L’incidente

Maledetto cellulare. È bastato un messaggio su WhatsApp e non ho visto la macchina davanti che si era fermata di botto. E come se non fosse bastato, avevo fatto appena in tempo a osservare, quasi fosse un film al rallenty, il cofano che si accartocciava sotto i miei occhi, che già avevo voglio di chattare sullo status del mio incidente. Magari avrei alzato la media mensile di accessi alla pagina: è un attimo diventare popolari, si sa, e ogni occasione può essere quella giusta. E poi a dirla tutta, se mi fossi accorto per tempo dello scontro, avrei pure potuto girare con il telefonino un video in tempo reale e allora sì avrei fatto migliaia e migliaia di clic su youTube. Una figata pazzesca. Ma forse, dopo tutto, a ben pensarci, sono ancora in tempo. In fondo è appena accaduto. Se non fosse per questa donna isterica che è scesa dalla macchina su cui mi sono spiaccicato che continua a straparlarmi contro. Ha una nuvola di capelli rossi arruffati tutti da un lato che scuote nervosa come un albero in tempesta e una vena violetta che le si gonfia e le balla sul collo: gli occhi sono spiritati e sembra proprio una matta. È curioso però come somigli a mia zia; soprattutto di profilo; alla zia quella ganza emigrata all’estero, ben inteso, non quell’altra, quella antipatica, che viene solo ai funerali con l’espressione di chi pensa: ‘la prossima volta forse tocca a te‘; se faccio una ricerca su Facebook magari la trovo e le chiedo l’amicizia che è tanto che non so nulla di lei. Appena questa donna smette di urlare cerco il mio cell che è volato sui sedili posteriori; certo che si dovrà spostare pure tutta quest’altra gente intorno a me che si è messa ad osservarci; e c’è pure chi riprende e chi scatta foto; mi sa che questi qui si stanno facendo lo scoop a spese mie; non me ne va bene proprio una. Oddio e questo ragazzino dov’era? Sotto la macchina di mia zia? Cioè, volevo dire, di quella che sembra mia zia? Il ragazzino lo hanno tirato fuori proprio da là sotto… e che ci faceva sdraiato per terra, sopra una bicicletta poi? Non è scomodo? Con tutto quel sangue che gli esce dalla testa e gli occhi rovesciati; io per certo non mi sdraierei sotto la macchina di nessuno se avessi tanto sangue che mi esce a zampilli e gli occhi buttati all’indietro; non è salutare; nossignore, poi si diventa pallidi come lui; che poi gli volevo chiedere se era sangue vero… perché non capita tutti i giorni che uno ti sanguini addosso così. Ma non è possibile parlargli perché un signore si è messo a cavalcioni sopra di lui a massaggiargli il petto come se gli volesse spalmare l’unguento per la tosse. Stavo per chiedergli se mi poteva prestare l’unguento perché volevo ficcarlo in gola alla signora dai capelli rossi; che ora si è messa pure a piangere senza smettere però di urlare; non che senta cosa mi dice, per carità, ma è che con questo vociare non mi fa pensare; già perché in fondo da tutta questa faccenda, dopotutto, almeno ne posso tirare fuori una bella storia per il blog; magari se esagero, un po’ qua e un po’ là, posso farne uscire una cosa tipo splatter da migliaia e migliaia di like; che mi migliora i guadagni su Adsense che sono ultimamente così asfittici che mi vogliono revocare la licenza. Adesso è pure arrivato un signore con la divisa, tutto impettito e con fare brusco; mi chiede qualcosa facendo la faccia seria, ma così seria che mi viene da ridere e lui si arrabbia ancora di più; magari posso farci entrare anche lui nella storia; posso scrivere che appena arrivato si è messo a gridare: ‘chi è che ha sporcato di sangue per terra che non viene più via?‘ e si è messo sparare in aria; no, non va bene, troppo moscio… diciamo che appena arrivato si è messo prima a gridare ‘c’è nessuno che vuole fare un selfie con me?‘ e poi, avuta risposta negativa, si è messo a sparare alla signora perché parlava troppo e al ragazzo per finirlo perché soffriva; sì, ‘sta cosa può anche funzionare: potrebbe essere la storia migliore che ho scritto da qualche mese a questa parte; ma sì, ora sono le undici, magari se mi ci metto di impegno prima di pranzo butto giù qualcosa e stasera pubblico il tutto. È un’ottima idea. Non è stata allora proprio una brutta giornata, in fin dei conti. È meglio che vada, adesso, perché tanto qui sono sicuro che non hanno bisogno di me: la macchina non mi serve e la posso lasciare dov’è perché tanto abito vicino e posso anche andare a piedi.
Ciao zia, fatti sentire ogni tanto.

dietro il racconto
Leggi –> Dietro al racconto

[space]

hat_gy
Questo racconto è stato inserito nella lista degli Over 100.
Scopri cosa vuol dire –> Gli Over 100
[space]

31 pensieri su “L’incidente

  1. e come si suole dire per fare i migliori auguri “alla faccia di chiunque ci voglia male”…
    È fuori tema rispetto al brano? In effetti lo so..ma ho preso spazio per fare gli auguri…

  2. É cosí vera questa storia. Mi ha fatto venire in mente un incidente di qualche mese fa qui dove vivo, un motociclista senza gambe…. i passanti si preoccupavano di filmare e inviare i video sui social piuttosto che di quanto tragico fosse ció che era appena accaduto.

  3. Quanto meno non ha provocato l’incidente di proposito…

    La scrittura sembra un fiume in piena, mi piace 🙂

  4. Pensa che prima di leggere dietro al racconto ero convinta che fosse talmente scollegato dalla realtà da non rendersi conto di essere anche lui allungato per terra e impossibilitato alla mobilità.

  5. La storia più bella davvero, non perché le altre sono in tono minore, no. Perché questa non è una storia, è un folle scritto di getto che racchiude la magia della verità. Unica nota che non condivido è dietro il racconto, se uno non capisce questo post è meglio se resta in silenzio. 😉

  6. una perfetta scena dei nostri giorni, dove conta di più quanti LIKE becchi che la vita di un ragazzo.
    Se non fosse tragica direi che mi ha fatto sorridere amaramente.

  7. se gli avanzeranno soldi dopo aver pagato le spese giudiziarie e risarcito le vittime, dovrebbe comprarsi un’auto che riprenda in automatico il percorso e lo invii direttamente al suo sito
    certo, rischiando di evitare gli incidenti la storia richiamerebbe meno utenti
    ciao

  8. Tutte le volte mi freghi….
    Mannaggia a te!!
    Mi sembravi veramente tu!!!!! Mi immergo a tal punto nella tua scrittura che poi, quando afferro il senso, mi dico:” Cavolo, ma quanto è bravo……”.
    E poi, ottima riflessione. Fotografia della società odierna, purtroppo.
    Ciaoooooo

  9. Talmente abituati a cercare consensi virtuali, che abbiamo perso completamente di vista la realtà.
    Senza dubbio un testo che, nonostante l’apparenza è veramente molto profondo.
    Complimenti davvero…

Lasciami un tuo pensiero