Un uovo tutto nuovo

Con il pensionamento aveva potuto comprarsi un Guscio tutto nuovo. Era in Dìakron 9016 con fattore abbrunente 212. Questo significava che, nelle giornate in cui il Chiarore si faceva insopportabile, la pellicola protettiva della Cella si oscurava in modo automatico, quel tanto che bastava per mantenere la temperatura, al suo interno, omeocostante. Aveva anche ottenuto che il Guscio potesse essere trasferito nella nuova locazione. Gli era costata una fortuna, ma ora si trovava a 115 metri in sospensione elettromagnetica sulle Cascate di Las Palmas, quelle formatesi dopo lo scioglimento del Ghiacciaio Platform III. Anche se sapeva che quella che ruggiva laggiù, in mille spruzzi, da tempo non era più acqua, la vista era comunque stupenda. Eh sì, ora, nel suo Guscio, poteva godersi gli anni rimasti prima della scadenza della Garanzia Vita; il che sarebbe accaduto, dal timer visibile in consolle, fra otto anni, sette mesi, quindici giorni, venti minuti e una manciata di secondi. Dopodiché sarebbe venuta meno, come da contratto, l’energia di sostentamento alimentare e la riserva di ossigeno arricchito. Lui non si sarebbe però accorto di nulla, perché nell’ultimo secondo, un dispositivo nascosto nella poltronaletto gli avrebbe iniettato nella colonna vertebrale la sostanza che lo avrebbe addormentato per sempre. Ma non era il caso di rattristarsi. Nel Guscio aveva ciò che aveva sempre sognato: dall’ipercomputer neuronale al lettore con i principali standard di decriptazione audiovideo, dalla parabola per l’ascolto delle onde MGH alle trasmissioni in oleogramma. Poteva anche rimanere in contatto con il fratello Buster, chiuso nel suo Uovo Juppiter al largo delle Far Oer, o con la sorella Kate, che aveva ottenuto il privilegio di allocarsi sulla perpendicolare di quello che una volta era il Giappone. Ultimamente, per vincere l’isolamento acustico della Cella di sopravvivenza (necessario per mettersi al riparo dagli assordanti crepitii solari) aveva scaricato da MegaNet un set di ‘Suoni Contemporanei’ che sentiva e risentiva in continuazione. Come il rombo dello Speed Extralusso a triplo Carbo per viaggi in Cargoway o i fruscii esaltanti del Flash Konverter, l’arma da passeggio più micidiale che fosse stata inventata nel secolo XXII. Ma quello che più lo affascinava era il set denominato ‘Suoni antichi’ di cui aveva solo sentito parlare. Come il miagolio di uno strano animale chiamato gatto, il cigolio di un cancello e lo schiocco di un bacio.

21 pensieri su “Un uovo tutto nuovo

  1. Grazie del passaggio da me!
    Felice di incontrarti.
    Quel luogo e’ accessibile a tutti, e’ a soli 4 km da Assisi, ma credimi…merita una visita..
    Maria Grazia.

  2. Mi piacciono troppo i racconti fanta-futuribili… ho detto bene? MI viene da definirlo così 🙂
    Sei bravo, complimenti.
    Buon fine settimana.
    AnnA 🙂

  3. Dopo essermelo gustato, in tutta la sua amara bellezza, ho voluto girarlo a un sorriso, e allora l’ho ricollegato a “Il Dormiglione” di Woody Allen, la scena in cui, dopo averlo svegliato dopo 700 anni, gli fanno vedere delle antiche fotografie ed oggetti chiedendogli di spiegare a cosa servivano…. 🙂

    Eh si, bisognerebbe stare più attenti alla bellezza di quello che si ha 🙂
    Un bacio! Will

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