Istanti

Il caldo schiaccia a terra i colori della campagna rendendoli opachi; spegne la loro brillantezza aggiungendo un tono innaturale al verde delle foglie, all’ambra della zolla e ai colori sensuali altrimenti vividi delle rose. Il vento raggiunge solo la cima alta del pino e lo fa ondeggiare come un gigante che scuota la testa insonnolito. È un vento distratto, svogliato, indeciso, privato com’è di nuvole da sparpagliare per gioco nel cielo immenso come pecore spaventate nella vastità di un prato, sotto questo cielo immacolato di azzurro che vien voglia di accarezzare per poter rubare una manciata di luce da conservare in tasca per le lunghe giornate d’inverno.
Il profumo del gelsomino è stordente e satura l’aria spessa per rendersi presente; ti offre i suoi fiori candidi, come frutti proibiti perché tu non ti possa mai più dimenticare di una giornata così. Pare la promessa di un oggi senza fine, di un pomeriggio che non vorrà più morire nell’abbraccio della sera.
Una lucertola mi guarda da un po’ dalla fessura del muro. Il suo muso tagliente è appena distinguibile fuori dalla tana; è ferma, prigioniera di un fotogramma fisso nel lividore del sasso bruciante. L’occhio è solo un punto nero nell’orbita indifferente.
I gatti, più in giù, sono sdraiati nell’erba in modo scomposto; sono in cerca di un refrigerio smarrito; socchiudono ritmicamente le palpebre pesanti come se rivivessero un sogno dimenticato; il movimento impercettibile della coda tradisce il loro nervosismo per la violenza del sole.
Colpisce il silenzio stralunato tra gli alberi senza ombra; ogni cosa è immobile, posata lì per caso o dimenticata per disattenzione. Non ci sono merli né storni a cinguettare sui rami e nessuno s’attarda nel proprio giardino per i lavori di fine settimana; non ci sono cicale che se la sentano di bucare con il loro verso questa quiete assoluta.
Le case lontane, oltre il fiume, sono assetate di frescura; sono iridescenti come denti vuoti di una bocca spalancata in attesa della pioggia, tremolano nella calura ardente quasi volessero spostarsi, non viste, altrove. Il vapore è ovunque e avvolge la campagna in pozze di carta sgualcita.
Mi alzo dai gradini del portico. Anche la lucertola si è mossa. Si ferma ancora per un attimo squadrandomi per un’ultima volta in obliquo e poi fugge via, lontano, come se si fosse ricordata all’improvviso che doveva esistere.

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hat_gy
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23 pensieri su “Istanti

  1. ..Il profumo del gelsomino è stordente e satura l’aria spessa per rendersi presente.. questo passaggio.. è meraviglioso.. a volte mi perdo nelle tue letture, arrivano tanti colori, poi un punto mi riporta alla “nave”. Ecco questo.. è il la! Grazie!!

  2. intenso, romantico e assetato! la folta siepe di gelsomino profumato coglie anche il mio sguardo, davanti alla finestra del mio studio Grazie anche ai compagni commentatori, è un piacere leggere le vostre reazioni ai racconti di Briciola. Questa casa virtuale comunica ricchezza e sentimenti positivi.E intreccia storie…

  3. Una descrizione perfetta! sembra di vedere un dipinto con tutti i suoi colori tenui e rilassanti ….sei sempre bravo! grazie per averci regalato questo racconto. Buona notte

  4. grazie a questo testo apprezzo il caldo adesso…anche se in questo momento si è trasformato in un temporale tipo tropici. Davvero bello è un piacere leggerti.

  5. Cmq la lucertola non mi ha mai fissato: forse non sono il suo tipo…hai fatto colpo Briciola…scherzo…ahahah…. e che dire dei gatti paciosi e accaldati? La tua sensibilità verso l’universo animale emerge dal brano! Fantastico!
    Ciao

  6. Il caldo di questi giorni sono l’affresco di fondo di questo racconto. Tutto è fermo se temesse che tutto bruci nel falò del calore.
    Hai giostrato abilmente con le parole nella rappresentazione della natura agli occhi di un osservatore neutrale.

  7. CIAO, ho voluto leggere più volte per assaporare il tepore caldo delle tue descrizioni meravigliose…grazie per il quadro che riesci a dare …di un sapore soave e gustoso.

  8. scrivi talmente bene che mi sembra di esserci anche io sotto quel portico in un pomeriggio di caldo schiacciante…

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