30 pensieri su “Zheb

  1. Urrà…la tenia è morta…il poveretto che aveva questa nel corpo delirava …hai raccontato il sopore durante l’anestesia di un intervento…o no? Mi piace dare una lettura razionale alle cose… comunque basta con i pessimismi…quando arriva un racconto dal sapore gioioso è vitale? Ciao…vorrei rilassarmi…e tu suspence..
    Ma quando torni gioioso? Mi manca il tuo fantastico punto di vista che spinge al sogno…🤗

  2. prima di leggere dietro al racconto ho pensato alla schizzofrenia, ma poi anche alla vera malattia fisica, un tumore ad esempio, che spara le sue metastasi, dallo stomaco alla testa e nell’anima, ma anche ad un possessato….guarda potrei pensare alla seconda. Ne ho visto un caso.
    nella sua terribile trama il racconto è scritto benissimo. Mi ha coinvolto.

  3. Chi la fa l’aspetti. Se Zheb si fosse limitato a nascondersi nella pancia, probabilmente la donna non avrebbe ucciso entrambi. Ormai Zheb e la voce narrante erano una sola cosa.

  4. A volte quando accadono queste cose l’ospite si rivela essere un tipo simpatico e cordiale, e può nascere una bella amicizia. Tuttavia se dovesse cominciare a comportarsi male bisogna subito fargli capire chi comanda, magari facendosi una bella scorpacciata di piccantissimo Chili, che è la morte sua.

    ^_-_^

  5. Inquietante ma credibile allo stesso tempo. L’idea della contaminazione dei panetti di burro al supermercato è vincente perché è un’azione plausibile messa in atto da una persona malata, quindi può essere la chiave per mettere in guardia il lettore.

  6. molto bello. le dita in fotografia mi hanno subito riportato all’oggi, al razzismo montante dentro di noi… Io sono buono, pacifico, mi ha ricordato “ma io non sono razzista”… Mi piacciono questi racconti evocativi di un certo stato d’animo che serpeggia dentro molti di noi, troppi… paure, angosce sfruttate dai soliti furbi ignoranti e pericolosi.Capisco anche che il grande nord te lo abbia suggerito. le serie nordiche tv danno vita ai nostri fantasmi.Buona domenica. Qui piove. Marzo fa il suo dovere.

    • Grazie per avere capito a fondo quello che intendo esprimere ogni volta che scrivo.
      Cerco di mettere su carta (nei miei limiti, ovviamente) gli effetti di luce potenti a chiaroscuro delle opere di Caravaggio.
      Un fotogramma che ti rimane nella retina anche dopo aver chiuso la pagina (elettronica o cartacea che sia).
      A volte ci riesco, a volte un po’ meno. Ma è comunque un grumo di suggestioni, di sentimenti, tra lo svelato e il buio.

      Anche qui a Poggiobrusco piove, ma la potatura all’albicocco che sta facendo le prove di quasi fioritura, l’ho fatta lo stesso.

      Buona domenica anche a te.

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