi fantasmi. Voglio dire, sei morto, fattene una ragione e comincia una nuova vita. Non so, se non trovi di meglio mettiti un lenzuolo e vai a infestare qualche vecchio castello scozzese. L’importante è che sgombri, lasciando libera la tua ex di fare nuove esperienze, magari con me! 😛
È che non ci sono più i fantasmi di una volta…
Comunque se dici a uno che è un fantasma si offende…Meglio dire che é diversamente visibile👻
Alcuni non sono fantasmi e si fanno vedere di rado…quindi bisogna fare chiarezza su quale è la visibilità in percentuale che bisogna mantenere per non essere considerati tali🤣
Dialogo surreale tra una persona morta e l’altra viva. Con relativo appuntamento a domani.
dialoghi a grande distanza|
A volte non basta una vita per avere un attimo di amore così… mi hai commossa
Quale domani?
ciao