Luci e suoni

Era la notte della vigilia di Natale che, si sa, è una notte magica. Era stata una serata piacevole, in famiglia, una cena allegra e piacevole. La figlia era salita in camera mentre i genitori erano rimasti in sala, alla sola luce del fuoco del caminetto a guardar fuori nevicare. Mancavano pochi minuti a mezzanotte. Di lì a poco avrebbero aperto i regali a coronamento di una serata perfetta.
«Mi ami, cara?»
«Ti amo caro».
Lei scrutava in cielo come se cercasse di capire da che punto esatto della nuvola scendessero i fiocchi. Poi sospirò:
«In questa meraviglia non mi stupirei se da un momento all’altro sentissimo…»
In quello stesso istante, come se fosse stato evocato, si udì distintamente lo scampanellio dei piccoli sonagli della slitta di Babbo Natale. Nella penombra lei gli strinse le mani e lui le sorrise baciandola i capelli. La abbracciò. «Ma allora esiste!» fece lei con un brivido.
«Anch’io cara non ho mai smesso di credere».
Si sentì scendere lieve la figlia dalle scale e, aprendo la porta d’ingresso, sbuffò tra sé e sé: ‘Sono sempre io a fare il maggiordomo in questa casa’. E il vicino entrò dandosi delle larghe manate alle braccia per il freddo.
«Allora!?!» le disse volgendosi in direzione dei genitori fermi accanto alla finestra. «Hai visto che ho fatto un buon lavoro nel collegarti il nuovo campanello che con i suoni di Natale? Cos’hanno detto i tuoi del regalo?»

 

 

10 pensieri su “Luci e suoni

  1. e dire che io “non ho mai smesso di credere”!… A Babbo Natale, alle carezze sui capelli, alle bugie dei “ti amo”, alla neve che scende alle spalle e accarezza piano…E’ curioso che mi stropicci gli occhi al risveglio dentro questo soggiorno triste e disilluso dove sfuma la magia di una magia propio dopo una notte in cui ho fatto un lungo sogno brutto che mi ha svegliata triste. Poi una mail mi racconta come un amico è arrabbiato perché pensa che lo abbia ignorato il giorno di un esame e una volta che mi ha scritto un sms e io ho risposto subito, ma non gli è mai arrivato. Mi dispiaccio molto. Gli ho scritto una mail, stavolta. Questa arriverà? E’ che sono così inaffidabili queste comunicazioni affifate all’etere, al vento, alla spinta del cielo; come le renne, come Babbo Natale. Se lo si potesse stringere per la barba, Babbo Natale, sono certa che esisterebbe. Ma si sa che zaritmac è convinta che la vita è carne.

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