Ballando nel vento

I due ragazzi, poco più che bambini, camminavano l’uno al fianco dell’altra, sul marciapiede. Alcune rose fiorite al di là di una cancellata in ferro li accompagnava con il loro profumo. Lei improvvisava passi di danza.
«Ma si può sapere cos’è che hai?» chiese lui preoccupato.
«Sono felice» rispose la ragazza con un sorriso dolcissimo. Poi con un balzo salì su un muretto, ballando nel vento come una ghiandaia al suo primo volo.
«Scendi giù di lì che mi fai paura».
Lei continuava a saltellare come fosse sola. Ora aveva gli occhi chiusi per concentrarsi su una musica tutta interiore.
«Allora? Vuoi dirmi cosa c’è?» insistette lui cercando di prenderla per la vita e rimetterla con i piedi per terra.
«Ho deciso di sposarmi» rivelò lei trionfante.
Il ragazzo s’impuntò quasi avesse sbattuto contro il muro:
«Non credo di aver capito bene…»
«Sì, ho deciso di sposarmi, ne ho parlato con i miei. Non è stato facile convincerli, ma adesso anche loro sono d’accordo».
«A quindici anni?!? Vuoi sposarti a quindici anni? Ma… ma ti ho messo incinta?» balbettò lui.
Lei aprì finalmente gli occhi e saltò giù. Lo prese per mano per indurlo a continuare a camminare.
«Sciocco, non si rimane incinta con un bacio…» fece lei ridacchiando.
Lui era confuso; sembrava fissare una foglia enorme di platano che era atterrata di traverso su un’aiuola.
«E poi non voglio sposarmi con te».
«Ah no?!?» fece lui deluso sentendosi ardere il volto. «Anna, non… non ci capisco più niente». La ragazza si era fermata davanti ad un ingresso a vetri, dietro si indovinava un corridoio profondo, illuminato appena da una lucina che sbucava da una parete come la testa di una fattucchiera.
«Ho deciso di entrare come novizia qui, alle Suore Collegine» svelò lei radiosa indicando con il pollice il convento alle sue spalle. «Mi hanno accettato. Mi sposerò con Cristo». Ed entrò che stava ancora ballando.

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