sopra il mio tetto,
rovista insistente
tra gli embrici sghembi;
pare un animale braccato
dalle lunghe orecchie
colme di paura.
Affamato di buio
e di brutti sogni
è pronto a frugare
tra rimorsi e rimpianti;
mi chiamerà
sì, mi chiamerà esasperando ogni indifferenza,
per poi nutrirsi,
com’è sua natura,
dei gorghi oscuri
d’una memoria
che mi abbandona mai.
Lo sento. Rimane in attesa d’un segnale che non arriva.
Ma poi ha deciso.
Oggi rinuncia e dilava via,
fugge tra gronda e gronda
senza trovar appigli,
instabile, privo di forma;
precipita giù, malamente,
sempre più in giù
verso il selciato
grigio e testardo.
Grigio e testardo…. come certi uomini….
Buon W.E. Bric!
tess54: erinni blog?
Grizabella: ecco, adesso sì che mi sento ‘vecio’;
volans: torni volando immagino… 🙂 (Grazie);
notimetolose: no, affatto 🙂 so cosa vuoi dire…
Non è grave se preferisco quando scrivi mini racconti surreali vero?
Condivido il commento di Grizabella. Bellissimo quel “selciato testardo”. maè più testardo il selciato o la pioggia? Ti aspetto. Io torno. volans
Sempre bello qui,, anche dopo anni 🙂
semplicemente stupendo! ma da dove sei uscito? meno male che qualcuno usa ancora partole bellissime che sanno incantare!
t’ho scoperto sbirciando le erinni blog complimenti e non ti lascio ciao tess54
Qui bussa la poesia.
Ti scioglierai, briciola, ti porterà prima o poi via, questa pioggia. Ancora pioggia.
Scioccata 🙂