Entro trenta secondi

La card era scivolata leggera nella fessura come tutte le altre volte, ma il bancomat si era messo prima a ronzare in modo strano e poi a suonare a tutto volume una specie di marcetta. Luis si guardò in giro preoccupato: a quell’ora di notte, mentre prelevava denaro, tutto quel fracasso era la cosa meno indicata. ‘Nella giornata del centocinquantesimo anno dalla fondazione della banca’ così apparve scritto sul monitor ‘lei è il primo cliente… e ha diritto a un premio’. Luis sbarrò gli occhi. Non ci voleva credere. Lui che vinceva qualcosa! Appena dopo comparvero tre carte che si mescolarono velocemente tra loro. ‘Scelga’ apparve scritto. ‘Una carta gliela scopro io: mi dica per 10.000 euro quale delle altre due è il jolly con il simbolo dell’istituto’. Luis rimase interdetto. Vagò tra una e l’altra carta, incerto ed emozionato. ‘Entro trenta secondi…’ redarguì la macchina. Luis scelse per quella di destra. ‘Peccato, ha perso!’ scrisse il bancomat mostrando la carta scelta e l’altra con il Jolly. Luis diede un pugno contro il display. ‘La solita fregatura’ si disse allontanandosi. ‘Mi sembrava strano potessi vincere’. Poi, ricordandosi di aver dimenticato di fare il prelievo e di riprendersi la card, tornò indietro. ‘Vuole vincere 20.000 euro?’ c’era scritto sul monitor. ‘Non era finita!’ pensò eccitato. La voglia di rivincita era tanta. Premette senza indugi ‘Sì’. ‘Contro un giorno di vita?’ chiese il monitor. L’uomo sbalordì. Nel frattempo erano apparse le tre carte. ‘Scelga’ apparve. ‘Una carta la scopro io, però mi dica per 20.000 euro quale delle altre due è il jolly con il simbolo dell’istituto’. Luis era indeciso. Una bella somma, niente da dire. ‘Cos’era mai, dopo tutto, un giorno di vita? Del resto spesso si annoiava e quei soldi avrebbero fatto per un po’ la differenza. ‘Entro trenta secondi’ incalzò la macchina. Luis scelse la carta. ‘Peccato, ha perso! Vuole vincere 40.000 euro?’ rilanciava la macchina richiedendo però lo stesso compenso. Luis giocò ancora e ancora anche perché ben presto la cifra in palio era diventata esorbitante. Prima o poi l’avrebbe azzeccata. Ad un certo punto il monitor divenne scuro. Il solito ronzio… e apparve un rendiconto: erano riportate in modo analitico tutte le giocate appena fatte. Non si era accorto che a partire da una certa cifra la posta era passata da un giorno a un mese e poi a un anno di vita. ‘Non ha più crediti, mi spiace’ apparve subito dopo e un ‘END OVER’ cominciò a giganteggiare in caratteri intermittenti. Il monitor si spense, la card fu sputata fuori. Luis stava per dare l’ennesimo pugno al display quando un dolore acuto lo artigliò alla mano e al braccio sinistro. Si accasciò a terra, rantolando.

7 pensieri su “Entro trenta secondi

  1. Caro Briciola,
    sei un pò noir in questo periodo, o sbaglio?

    Cmq meraviglioso, come al solito.
    Ero qui che lo vedevo, Luis, davanti al bancomat.

    Buonissima giornata

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