Ho visto tutto

«Pronto?»
«Sì? Pronto?»
«Signora Elisabetta? Buongiorno…»
«…»
«Mi chiamo C. F. Oggi sono passato per via Mascagni e ho letto l’avviso che avete lasciato sulla palina del divieto di sosta… ho assistito alla scena… ho visto tutto.»
«Oh, grazie a Dio… non ci speravo davvero più, dopo più di un mese.»
«Mi scuso per non essermi fatto vivo prima, ma è che io non abito a Lughi, signora: vengo in paese per affari solo saltuariamente…»
«Meno male, grazie, grazie davvero. Sa, mi sono fatta tanto male quando sono caduta, sono ancora a casa con la gamba ingessata, mi hanno messo i chiodi chirurgici per tener fermo il malleolo… e non so ancora per quanto tempo ne avrò… e quelli del Comune e anche l’Assicurazione non mi vogliono riconoscere il danno perché dicono che non c’è nessuna prova che mi sono fatta male proprio in quel punto; sa ero sola in quel momento… è stata una cosa terribile, ma c’era tanta gente… era l’ora di punta.»
«Non vi preoccupate, Signora Elisabetta, adesso ci sono io… come vi dicevo, ho visto tutto…»
«È il Cielo che la manda…»
«Sì sì, il Cielo, come no?… e quanto c’è per me?»
«Quanto c’è per lei, cosa?»
«Avrete ben pensato a darmi qualcosina, giusto per le spese; niente di che, badate bene… però devo venire in paese apposta e non ho tanto tempo; e poi il disturbo… gli avvocati, il processo…»
«Pensavo che fosse un testimone disinteressato… lo facesse per un dovere civico…»
«Certo sì, anche per quello, ma con il dovere civico non si campa…»
«Capisco… comunque lei ha visto tutto…»
«Sì, ogni cosa, ogni singolo istante… voi ve ne andavate tranquilla tranquilla sul vostro marciapiede quando…»
«Sì esatto, sul mio marciapiede…»
«Io mi trovavo a pochi metri da voi, lì dal tabaccaio, sa quello che c’è due negozi dopo… stavo uscendo perché avevo appena comprato le sigarette…»
«Sì, il tabaccaio, giusto, mi era parso di vedere infatti qualcuno lì fermo…»
«… quando vi ho visto cadere; non ho pensato che vi foste fatta tanto male in caso contrario sarei rimasto ad aiutarvi… chissà come avete sofferto!»
«Sì, mi sono fatta davvero tanto male; pensi che mi hanno messo dei chiodi chirurgici per tener fermo il malleolo…»
«Sì, il malleolo e poi, voi, così giovane…»
«Giovane? Guardi che ho settant’anni!»
«Complimenti! Dalla voce non si direbbe… li portate davvero bene… comunque piazzare una palina praticamente in mezzo al marciapiede… solo il Comune può fare una cosa del genere.»
«Quale palina?»
«Quella del divieto di sosta, su cui avete lasciato il vostro avviso, quello che se qualcuno avesse assistito all’incidente… la palina che non avete visto svoltando l’angolo e che vi fa fatto cadere malamente…»
«Ma che palina! Non ho svoltato nessun angolo… io sono solo scivolata perché ho messo il piede in un buco nel marciapiede; la pavimentazione ha ceduto per dei lavori e… ma è sicuro che ha visto proprio tutto?»
«…»
«Signor F., è ancora lì?»
«Sì, sì certo, signora Elisabetta, sto prendendo degli appunti… con tutti questi casi a volte ci si può confondere… dunque… mi dicevate… cedimento del marciapiede per lavori, piede in fallo, caduta rovinosa…; sentite, secondo lei, ci potremmo anche aggiungere che, nel cadere, vi siete rovinata un bel vestito costosissimo di Armani o una borsa di Hermés… questo, solo per buona misura, ben inteso, poi, trattando con l’Assicurazione, scendiamo un po’…»
«Ma cosa dice? Avevo addosso un impermeabile vecchio di dieci anni e portavo la borsa della spesa. Ma lei era presente oppure no?»
«Io sono in tanti posti, signora Elisabetta, e vedo un mucchio di cose e, perché no? posso aver assistito anche alla vostra caduta. Ma non perdiamo tempo… dunque, voi siete inciampata e poi? Dove vi siete fatta male, oltre al piede? Avete battuto la faccia? Avete dovuto rifarvi la mandibola dal chirurgo ricostruttivo? Oppure avete dovuto impiantare delle protesi dentarie, vista l’età? Sa, sono un bel mucchio di soldi anche lì…»
«Ho capito, lasci perdere… lei non ha visto un bel niente… la saluto…»
«Aspettate, aspettate… non riattaccate… se ci mettiamo d’accordo ho sorpreso vostro marito con un’altra… ho un’amica di mia cugina che farebbe l’amante…»
«Sono vedova!»
«Allora, avete contratto un mutuo oneroso, ma la banca non vi ha fatto firmare un documento importante… vi ho accompagnata e ho visto tutto.»
«Signor F., addio…»
«Aspettate, aspettate… sono sulle spese… almeno riconoscetemi qualcosa per la gentilezza di avervi chiamata…»
[clic]

NOTA: Nel racconto non c’è nessun riferimento a persone reali o avvenimenti effettivamente accaduti e i nomi utilizzati (così come le sigle) sono di mera fantasia.

18 pensieri su “Ho visto tutto

  1. meravigliosa chiamata, il più delle volte si presentano la mattina stessa proprio sulla soglia del palazzo di giustizia, prendere o lasciare nella stessa giornata prendono parte ad un numero considerevole di udienze, il piu delle volte fanno parte delle categorie a ruolo di difensore squattrinato senza clientela e chiedono cash i dobloni da mettere nella bisaccia, è un mondo tosto, sei stata molto buona !

  2. Questo racconto è di fantasia (molto carino) ma in realtà di questa gente ce n’è tanta e bisogna stare in guardia! Approfitto per farti gli auguri, anche se Natale è passato…

  3. Un tipo del genere mi è capitato di vederlo…ma chi era sensato lo scansava…perché era capace di dire contro senza nessun fondamento e solo per convenienza…non mi stupirei se sapessi che ha fatto mala fine!!!
    Ci sono molti personaggi così …che straparlano fin quando non gli insegnano a campare!
    Ciao, bel pezzo, sagacemente a modo tuo!!!

  4. Hai fatto bene a mettere la nota finale, ad ogni modo tieni presente che nel caso servisse sarei disposto a testimoniare a tuo favore, e in cambio mi accontenterei di un piccolo rimborso spese: ma sarebbe una cifra modesta, poco più che simbolica.

    ^_-_^

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