Quando c’è fumo…

Paolo piaceva molto quella villa. Pareva aggrappata con le unghie e con i denti al costolone di roccia della collina e benché fosse appartata e immersa nell’abbraccio del bosco era possibile giungere il centro di Collefili in pochi minuti. Tutto era perfetto: il panorama, la piscina, l’aria buona. Solo il grande caminetto della sala non andava. Aveva anche tentato con un preparato speciale consigliatogli per la fuliggine incrostata, aveva usato legna stagionata da più un anno, ma nulla: faceva solo un gran fumo e il fuoco subito si spegneva. ‘Potrebbe essere il comignolo che non è ai quattro venti’ aveva concluso il vicino che aveva l’aria di non capirci niente; ‘per me non gli arriva aria sufficiente dal basso’ aveva sentenziato l’ingegnere fatto venire a posta dal capoluogo.
«Per me è Babbo Natale che è rimasto incastrato lì dall’anno scorso» disse il figlio Carletto di dieci anni con aria innocente. I genitori si guardarono l’un l’altra sorpresi, mentre l’ingegnere fece un sorrisino di sufficienza.
«Ma cosa dici, Carletto?!? Vai a giocare di là, va… che qui abbiamo da fare».
«Davvero mamma, l’ho visto in un film: il caminetto faceva tanto fumo e poi hanno scoperto che dentro c’era Babbo Natale che non era riuscito a passare per via della pancia». Il bambino fu azzittito e allontanato, ma il sospetto che ci fosse davvero qualcosa che ostruisse la canna venne a quel punto a tutti quanti. La visita dello spazzacamino risolse il mistero. Pezzi di un nido di cicogna erano penetrati nella canna tappandola completamente.
«Era Babbo Natale allora?» chiese Carletto accorgendosi che il padre era riuscito ad accendere il fuoco senza fare più fumo.
«Certo che era Babbo Natale, testa di ranuncolo! Ed era pure ridotto ad uno scheletro abbrustolito» lo aggredì il fratello più grande con la voglia di dire qualcosa di cattivo a chi in Babbo Natale credeva ancora. Il bambino fece una faccia confusa. Il padre e la madre incenerirono con lo sguardo il figlio maggiore.
«Babbo Natale è davvero morto nel nostro camino?!?» domandò ancora Carletto incredulo a voce alta. «Che ficooooo! Roba da diventare famosi! Faccio subito una foto da postare su Facebook. E i regali?!? C’erano anche i regali?!?»

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