Il primo venerdì del mese era diventato l’occasione per una serata davvero gradevole. Gli amici si riunivano per fare due chiacchiere davanti al caminetto di pietra e per una partita a burraco. Le ore trascorrevano veloci tra le battute divertenti di Adriano, i suoi battibecchi con Cateno, la simpatica ospitalità di Ada e Luigino e l’ambiente caloroso di quella villa che abbracciava con slancio gli scogli aguzzi e lucidi della costa protendendosi verso il blu del mare e del cielo come un veliero pronto a salpare.
Poi, Cateno, una sera che aveva saputo che Adriano non sarebbe venuto, portò a far conoscere al gruppo Gilda, una sua amica mezza gitana che si diceva essere bravissima con i tarocchi.
La figlia di Ada e Luigino, Marilena, non ci pensò un attimo a farsi fare le carte. I suoi genitori, per una naturale ritrosia verso questo genere di argomenti, dapprima si opposero ma poi si arresero all’entusiasmo contagioso della ragazza che non vedeva l’ora di scoprire il proprio futuro. Gilda allora si concentrò assumendo un’aria professionale e, complice una candela che ad un certo punto spuntò accesa sulla tavola, si venne a creare un’atmosfera suggestiva e coinvolgente.
La gitana predisse a Marilena una vita ricolma di soddisfazioni anche se a venticinque anni avrebbe incontrato il grande amore che l’avrebbe fatta soffrire intensamente cambiandole la vita. La ragazza registrò ogni parola con attenzione come se Gilda le avesse dettato delle preziose istruzioni da seguire. E quando i presenti pensavano che avrebbe rivolto altre domande alla cartomante, per saperne di più, invece se ne uscì con:
«Bene, adesso le faccia a mio padre che è sempre così brontolone…»
E mentre Luigino, colto di sorpresa, stava per fare le sue rimostranze, la gitana aveva già mescolato le carte e aveva preso a raccontare cosa sarebbe successo all’uomo nel tempo a venire: un importante avanzamento in carriera (proprio quello da tempo desiderato), un aumento di stipendio, la guarigione da quel problema che lo affliggeva da mesi (che lui ben conosceva) e poi…
«E poi?» chiese Luigino che si era fatto prendere dal fascino della divinazione.
«No, non posso» rispose Gilda fattasi improvvisamente seria e preoccupata e preparandosi per andarsene. I presenti, che si stavano divertendo, fecero a gara per farla desistere. Ada le diede anche da bere il suo famoso passito e tutti cercarono di rincuorarla.
«Deve dirmi assolutamente cosa ha visto nelle carte… la prego…» pretese Luigino prendendola per un braccio.
«Va bene… va bene…» fece Gilda svuotando di colpo il bicchiere, «ma non mi tocchi, per favore.»
«Già, mi scusi…» fece il padrone di casa sedendosi.
Gilda si coprì la faccia con entrambe le mani, come volesse sparire, restando in quella posizione per quasi un minuto. Poi trasse un lungo respiro.
«Ebbene… suo padre… suo padre è appena venuto a mancare…»
«Mio… mio padre?»
«Sì, dieci minuti fa… un infarto fulminante.»
«Ma non è possibile!» disse Luigi con la voce incrinata; poi, mal reggendosi sulle gambe, raggiunse il suo studio per telefonare.
Nella sala, intanto, si era fatto un silenzio imbarazzante. Ada era rimasta in piedi non sapendo che fare. Era diventata pallida e si torceva le mani fino a farle diventare bianche. Trascorsero attimi penosi. Poi Luigino rientrò.
«Mio padre è vivo, è vivo… e sta benissimo… è tutto a posto, grazie al cielo» e accennò a una risata che risuonò tirata e nervosa. I presenti ne furono sollevati, riprendendo il buon umore perduto, desiderando dimenticare il più in fretta possibile quanto avevano appena vissuto.
Squillò il telefonino di Cateno. Pronunciò alcune parole incomprensibili all’apparecchio e riattaccò.
«Era Adriano. Mi ha detto che gli è appena morto il padre. Un quarto d’ora fa. Un infarto fulminante.»
