Come stai?

Sentì il rumore dello scatto della porta poi quello di passi familiari nel corridoio. Lei era sulla poltrona, lo sguardo annoiato.
«Allora, come stai oggi, tesoro?» fece il marito aprendosi in un sorriso.
«Ho ancora un po’ di febbre, ma meno di questa mattina…»
Lui rimase in piedi. Si batteva il giornale sulla gamba come per ripescare il filo dei pensieri o per trovare le parole appropriate. «Hai mangiato qualcosa?» le chiese ancora.
«Non ho fame. Ho nausea, per la verità».
«Devi sforzarti di mangiare. Non devi indebolirti. Ti preparo qualcosa io?»
«No, assolutamente no. Preferisco aspettare… magari più tardi, grazie.»
Lui andò in bagno poi in cucina. Si udì un rumore confuso di stoviglie e quello di un tegamino messo sul fuoco del gas. Nel frattempo squillò il telefono nell’appartamento sottostante. Era tutto il giorno che chiamavano. Sempre cinque squilli, non uno di più e non uno di meno e poi riattaccavano.
«Hai mangiato qualcosa?» chiese lui facendo capolino dalla cucina.
«Me lo hai appena chiesto» disse lei meravigliata.
«No, ti ho solo chiesto come stavi e se avessi la febbre».
«Sì, ma poi mi hai domandato se avevo mangiato e io ti ho detto che non avevo fame, che avevo la nausea e…»
Lui alzò le sopracciglia come se quelle parole non gli risultassero. Rimase con la testa fuori dalla linea dello stipite per qualche secondo; il rumore dell’acqua che bolliva lo richiamò dentro. Armeggiò con il pentolino mescendo l’acqua fumante nella tazza dove il filtro del tè prese a gonfiarsi. Sciolse mezzo cucchiaio di miele greco e girò; tornò dalla moglie:
«E come stai? Hai la febbre?»
La moglie abbassò il giornale incredula. Guardò preoccupata il marito. Non era nel suo carattere fare scherzi del genere. Ebbe uno spasmo involontario alla mano destra che si chiuse a pugno come se volesse picchiare qualcuno. Il marito deluso per non aver avuto risposta se ne andò nello studio con il suo tè. La donna risollevò il giornale: non riusciva a leggere. Era stanca. Cercò con gli occhi il telecomando del televisore. Forse vedere un film l’avrebbe distratta. In quell’istante il telefono al piano di sotto riprese a squillare. Una, due, tre… cinque volte. E poi il silenzio. Sembrò per un attimo come la superficie del mare quando una nave si inabissa e le onde si richiudono al di sopra; prima agitate e poi sempre più calme, come se nulla fosse stato.
«Non è strano che la signora Franzi, giù di sotto, non risponda? Non esce mai di casa… anziana com’è» disse ad alta voce per farsi sentire dal marito. Rimase con il naso per aria aspettando la risposta che non arrivò. Sentì solo, poco dopo, uno scatto, come di una porta appena chiusa e un rumore di passi nel corridoio. Il marito apparve nello specchio della porta. Le sorrise:
«Allora, come stai oggi, tesoro?»

11 pensieri su “Come stai?

  1. Dimmi che arriva presto il seguito perchè io voglio sapere chi rompe le palle a quella del piano di sotto e se il tipo soffre d’Alzeihmeir o cosa! Comunque, continui a piacermi! Complimenti!

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