La settimana

Una mattina, lo smilzo Lunedì, mentre stava ordinando la borsa da lavoro, sbottò:
«Sono stufo di aver su di me tutto il peso dell’inizio di settimana. Non ne posso proprio più. Non si potrebbe per una volta iniziare, che so, dal Sabato?»
«Stai scherzando, vero?» fece Sabato smettendo per un attimo di spalmarsi la crema abbronzante. «Il Weekend non si tocca: è sacro e inviolabile, ineluttabile e indefettibile. E poi bisognerebbe rifare tutti i calendari. Non se ne parla nemmeno».
«Sempre a brontolare…» se ne uscì Venerdì sforzando di sorridere ma finendo per mostrare un ghigno. «E io cosa dovrei dire, secondo voi, che devo sempre mangiare di magro? Mai che mi possa fare un arrostino di maiale o un bel bollito con la salsa verde».
«Già!» disse allora Giovedì. «E allora io che devo mangiare solo gnocchi? Almeno tu, Venerdì, puoi variare dal branzino alla triglia, dal pesce spada alla sogliola. Per non parlare delle aragoste, delle cozze, delle veraci, dei totani…»
«Gnocchi?» chiese Venerdì agitando un gamberone.
«Sì, venerdì pesce, giovedì gnocchi! Non lo sapevi?»
«Mangiare, mangiare… pensate sempre e solo a mangiare» sbraitò la pingue Domenica, alzandosi stancamente dall’amaca e posando nel piattino la terza brioche. «Bisogna elevare anche lo spirito. Ecchediamine! Come per l’appunto faccio io!» e si aggiustò le mutande infilatesi tra le chiappe.
Solo Martedì e Mercoledì non dicevano niente. Se ne stavano in disparte, in silenzio, impegnati seriamente in una partita a tressette; giusto per ingannare il tempo, certi che anche quella settimana, prima o poi sarebbe trascorsa.

11 pensieri su “La settimana

  1. Mi sono permessa di dedicarti un post sul mio blog di nonna alla ricerca di nuove possibilità di far lavorare i miei neuroni per mantenerli vivaci, consapevoli e capaci di scelta. elisabetta

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