Il Programma di Gestione

Programma«Cos’è questo chiarore accecante?» Delio aveva appena strizzato gli occhi in una smorfia di dolore. «Sembra che sia esplosa una bomba atomica» disse ancora con le palpebre serrate.
Il collega, accanto a lui, lo stava fissando senza parlare, come se non trovasse le parole giuste.
«Oh bene, ora è passata…» aggiunse aprendo solo un occhio: «chissà che è stato… dunque, cosa stavo dicendo? Ah sì… il Programma. Il Programma di Gestione stavolta non è stato fatto per nulla bene; Coso lì, come si chiama…»
«Il Guadagni.»
«Ecco, il Guadagni, non è mica ‘bono’, non sa il fatto suo: sarà anche quotato nell’ambiente, uno molto apprezzato nel giro, non lo nego, ma poi sotto sotto, non ha il substrato…»
«Il substrato?»
«Sì il substrato, il background esperenziale… il backspin del sales management; al suo posto ci vedevo invece meglio quell’altro Coso, come si chiama? Ma sì che lo conosci bene anche tu… quello che c’era l’anno scorso, con la barbetta, la faccia un po’ così, come la tua… gli occhiali con la montatura di tartaruga.»
«Il Tanassi?»
«Esatto il Tanassi, è un grande quello lì…»
«Ma come non l’hai saputo?»
«Cosa?»
«Il Tanassi è morto quest’estate, per una brutta cosa al pancreas: sono bastati due mesi e ciao…»
«Davvero?»
«Davvero!»
«Ma mi spiace… era un grande… Vabbè resta il fatto che ora siamo nella palta, se non troviamo un’idea pull up entro il 28 di questo mese anche per questo semestre ce ne usciamo con un fatturato schiscio schiscio che sono dolori. Ci trasferiranno entrambi nel reparto del Baldi che è un bel pezzo di carogna, come sai.»
«Baldi?»
«Baldi, quello del reparto packaging
«Ah, vuoi dire Bardi!»
«Appunto, Bardi!»
«Ma come, non l’hai saputo?» fece l’amico tirandosi gli occhiali di plasticone leopardato fino sopra l’attaccatura dei capelli.
«Oddio, è morto anche lui?»
«Macché è passato alla concorrenza: ora è alla Baumann & Co, è il best direct manager
«Beato lui!»
«Non capisco però perché ti dai tanta pena per il Programma di Gestione…» gli fece il collega facendo un gesto complicato con le dita.
«Cos’è una battuta? Pronto? C’è nessuno?» gli chiese battendogli con le nocche la fronte sudaticcia. «Stiamo parlando del famigerato P-R-O-G-R-A-M-M-A   D-I   G-E-S-T-I-O-N-E, dimmi se è poco…»
«Ma non l’hai ancora capito?»
«Capito cosa? Uè, guarda laggiù…guarda… non è Coso, il Grande che dicevamo prima, lì… il…»
«Il Tanassi!»
«Ecco, il Tanassi, appunto. Non avevi detto che era morto?»
«Appunto!»
«Cosa vorresti dire, Coso? Che anche noi…?»
«Già! Ti ricordi quando stavi guidando come un matto e io ti ho detto vai adagio che la strada può essere gelata e c’è pure la nebbia?»
«Vagamente.»
«Ecco, adagio non ci sei proprio andato e sul viadotto hai fatto un bel testacoda: hai rotto la spalletta del ponte e siamo finiti giù nella scarpata… e… poi c’è stato quel chiarore accecante che hai visto…»
«Ma dai…»
«Proprio così e ora ti tocca passare l’eternità con me che non mi trovi neppure simpatico.»
Delio rimase a bocca aperta. Ci mise un bel po’ per metabolizzare la notizia; quindi finalmente continuò:
«Per fortuna il cielo è enorme!» e fece un largo gesto circolare con il braccio «anche se un po’ spoglio.»
«Già, per fortuna!»
«E così, niente più Programma di Gestione! Proprio adesso che avevamo ritrovato il Tanassi…» disse ancora Delio incredulo.
«Niente più Programma di Gestione! Confermo.»
«Bene, bene… senti, ma com’è che fai tu di nome?»
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24 pensieri su “Il Programma di Gestione

  1. Non so se hai mai letto o visto “La serra” di Pinter. La prima scena è uno strepitoso esempio di comicità sul lavoro, con professionalità, pazzia e morte.

  2. Bel pezzo…fa capire che spesso si creano sodalizi improbabili basati su
    futilità…ma alla fine senza capire perché i due colleghi prima accomunati solo dalla critica di qualcuno si trovano legati e nella stessa sorte…che non avevano scelto ma che subiscono! Strana sorte…
    CIAO

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