Ci sentiamo domani

Anna non ci era mai stata in quella chat room. Di tutte le stanze che aveva frequentato quella era la più caotica, forse perché riservata agli stranieri. Poi, come spesso accade, vi entrò senza un motivo. Erano passati pochi secondi quando le arrivò il messaggio di Justin_05. ‘Fai due chiacchiere con me?’ scrisse lui ‘Certo’ rispose lei. Anna rimase ben presto colpita dalle sue parole: non era spavaldo o brillante o aggressivo come gli altri, ma pensoso, schivo, dolcemente introverso come un giardino pieno di pioggia spiato da sotto le coperte nell’abbraccio d’un caldo plaid. Iniziarono così a chattare; prima in modo convenzionale, quindi, pian piano, su qualunque cosa passasse loro per la mente.
Per due mesi, tutti i giorni, si ritrovarono così al computer alle otto di sera in punto. Un incontro ineluttabile, un qualcosa che doveva accadere e basta, incastonato com’era nelle rughe del giorno. Lei gli parlava di quello che le era successo durante la giornata, dei suoi problemi, delle incomprensioni con i suoi vecchi e lui ogni volta la incoraggiava, le dava suggerimenti, la consolava come mai nessuno aveva fatto.
«Da dove digiti?» gli aveva chiesto lei una sera all’improvviso.
«Un posto non vale l’altro?» aveva risposto lui.
«Ci sentiamo domani?» aggiunse Anna poco prima di disconnettersi.
«Sì, ci sentiamo domani. Un bacio per la notte, da nascondere sotto il cuscino».
Non poterne sapere di più di quell’uomo affascinante la faceva però impazzire. Era sposato? Aveva una fidanzata? Perché non parlava di sé? Perché sviava ogni domanda come fosse la punta avvelenata di un coltello? L’agitazione la faceva star male; avrebbe voluto smettere di cercarlo, ma non aveva la forza.
«Ci sentiamo domani?» gli domandò ancora una sera quando invece avrebbe voluto chiedergli perché mai facesse così il misterioso.
«No, domani non posso…» fece lui inaspettatamente.
«Perché non puoi? Dove vai?»
Justin non rispose.
«Ci sei? Sei caduto? Justin?!? Sei andato via?» Anna stava per uscire delusa dalla chat quando lui digitò:
«No, sono sempre qui, mia dolce Anna… è che all’alba mi faranno l’iniezione letale. Sono rinchiuso ingiustamente nel braccio della morte qui, in Texas, dall’età di 18 anni. Ora è arrivato il momento di farla finita. Grazie della compagnia, Anna. Ti porterò nel cuore.»

13 pensieri su “Ci sentiamo domani

  1. straziante…ma che fantasia geniale briciolanellatte… hai visto il fil “la straodinaria vita(o storia, non ricordo) di david gale”? bellissimo…
    nairda: ciao cara, come stai!!!che commentino ironico e pungente…

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