Grigio e testardo

Un velo di pioggia
sopra il mio tetto,
rovista insistente
tra gli embrici sghembi;
pare un animale braccato
dalle lunghe orecchie
colme di paura.
Affamato di buio
e di brutti sogni
è pronto a frugare
tra rimorsi e rimpianti;
mi chiamerà
sì, mi chiamerà esasperando ogni indifferenza,
per poi nutrirsi,
com’è sua natura,
dei gorghi oscuri
d’una memoria
che mi abbandona mai.
Lo sento. Rimane in attesa d’un segnale che non arriva.
Ma poi ha deciso.
Oggi rinuncia e dilava via,
fugge tra gronda e gronda
senza trovar appigli,
instabile, privo di forma;
precipita giù, malamente,
sempre più in giù
verso il selciato
grigio e testardo.

9 pensieri su “Grigio e testardo

  1. semplicemente stupendo! ma da dove sei uscito? meno male che qualcuno usa ancora partole bellissime che sanno incantare!
    t’ho scoperto sbirciando le erinni blog complimenti e non ti lascio ciao tess54

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