Le foto e il trasloco

Stavo riducendo i rami della quercia appena tagliati in pezzi più piccoli per la stufa quando, fuori dal cancello, vidi ‘Svaldi, il nipote di otto anni di Nello.
«Ciao!» gli dissi continuando a lavorare.
«Ciao, cheffai?» mi chiese con quel suo modo strano di strizzare un occhio e reclinare il capo da una parte.
«Sto tagliando i rami in tronchetti, così li brucio nella stufa». In quell’istante, come se fosse stato il cielo a rispondere, ci fu un lampo seguito da un tuono baritonale ancora lontano.
«Mi sa che si mette al brutto» feci io buttandogli un occhio. Lui fece di sì con la testa. Nel frattempo aveva preso un bastone appoggiato al pilone del cancello e aveva cominciato a dar fastidio a un piccolo formicaio.
«I miei amici dicono che quando si vedono i lampi è Dio che fa le foto con il flash…» mi rivelò serio prendendo il bastone con entrambe le mani. «Ma io mica ci credo. Mimmo crede sempre di sapere tutto e invece è solo uno scemo…»
«Chi è Mimmo?»
«Boh, uno che vedo lì al muretto in piazza…»
«Ma tuo nonno lo conosce?» Il rumore di un altro tuono, questa volta più profondo, avanzò a ondate verso di noi cancellando la mia domanda. «Forse è meglio rientrare» consigliai io che volevo che ‘Svaldi tornasse a casa.
«Io invece so esattamente cosa sono i tuoni» se ne uscì il bambino con l’aria saputella.
«Ah sì?»
«Già! È la Madonna che non è contenta!»
«Come sarebbe a dire?» gli chiesi posando la roncola.
«Sì, non è contenta di come sono i sistemati i mobili di casa. Così Gesù l’aiuta a spostarli da una stanza all’altra facendo tutto ‘sto chiasso…»

14 pensieri su “Le foto e il trasloco

  1. vorrei avere una vita parallela a questa che ho, per leggerti sempre, senza mai permerdermi nulla di te…

    la mia incostanza non è da premiare purtroppo.

    grazie, di tutto.

  2. A me invece dicevano che quando tuonava era Dio che giocava a bocce in cielo, però il perchè dei lampi, non me lo volevano mai dire. Sempre bello leggerti, Giulia

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