Spiro Tanz

Sono davvero un maleducato. L’altra volta che ci siamo visti al molo mentre aspettavo la mia balena delle 17 non mi sono presentato. A mia parziale discolpa devo dire che andavo di fretta. Ma ora sono qui a casa, nel mio studio, e ho tutto il tempo. Sono con il mio mosconvespa da compagnia e tuttofare. Sapete, ora li fanno tutti colorati e di ogni foggia: il mio è giallolimone, del colore dei limoni di una volta, intendo dire, con le ali fosforescenti, e diffonde del piacevolissimo jazz; jazz perfusion ovviamente, con le contaminazioni acquatiche di Atlas9000 che adesso vanno per la maggiore, tipo Abissi & Ecoscandagli.
Il mio mosconvespa è multiaccessoriato. Mi sveglia alla mattina, mi ricorda gli appuntamenti, ha i codici domotici di casa, sicché aziona per tempo la macchina del caffè, accende lo stereometeo o la TV microcellulare a seconda del giorno; ho appena scaricato l’upgrade dal sito e ora sa rispondere alle mail e mi dice cosa manca nel frigoforno e se ho dei prodotti in scadenza. Utilissimo, insomma. Se non fosse che è geloso della mia fidanzata, Amelia. Le fa i dispetti di continuo, come quando le prepara il caffellatte e finge di essersi sbagliato e mette il sale al posto dello zucchero di cozza. O come quando Amelia deve andare in bagno e lui le sigilla elettronicamente il coperchio del water. Amelia per fortuna non se la prende e si mette a ridere. Mi dice che se dovessi rompere con lei io e Cammillo (sì, è scritto proprio con due emme, così almeno mi hanno detto che si chiama all’Allevamento, esagerando anzi con le emme) faremmo una gran bella coppia e non avrebbe rimorsi in questo senso; ma non credo di aver capito bene cosa volesse dirmi con questa frase.
Prima avevo due farfanzare (ibridi di farfalle e zanzare), ma non andavano d’accordo fra loro; forse perché una era cinese e l’altra non ho mai saputo di che nazionalità fosse. Anche se erano certificate, non s’intendevano tra loro e facevano solo disastri. Si scontravano in volo oppure non si coordinavano nei compiti da sbrigare sicché, mentre una rifaceva una parte del letto, l’altra la disfaceva e se una prenotava il tavolo al pizzodromo l’altra lo disdiceva. Perché poi una farfanzara per lavorare bene debba essere sempre in coppia, non si sa e nessuno lo spiega. C’è poca chiarezza sul punto.
Sta di fatto che ho dovuto darle via e ora con Cammillo mi trovo bene. Mi costa solo un po’ di più in sterco sintetico di pollo (il Supersterco, com’è comunemente chiamato) che è caro, come si sa (perché quello vero è diventato introvabile dopo la Grande Epidemia); inoltre, diversamente da altri suoi colleghi, vuole solo il lunedì libero e quindici giorni di ferie l’anno. Dice che va al Raduno ‘AdUnoAdUno‘ giù a Mendelev City dove non fanno altro che parlare dei bei tempi passati in cui i Mosconvespa erano liberi e non dovevano lavorare per vivere. Roba da matti. Anche se poi, prima di partire, Cammillo mi fa sempre trovare un regalo sul cuscino. Con tutta probabilità perché si sente in colpa e vuole farsi perdonare.
L’ultima volta mi ha regalato un Rospo Scacciaguai. È in ceramica vetrovinosa, un materiale sottomodulare che non si trova neppure più nei Mercati Sotterranei. L’altro giorno, mentre estrofletteva la sua lingua a ventosa che usa per purificare l’ambiente (il Rospo è infatti un simpatico Extrafiltro faidatè che distrugge gli Acari volanti) è caduto dal comodino e si è rotto un orecchio e una zampa. Per fortuna il Rospo è trattato con il nuovo syntoGSK26.21, sicché gli sono ricresciute le parti rotte in soli dieci minuti, anziché in un giorno. Fa un gran bel lavoro, quindi, e sono soddisfatto. Oltretutto, ogni trenta secondi, proietta dagli occhi contro il muro di fronte, sia l’Ora Reale che quella Ipotetica e addirittura quella Scalare. Niente male, vero? È per questo che ho apprezzato molto il regalo. E al suo ritorno, al ritorno di Cammillo voglio dire, gli ho fatto trovare una doppia razione di Supersterco.
Va bene, si è fatto tardi: mi ha fatto piacere parlare con voi.
Oh… ma che sbadato! Ci stavo cascando di nuovo. Non vi ho detto come mi chiamo!
Mi chiamo Spiridione, come mio nonno; che sono sicuro avrebbe tanto apprezzato se non fosse che, da una trentina d’anni, è immerso in un brodo di liquido amniotico ionizzato. Un giorno vi spiegherò meglio cosa gli è successo.
Di cognome invece faccio Tanzetti. Non Tånzhetti o Tann Zettyy come scrivono in tanti, ma T-a-n-z-e-t-t-i, semplicemente; proprio come lo scovolino per sturare i condotti di scarico dei missili a lunga gittata. Ecco, quello! Ma gli amici mi chiamano solo Spiro, Spiro Tanz. E così potrete fare anche voi. Bello, vero?
OK, ora mi guardo un po’ Felix, la mia pianta carnivora da guardia che mi sta crescendo sul tetto: ci si prende, allora.

