Greta

Era diverso tempo che Arvo lo invitava a casa sua. Più che altro perché voleva fargli visitare le sue serre di piante e ortaggi. Ne parlava spesso quando era in compagnia e si capiva che ne era orgoglioso.
E quando finalmente Saverio si convinse di andarlo a trovare, capì che si trattava di una grande passione. La prima serra era ampia come metà della casa ed era piena di primizie, erbe medicinali e aromatiche. C’erano tutte le qualità di basilico, la melissa antica, le pere nane dell’Alabama e le fragole nere e blu di chissà dove, senza contare la sezione di piante grasse e di ikebana.
La seconda serra era ancora più vasta ed era dedicata alle sole piante da fiore dove c’erano esemplari anche rari di cui scordò subito il nome.
«È davvero fantastico qui…» gli disse sinceramene Saverio «Non credevo avessi fatto le cose così in grande. Adesso capisco perché ti si illumina il volto quando ne parli. Ma come fai a star dietro a tutto questo?»
«Per fortuna sto molto bene di famiglia…» disse quasi vergognandosene «e ho tanto tempo libero.» Arvo si era messo a guardare in lontananza un uomo che stava sarchiando il terreno con una gigantesca macchina rossa. Sembrava essersi ricordato di qualcosa che lo aveva rattristito.
«Vieni…» fece poi all’improvviso facendogli segno con la mano. «Deve ancora venire il bello».
Saverio fece fatica a stargli dietro. Le falcate di Arvo erano lunghe e poderose. Camminò una decina di minuti e dietro a una collina artificiale apparve una terza serra. Era la casa delle farfalle. E, appena entrati, centinaia, migliaia di farfalle di tutti i colori e fogge volarono loro attorno.
«Ma è incredibile questo posto…»
«Sì, davvero…» gli rispose Arvo «ma non è questo che ti volevo mostrare…» e subito proseguì di gran lena lungo tutto il padiglione senza fermarsi. Poi arrivò davanti a un’altra porta. Si voltò verso Saverio sorridendogli. Gli tolse delicatamente una farfalla che aveva sulla fronte ed entrò.
«E quest’altro luogo che cos’è?» chiese l’amico che si sarebbe a quel punto aspettato di tutto.
«Questo è il mio posto magico…»
Non aveva finito di parlare che una pianta che era loro vicino si sporse verso Saverio e gli sottrasse dal taschino una sigaretta per poi iniziarla a masticare rumorosamente.
«Ma mi ha rubato…» disse Saverio indicando la pianta che faceva l’indifferente.
«Sì dopo un po’ però la sputa… perché sa che qui dentro non si può fumare…» fece l’altro candidamente.
Intanto dal fondo del locale arrivò un’altra pianta con un meccanismo complicato inserito sotto il vaso che le permetteva di muoversi.
«Questa è la mia preferita… si chiama Greta…» disse Arvo prendendo ad accarezzarla. Saverio era allibito.
«Ma cosa hai combinato qui?» riuscì a dire a malapena.
«Ti piace, vero?» fece Arvo spostandosi con sollecitudine verso la vetrata dove si mise a dar da mangiare ad alcune piantine che si allungavano verso di lui per prendere i bocconi migliori come fossero uccellini appena nati.
«Questi sono i miei esperimenti.»
Greta si avvicinò a Saverio per avere una carezza anche da lui.
«Ehi, ma Greta sta facendo le fusa» fece Saverio ad Arvo rimasto di spalle.
«Vuol dire che le sei simpatico… Ah… stai attento però perché quell’attaccabrighe di Sophie è gelosa e spara delle maledette spine soporifere…» lo avvertì a quel punto girandosi.
«Saverio… Saverioooo, dove sei andato, Saverio?»

22 pensieri su “Greta

        • In verità non mi ricordo il ragionamento che feci per la scelta del nome. Forse perché ho pensato che un amante della natura, un po’ particolare, dovesse essere scandinavo. A volte le associazioni mentali sono bizzarre… quasi da materiale psichiatrico 🙂

            • La Finlandia nei miei viaggi, mi manca, ma colmerò la lacuna perché mi attrae molto.
              Grazie per il tuo passaggio.

            • Ma certo…vedrai che ti piacera’ molto. Specie se ami stare nella natura. Grazie a te, Briciola.

  1. fulvialuna1 – Cammino sempre a due metri da terra, la mia testa vive tra nuvole e venti, tra leggende e figure mitologiche, tra storia e arte....Come dice mio fratello, dovrei vivere in una torre, sulla montagna più alta del mondo; dovrei vivere tra libri, pennelli, tele, colori, stoffe.... Amo le alte vette, ma non disdegno il resto della natura, amo gli animali e il cuore me lo ha rubato un lupo. Amo tantissimo gli uomini che per me sono un mondo incredibile, ma le donne sono la mia forza,; non posso vivere senza bambini e senza le storie che raccontano gli anziani. Amo cucinare, cucire, dipingere, leggere, scrivere diari, scrivere su foglietti che viaggiano nella mia casa come avessero le gambe; mi piace il cinema, il calcio, le moto. Mi piace occuparmi della mia casa e del mio giardino...ma non sono Biancaneve e nemmeno Cenerentola, sono Paola, che per una serie di incredibili storie posso essere anche Penelope e anche Fulvialuna. Il mio sogno più grande è la pace nel mondo, questo mondo in cui cammino sempre a due metri da terra, ma quando ci appoggio i piedi resto ben salda ed è difficile spostarmi, tanto che il mio motto è "...il posto che mi piace si chiama mondo..."
    fulvialuna1 il scrive:

    Brrr…delicateza e poi terrore.

  2. Birbo Bicirossa – Ciao, voglio avvisarti che proseguendo troverai due blog di pessima satira e dubbio umorismo. Un consiglio, non seguirmi credendo che contraccambierò, perché di solito non lo faccio. 😁🤪😉
    Birbo Bicirossa il scrive:

    Saverio era fin troppo buono, e per una buona causa era disposto a farsi anche in quattro, però darlo in pasto alle piante carnivore mi sembra un pochino esagerato; anche se, con quel che costa la carne di prima scelta, posso capire che se viene offerta una mano ci si senta tentati di prendere anche il braccio, e oltre. Vabbè, ma in fondo se non ci si aiuta tra amici…

  3. Certo la pianta che fa le fusa è una bella idea…per esempio il figo che fa le fusa… però le sue spine potrebbero fare male…come quelle della rosa…del resto…bel pezzo …molto fantasioso…ciao😁

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