Erano le prime ore del mattino quando nella stanza di Archibald squillò il telefono.
«Archibald Jensen?»
«Sì…» sussurrò Archibald con voce gutturale.
«Mi scusi se la importuno a quest’ora. Sono Jonathan Moses e la chiamo per suo zio».
«Mio zio non è in casa, anzi adesso che ci penso è morto» fece Archibald, sicuro che quella fosse la risposta giusta.
«Sì, lo sappiamo. Sono il custode del cimitero di Holland Drive, la chiamo proprio per questo.»
Archibald si rizzò sul letto facendo cadere il gatto per terra. Anche se si sentiva appesantito dal sonno disse con determinazione: «Guardi, ho già detto al responsabile che sarei passato in settimana a regolare il conto e…»
«No, no, non la chiamo per questo. Vede, mi risulta che suo zio sia stato inumato un paio di giorni fa.»
«Sì, è esatto»
«E che avete messo nella bara alcuni gadgets elettronici».
«Sì è vero, era un appassionato.»
«Di che tipo, scusi?»
«Mi faccia ricordare… una consolle per videogiochi, un navigatore satellitare e, ovviamente, il suo pc.»
«Un pc?»
«Sì, un pc. È stato mio zio a elencare meticolosamente nel suo testamento gli oggetti che avrebbe voluto con sé nel feretro. Era un tipo strambo, sa? Un eterno ragazzino. Ma cosa è successo?»
«È che mi risulta che poco fa abbia postato sul suo blog. Non so se lei fosse al corrente che ne avesse uno… Lei saprebbe spiegarmi una cosa simile?»
«Un post? Sul suo blog?»
«Sì, un post. Sa per caso se qualcuno sapesse la password del suo sito?»
«No, non l’ha mai detta a nessuno, né l’ha lasciata scritta. Era gelosissimo. Io stesso volevo lasciare un avviso sul blog per dire che era deceduto, ma non sono riuscito a entrare. Ma cosa ha scritto sul blog?».
«Un racconto horror, di morti viventi, di vampiri… Un racconto da far accapponare la pelle…» Archibald rimase senza parole. «Ha riattaccato signor Archibald?»
«No, no, sono ancor qui, stavo riflettendo…»
«L’unica spiegazione plausibile, se non è stato qualcun altro a postare…» seguitò Jonathan imbarazzato «è allora che suo zio sia stato seppellito vivo e che da là sotto, via wi-fi, abbia pubblicato il suo racconto».
«Non credo proprio sia vivo, signor Moses, gli hanno fatto l’autopsia».
«Capisco. E allora che si fa?»
«Aspettiamo che si esauriscano le batterie del pc» rispose con prontezza.
«Sì, naturalmente» fece Jonathan. «Allora mi scusi per averla disturbata. L’aspetto per il saldo. Buonanotte signor Jensen.»
«Sì, buonanotte».
Inquietante e molto originale, sembra che il defunto sia rinato a nuova vita ultraterrena, ci si immagina un mostro che batte i tasti di un pc nel tentativo di comunicare la verità, od il gusto macabro di smuovere animi impassibili e cinici.Nulla esiste se non si prova, basta che finisca la carica, basta togliere una spina e bloccare un meccanismo.Del resto a ben pensarci ci ritroveremo tutti folli.
Originale veramente. Complimenti.
I tuoi racconti sono davvero molto particolari, Coinvolgono parecchio!
Davvero molto particolare
che cosa fantastica! mi piace come è scritto, mi piace l'idea…veramente bello, complimenti!
Mi ha fatto sorridere e nello stesso tempo accaponare la pelle!!! Una fantsia viva e frizzante la tua!!!Complimenti!!!!Un saluto,Marinella
sto cercando di contattare Marinella, vecchia amica di blog (Splinder),
hai la possibilità di farlo?
Grazie!
Purtroppo non so chi sia. Mi spiace
:)))
Fanta-tragicomic-horror.L'optimus è che Archibald sembra terribilmente serio nelle battute finali.Con il nuovo settembre, ritornano le storie e le loro puntate…
E' l'originalità, che separa uno scrittore geniale da un semplice scrittore. A te, direi che l'originalità non manca prorpio!Ciao Genio! TT
adesso se li portano anche sotto terra i pc…dio sarà che poi ci sarà un inquinamento terribileo forse apriranno un nuovo motore di ricerca fossili…mi immagino quark e i nipoti di piero angela che discutono dello strano ritrovamento della mummia attorniata da fili e microchipciao briciola sempre interessante la tua scritturapiena di originalitàgrazie
Da mozzare il fiato! Certo un po' macabro…
Bello questo fantahorror!D'altronde era un'usanza dei re zulu e matabele farsi seppellire con tutti gli oggetti preferiti accanto.