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L’ha ribloggato su Alessandria today.
Buonasera Se ti fa piacere dare un’occhiata al mio nuovo blog di cucina e del giusto abbinamento al vino, ti lascio il link http://www.gustadegustablog.com/ Grazie Samantha
Hai usato un bellissimo nome, poco comune, Gilda. Interessante. Un saluto. Univers
Bel racconto😀
Come smentire la cartomante.
ha sbagliato persona, la gitana. Forse si è confusa oppure voleva impressionarlo.
La gitana ha indicato la persona giusta è Luigino che ha pensato al padre sbagliato. 🙂
sottile come interpretazione.
Quindi il padre di Adriano in gioventù avrà fatto o il lattaio o il postino o l’idraulico.
^_-_^
Esatto 🙂
😀 bello
PS: ieri ho ripreso in mano il libro di Binarelli (Euroclub anch’esso)… e infatti 😉
Che iattura… (altri puntini di sospensione)
😉 ma io ci conto nella Quinta Dimensione… da sempre!
Comunque sono sicura di me e non mi ingelosisco quando guardi altri puntini…è ovvio che devi pur poter fare il paragone che i miei sono meglio…o no?
Ma scherzi? I tuoi sono ripieni di pollo (se poi si potessero avere ripieni di carne d’asino…)
No…scherzi… l’asino è fatto per la mortadella e non puoi farci quello che fai col pollo…nooo
La mamma di Luigino è quella signora che fa la moralista insultando ragazze più giovani con paroloni?ahahahah…non ci voleva certo una veggente per capire…ahahahah
Sei una stragista di polli 😀
Esatto!
In verità va fatta strage di uno per volta…
Bel colpo alla fine!
La cartomante si é incartata!
Qui qualcuno non è stato fedele…
Un pochino…
meglio lasciar perdere le cartomanti, si potrebbero avere brutte sorprese.
Comunque il racconto mi è piaciuto.
Mi fa piacere
Vedi la punteggiatura?i puntini sospensivi sono stati messi a valanga…tu cosa penseresti…in ottica di preveggenza? ahahah
Che essendo periodo di black friday hai comprato un stock di puntini di sospensione a un ottimo prezzo. Pacchetti di nove punti al prezzo di tre. Su Amazon, ovviamente.
No…i puntini sospensivi sono fatti in casa…da me proprio….ahahah
Con il ripieno?
Si…pollo al formaggio piccante!
pure io ne metto tantissimi da un 18 anni circa. mi è venuto così e credo che servano a rendere certi momenti del discorsi
I puristi storcono il naso, ma anche a me piacciono tantissimo. I discorsi reali del resto sono sempre pieni di sottintesi.
Sì, ho letto varie critiche in passato. A me venne spontaneo, quando scrissi Promesse ma soprattutto Breccia nel destino, e parliamo del 1999: mi sembrava che in certi casi fossero necessari per “rendere” meglio il discorso, come se fosse vis-à-vis.
Negli ultimi anni ho iniziato ad usare anche il trattino – che forse ma molto “tecnico” ma mi piace in alternativa a un punto e virgola o una parentesi.
Mah, in fondo lo stile te lo crei. Se poi piace o no, dipende dagli altri e spesso… chissene 🙂
*fa molto tecnico!
Ciao… Bel pezzo…ben scritto…arguto nel finale…in verità non do fiducia alle cartomanti e non ho voglia di dubbi…se mi dicessero cose che vorrei sentire rimarrei con il dubbio e rispetto a cose spiacevoli inutile fasciarsi la testa…infatti anche in questo caso la cartomante ha detto molto di più di quello che si voleva sapere e forse era meglio non sapere…con te in ogni caso è indubitabile che non ci si annoia mai
…poi ho abbastanza intuito da sola…e prevedo con un pizzico di anticipo le cose…quindi sarà anche per quello …ciao
Luigino è fratellastro di Adriano (e Cateno lo sapeva)
ciao
Lo sapeva, dici?
perché sennò chiama la cartomante in assenza di Adriano? che forse non era ignaro come Luigino
ciao