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Si parla di Spiro Tanz anche qui:

31 pensieri su “Spiro Tanz

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  3. Il test è graficamente accattivante e incuriosisce il contenuto…perché essendo molto diverse le risposte incuriosisce capire il motivo…comunque le polacchine le ho centrate secondo me!!!

  4. Il tratto deciso e la tridimensionalità (l’immagine ha la profondità e non è piatta) sono caratteristiche che ti ho attribuito per il fatto che mantieni sempre la razionalità e il senso logico, anche in un brano di pura fantasia…e
    sono qualità rare!!!
    Te lo devo proprio dire!!!

      • Ho fatto il test…ci sono molte cose che devo ancora capire di te a quanto risulta…no problem…ti scoprirò strada facendo…Ciao
        PS…ma poi pubblichi le risposte esatte??? Hai acceso la mia curiosità… In particolare per le scarpe, dove ho risposto polacchine:ho fatto bene???

        • Ci sto pensando se pubblicare o meno le risposte esatte. Ma penso di no.
          Visto l’argomento preferirei lasciare l’alone del mistero 🙂
          E poi questo permetterebbe di provare il test più volte.
          In altre parole si sa che le risposte inserite sono giuste solo quando il quiz avverte in tal senso (in realtà il programma dice anche, approssimativamente, quanto ci si avvicina al risultato finale).

        • Il test è per ora ancora in versione beta. Lo ‘pubblicherò’ infatti fra qualche giorno (o meglio fra qualche giorno farò pubblicità del fatto che sia pubblico).
          Tu per adesso come lo hai trovato, nel senso della grafica e del contenuto?

  5. Pingback: Briciolanellatte tra zanzare, ronzii, farfanzare e altri non-sense gustosissimi | Affascinailtuocuore's Blog

  6. Ah oggi a Mendlev City è una magnifica giornata, risplende il sole e non c’è nemmeno quella refola radioattiva che ti costringe a ungerti di Caytramen Potezione 1500. Funziona ma poi puzzi per una settimana di quell’odore.
    Sarebbe perfetta se non ci fosse questa bestia che mi ronza intorno al bio-cocktail…Eccola che torna…Aspe’…falla posare eEeeEH SPLAT! …Beccata! Guarda un po’, è una di quelle vespe-cose che vanno tanto di moda nelle case di Quelli-Della-Città-Alta. Dicono che siano utili, ma io rimango fedele a R2D2, i sani robot di una volta;)

  7. So che mi ripeto: ne hai a iosa di fantasia!!!!!
    Io spero di non esserci più, quando verrà il tempo di cui tu narri.
    E spero anche di non dover iniziare a nutrirmi di insetti, visto che ormai girano ricette varie riguardanti grilli, cimici, larve e cavallette.
    Ciao, buon inizio settimana.

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