Il re dei furbi

E’ un periodo che a Lughi e dintorni non si vive più dalle zanzare. Sarà perché in campagna ci sono più ristagni d’acqua o perché l’incipiente autunno le sta mettendo in agitazione. Sta di fatto che sono aggressive, petulanti e di numero infinito. E alla zanzara ‘tigre’, piccola, veloce e con il silenziatore, se ne è unita di recente un’altra molto vorace, con lunghe e strane antenne pennate, che buca persino i jeans; essendo rossastra e peperina, qui la chiamano affettuosamente brivandecamp (dal noto personaggio di Disperate Housewives). E ci stavamo giusto intrattenendo domenica scorsa, tra amici, ai tavolini del bar chiuso in piazzetta di Lughi che era tutto un darsi ceffoni e patte sulle gambe per uccidere le zanzare che ci avevano preso di mira. Questo accadeva a tutti, tranne che a Sergio che se la rideva guardandoci. Quei fastidiosi insetti neppure lo vedevano.
«Siete degli sgnapabaal!» se ne uscì ad un certo punto lui in modo beffardo (l’espressione è in dialetto lughese, intraducibile, e pressappoco significa fannulloni perditempo dalle poche idee ma confuse). Ovviamente ci risentimmo, anche perché a parlare era colui che in paese è meglio conosciuto con l’appellativo sarcastico di King of the furbs. Ma lui, incurante dei brontolii, tirò fuori per tutta risposta un flaconcino dalla tasca e ingoiò due pastiglie verdi.
«Che ti stai prendendo, Sergio?» gli chiese il tabaccaio schiacciando al volo un paio di zanzare.
«Delle pastiglie che m’ha dato il farmacista. Me le prepara lui, dovreste fare lo stesso, funzionano contro le zanzare».
«Pastiglie?» gli fece di rimando Tonio, il mio amico medico, incuriosito. «Cosa c’è dentro?»
«Piretro, citronella, aloe turca e yucca mirabilis» fece il King leggendo l’etichetta sulla confezione «è un miscuglio sapiente di erbe medicinali che rende la pelle acida e repellente per quelle bestiacce».
«Yucca mirabilis, hai detto?» gli chiese conferma il fioraio della piazza.
«Sì, quella roba lì».
«Tu lo sai chi è ghiotto di quel tipo di yucca, vero?»
«Dovrei?» fece Sergio con un mezzo sorriso di noncuranza.
«Il brucotopo dei tropici… è piccolissimo, ma prolifico; in mezza unghia di pollice ce ne possono essere a migliaia.»
Tonio si alzò avvicinandosi con circospezione a Sergio per poi tornare subito al suo posto: «Come pensavo… hai le sopracciglia e i capelli pieni di quei bachi lì» fece il mio amico serio. «Ma non ti preoccupare, sono inoffensivi e non ti pungeranno come fanno le zanzare. Solo che useranno la tua pelle acida come incubatrice per le loro uova.»

10 pensieri su “Il re dei furbi

  1. a vigevano non ci sono le zanzare tigre sono state importate quà nella provincia di Treviso da un commerciante di gomme da camion che importandole dall’india ha portato le larve nel ristagno dell’acqua ma sei la Sara?No ghe credo!!!!!!

  2. Rido, perché immagino il sorriso sotto i baffi di Tonio mentre ordiva questa sottile vendetta e instillava il tarlo del dubbio nel fitoterapico Sergio! Spero almeno la mia ipotesi sia giusta, perché diversamente, scelgo zanzare nostrane a animaletti stranieri e misteriosi! Un saluto dalle valli, dove le zanzare non mancano certo!!! A presto Claudia

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