Il 2 di Novembre

«Cosa stai preparando?»
«Un dolce, Tesoro… per la Ricorrenza.»
«Che Ricorrenza?»
«Il due di Novembre nel Mondo dei Morti si ricordano i vivi…»
«Vivi? Chi sono i vivi?»
«Beh, quelli che vivono la vita: è un passaggio necessario per diventare morti. Solo chi nasce può diventare morto… Chi non nasce non esiste, neppure da morto.»
«Non lo sapevo… credevo che questa mia fosse l’unica condizione possibile: questo significa che anch’io sono stata viva, secondo te?»
«Certamente, ma sei anche tanto piccolina, cara, probabilmente è successo tanto tempo fa… non te lo puoi ricordare. E’ che si vive pochissimo per poi morire in eterno. Stando qui, dopo un po,’ ci si dimentica addirittura di essere stati vivi.»
«E allora quanto tempo fa sarei stata anch’io viva?»
«Non saprei, dovresti chiederlo a tua mamma.»
«Come? Non lo sei tu?»
«No, Tesoro, quando sono arrivata mi hanno riferito che tu c’eri già, da tantissimo tempo.»
«Ah sì?»
La luce, o qualunque cosa fosse, spioveva dall’ampio buco sulla loro verticale creando un effetto-faro su entrambi. C’era un silenzio ovattato tutt’intorno, interrotto ogni tanto da un fruscio ritmico indefinibile.
«E dove sarei vissuta?»
«Sulla Terra, credo…»
«E com’è essere vivi, te lo ricordi?»
«È una sensazione strana, difficile da spiegare. Si vedono sempre nuove cose, si provano sentimenti, ci si fa una famiglia, una casa, ma si viaggia anche, si ascolta la musica, si va a cinema…»
«Sentimenti?»
«Sì, non è come adesso che è tutto uguale e immutabile: ci si ama, ci si dispera, si gioisce, ci s’intristisce… insomma si vive…»
«Che cosa strana…»
«Sì, in un certo senso lo è, ma è anche molto bello e, pensa, si ha anche un corpo.»
«Un cosa?»
«Un corpo, fatto di carne, sangue e ossa e si prova dolore se viene percosso o lacerato o piacere se lo si accarezza o si bacia… ed è una specie di guscio, ma fragile e allo stesso tempo sensibile. Si sta al mondo attraverso di esso, come filtro di vita.»
«Ma guarda e io che pensavo di essere sempre stata così… senti, però, non ci si sta un po’ stretti in quel guscio lì?»
«Certamente, ma quando si è vivi non ce se ne accorge.»
«Cosa prepari?»
«Una torta. Raffigura un tramonto.» E siccome la piccolina non aveva l’aria di aver compreso bene di cosa si trattasse, le chiarì: «È un gioco di luci che il sole crea sulla Terra quando finisce il giorno. Capita di vederne…»
«Di così belli?»
«Di molto più belli. Vieni, perché non mi aiuti?»

21 pensieri su “Il 2 di Novembre

  1. Bella l’idea dell’altro punto di vista, quello dei morti che ricordano i vivi e non il solito viceversa, ma mi ha deluso un po’ il finale…

  2. I morti, ma siam sicuri che i morti sian morti e i vivi sian poi vivi???Io credo, ho fede, quindi secondo me la mia vita comincerà quel giorno in cui, tanti penseranno io sia morta ma in verità sarò appena nata a quella vita che sarà eterna.. E ora che non so se son morta o viva questa parola: eterno .. mi mette a volte un pò in agitazione ma cosa sarà ..? cosa è ETERNO …? Ma meglio io taccia per non metter ancora confusione nel mio cuore vivo o eterno!!!

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