Il marciapiede lungo il Corso era affollato di gente qualunque, che si spostava in modo ordinato e tranquillo. A Lughi erano appena iniziati i saldi e le persone passavano da una vetrina all’altra in modo metodico e puntuale, come fossero tante api che volessero visitare tutti i fiori del prato. All’improvviso, sgusciato da dietro un omone con in braccio un cagnolino minuscolo, un ragazzo turbò quell’apparente quiete strappando la borsa ad una signora; lo fece con una destrezza tale che la donna si toccò la spalla, d’un tratto alleggerita, senza sapere neppure il perché. Per superare di slancio le persone che strusciavano pigre, il ragazzo si tuffò sulla strada, sfiorando le macchine che, nella semioscurità della via, lo vedevano all’ultimo istante. Arrivò in un attimo nella piazza principale facendo gemere le scarpe da ginnastica sui sampietrini lucidi, ma quando si girò, più per abitudine che per cautela, si accorse che era inseguito da quattro uomini nerboruti: erano un paio di solerti negozianti più due passanti desiderosi di contribuire a reprimere il crescente fenomeno del borseggio. Lo scippatore riprese la sua corsa forsennata e ce l’avrebbe fatta a sfuggire al suo destino se, dopo circa trecento metri, un tizio alto, con un berretto blu, sbucato da dietro Palazzo Cini-Occorsi, non lo avesse preso in pieno con la custodia del contrabbasso facendolo volare malamente di schiena contro la palina di un divieto di sosta. Ansimando, i quattro uomini arrivarono alla spicciolata sul malcapitato che si contorceva per il dolore. Il verduriere, prima ancora di tirar su il ragazzo da terra, pensando che si volesse divincolare, gli diede uno schiaffo a mano a aperta sulla nuca facendolo sobbalzare. Il tipo con il berretto, rimasto fermo per la sorpresa di essere diventato il protagonista involontario di quel film, si godeva la scena. Gli uomini si misero infatti a vociare strattonando fieri il loro trofeo che trascinarono via come un sacco vuoto. Poi il tizio, rimasto solo, si chinò lentamente a prendere la borsa scivolata contro il muro dell’edificio. La nascose con naturalezza dentro la custodia dello strumento che aprì in pochi attimi, e tornò indietro sui suoi passi.
Ma nooo!
ma…che cattivo!
Bella storia però!
😀
Sei fenomenale.
Splendida la vignetta!!!
Ciao Mauri buona settimana
…passo per un saluto…che bello il tuo blog
Buona serata
Monica
ecco un musicista a cui bisognerebbe suonarle!
è così che si fa.. o no?
winner in che senso?
cosa ho vinto cosa ho vinto?
🙂
Blue
…l’occasione fa l’uomo ladro??? o gli uomini sono ladri per …ogni occasione?
eheh
aveva iniziato suonando il violino, ma la custodia era troppo piccola
Com’è che si dice?
Tra i due litiganti….
Un saluto 🙂
Sei sempre originale … Un caro saluto, passavo di qui 😉
Lughi dove si trova?
… sfoglio il tuo blog. La vignetta è ++++ e anche la leggerezza dell’ultimo racconto mi piace. (grazie Briciola… Mapi)
Sprecare il sabato per fare shopping, stiamo diventando dei perfetti consumatori dell’inutile.
il modo migliore per fare shopping….. !!! sempre così quando ci sono i saldi, mannaggia!!!! :-))))))) ….l’occhiolino (da me) per che cos’era???? ..ps: ma le vignette qui a fianco le scrivi tu??? troppo forte!!!