Si vedeva che la donna era fuori di sé: spettinata, pallida in volto, le palpebre gonfie per il pianto.
«Dica…» fece il poliziotto al banco della stazione di polizia continuando a controllare le carte davanti a lui.
«Hanno rapito mia figlia, hanno rapito mia figlia!» ripeteva quella ossessivamente.
«Stia calma, signora, stia calma» fece l’uomo infastidito da quel fare esagitato. «Tenga, riempia questo modulo.»
«Modulo? Lei non capisce, non ho perso una cosa, ma una persona: mia figlia. Eravamo ai giardini, mi sono distratta un attimo ed è sparita. Mandi una pattuglia subito, la prego, mi aiuti.»
«Si calmi signora, non vada in escandescenze. Non è la prima volta che rapiscono bambini ai giardinetti. E’ un’organizzazione molto agguerrita, la conosciamo benissimo. Ma chissà però dov’è ora sua figlia. Non le resta che riempire questo modulo.»
«Che ci faccio con il suo modulo!?!» protestò vivacemente la donna stropicciando il foglio dal nervoso.
«In questo modo mi sa dire il codice di attivazione ed è tutto più facile…» cercò di spiegare il poliziotto spazientito.
«Codice? Attivazione? Ma cosa sta dicendo?»
«Se mi dà il codice posso attivare il microchip sottocutaneo GPS della bambina, con quello riusciremo a localizzare subito sua figlia.»
«Io non so nulla di microchip sottocutanei e…»
«Mi spiace, signora, allora non so proprio come aiutarla…» concluse seccato l’agente «e dire che ora è pure possibile dedurre i costi dalle tasse. Se ne parla da tanto, ma dove vive? I crimini sono troppi, il personale è quello che è, per cui si procede solo con prove sicure… Si scosti dalla fila, per favore, non mi faccia perdere altro tempo.»
La donna fece diligentemente un passo di lato. Aveva la bocca aperta, era esterrefatta.
«Dica…» fece il poliziotto alla vecchietta divenuta prima della fila.
«Mi hanno scippato la borsa.»
«Aveva con sé gli occhiali con la microcamera incorporata per riprendere la scena del delitto?»
«Certo!» esclamò soddisfatta la signora anziana guardando con sufficienza la donna che era ancora accanto a lei. «(Ma sono finti)» le sussurrò in modo compiaciuto «(perché ci vedo benissimo!)»
«Allora attenda un attimo» disse il poliziotto solerte e formale «sviluppo subito il microfilm e torno da lei in un attimo».
:-OOO
bestiale!
direi che ci siamo già arrivati…
mi è rimasto, sull’avambraccio destro, un posticino libero ancora non ingegnerizzato…
anche la chat è un bel braccialetto elettronico…
…brrrrrr…:-)
fantasia o realtà?tutto è possibile..
bravo come sempre..ciaooo…^^
ah briciola.. mi hanno rubato tutti i documenti a natale, ma grazie alla microcameramicrochipmicrofilm ho riavuto giusto ieri la patente.
una micropatente.
Racconto fantascientifico, ma nenche tanto. Molto divertente!
Un abbraccio
@ blueviola: Hai proprio ragione. A tender l’orecchio si sente persino la colonna sonora di ‘Guerre stellari’.
Loro sono piu’ forti di qualsiasi rete fatta da uomo…..perche’ sono la liberta’ e nessun uomo sara’ mai cosi’ forte.!
…Crepi il lupo! grazie!
carino il racconto…quanto al commento ho notato che più d’uno gli ha dato una connotazione di sensualità….mah… sensuale non era senza dubbio il pasticcio che ho dovuto ripulire dopo aver fatto lo sciroppo 🙂
Fa molto 1984 di Orwell…
Molto bello il racconto,speriamo xò
che ci sia + umanità nel mondo e nella vita di ogni giorno!!
Buonagiornata!
che storia… E neanche tanto inverosimile!! Forse un giorno saremo messi davvero così…