La scuola elementare

scuolaErano quasi le sedici e le grida dei bambini scivolavano giù dalle ampie scalinate della vecchia scuola. Si udivano anche le voci delle suore che richiamavano vanamente all’ordine e alla calma. Intanto, nell’androne inondato dai profumi del giardino centrale, complice un’attardata estate che non ne voleva sapere di farsi da parte, i genitori attendevano impazienti l’arrivo dei figli, alcuni parlottando in piccoli capannelli, altri, da soli, assorti nei propri pensieri. Tra quest’ultimi, si distingueva un uomo sui quarant’anni, in un elegante completo di tweed blu e un panino incartato in carta oleata tenuto sul palmo aperto della mano quasi fosse una torta.
«È il panino alla nutella per mia figlia» disse lui orgoglioso a una mamma che lo stava fissando con una certa curiosità. «Lei ne va matta e, a quest’ora, ha una fame che non le dico.»
Il vociare insistente si fece all’improvviso sempre più forte tanto che le due scalinate speculari ai lati dell’androne si riempirono in un attimo, come in un’attenta scenografia, di bambini festosi e colorati che correvano e urlavano da ogni parte, individuando ciscuno di essi in un colpo d’occhio, nella confusione da loro stessi creata, il proprio genitore. Con il trascorrere dei minuti, sciamarono lentamente uno dopo l’altro facendo ripiombare l’austero edificio nel silenzio religioso che gli confaceva. C’era rimasto solo l’uomo con il panino in mano e una signora di una certa età che parlava con la suora portinaia. Abbandonata l’espressione di attesa, l’uomo si sciolse in un sorriso dolce:
«Mi dimentico sempre che mia figlia, il venerdì, esce prima. Adesso sarà già a casa» disse a voce alta, come se dovesse dare quella spiegazione a qualcuno. Salutò educatamente con un cenno del capo passando la soglia consunta di pietra serena del vasto portone d’ingresso. La suora portinaia lo seguì con lo sguardo, finché non lo perse di vista.
«Poverino. Mi strazia sempre il cuore ogni volta che lo vedo» commentò la suora con la donna che le era accanto. «Ha perso la figlia in un incidente stradale, nemmeno un mese fa, e anziché darsi pace, continua a venire qua, tutti i giorni, nella speranza di rivederla scendere da quelle scale.»

11 pensieri su “La scuola elementare

  1. Mi hai fatto piangere…..Nella mia famiglia è successa veramente
    una cosa analoga, ma ad aspettare il ritorno del padre era un bambino
    (mio zio materno) di tre anni…..che lo aveva perso in un incidente.
    Adesso che ha 67 anni ancora lo ricorda  quella sofferenza.
    Grazie briciola di avermi ascoltata e complimenti
    Elena65

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