Il conto del ristorante

Pietro stava armeggiando con la moka: cercava di svitarla senza riuscirci.
«È questo cos’è?» fece la moglie giungendogli alle spalle con tono inquisitorio.
Lui si voltò; la moglie aveva un fogliettino in mano che sventolava all’altezza del naso come fosse un qualcosa che mandasse un pessimo odore.
«Che cos’è?» ripeté Pietro come un pappagallo imbambolato.
«Te lo dico io che cos’è! È la ricevuta di un ristorante della sera in cui mi hai detto che festeggiavate il vostro collega che andava in pensione. Solo che dovevate essere una ventina se non sbaglio, invece questo è il conto per due persone soltanto e pure in un locale romantico».
La moglie doveva aver frugato nella sua giacca. Pietro si morse le labbra per quell’errore imperdonabile. E dire che di solito ci stava attento.
«Vedi Carla,» cominciò lui prendendo un tono di voce suadente «questa tua gelosia ingiustificata mi addolora se non addirittura mi offende». Sapeva che fino a quando non avesse incrociato lo sguardo della moglie e avesse continuato a parlare sarebbe riuscito a cavarsela. «Posso spiegarti: quel conto l’ho raccolto dalla scrivania del mio collega, uno che quella famosa sera, appunto, non è venuto proprio perché impegnato in una serata galante; l’ho preso perché avevo bisogno di un pezzo di carta su cui appuntarmi una cosa poi, chissà perché, l’ho messo in tasca, così senza volerlo…» Poteva funzionare, pensò tra sé e sé soddisfatto. Alzò quindi gli occhi verso la moglie che però fissava un punto indefinito oltre la finestra, le braccia incrociate e un piede che tamburellava per terra. Il viso era contratto e pallido. I segnali non erano affatto buoni. Qualcosa era andato storto. Si fece coraggio e domandò:
«Non parli, tesoro?» chiese lui in modo esplorativo.
«Perché mi hai chiamato Carla? Chi è Carla?!?»

16 pensieri su “Il conto del ristorante

  1. In effetti io sono sincera non fosse altro che per una questione di pigrizia mentale. Ricordarsi di cosa dici e a chi. E poi suvvia, Pietro! non te l’ha detto bobbo che a prescindere tutte le donne vanno chiamate “cara”, moglie inclusa?

    sherazadeunsalutocarissimo

  2. Abbè… passo di qua x risp a un commento e trovo un post sulle bugie… ci voleva!!

    Vabbè faccio quello x cui ero venuta… in riferimento al negozio di ciò che è giusto… bè pure s’esistesse non sei obbligato ad andarci…

    Buona giornata…

  3. Allora!!! Se uno è uno sciocco distratto cronico, deve rinunciare a farsi l’amante!!!! Perbacco, un briciolo di abilità questo ruolo la richiede! Ci sono professionisti della menzogna, mediocri bugiardi e tipi come il tuo protagonista, capaci di indossare il reggiseno dell’amante per sbaglio! Rido e ti mando un sauto Claudia

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