Il Controllo di Qualità

Era stata una giornata molto dura. Carlo aveva solo voglia di andare a casa per farsi una doccia. E invece sarebbe dovuto passare come ogni giorno al Controllo e guai se non lo avesse fatto. Lungo la strada per il check point più vicino, lo confortava l’idea che questa volta sarebbe andato tutto bene: era soddisfatto di sé. Il rapporto con i colleghi e il capo ufficio era stato buono. Le pratiche evase, al di sopra della media. Lui poi si sentiva a posto, stanco sì, ma in forma. Erano giorni che non gli girava più la testa e le nausee erano cessate: i medicinali che gli erano stati dati avevano avuto effetto.
«Lei è?» chiese il Segretario Capo parlando tra i denti.
«Carlo Campigli.» Le mani gli sudavano: dopo tanto tempo avrebbe dovuto farci l’abitudine, ma non era così. «Matricola K-050.4007.485-LXR.»
Il Segretario digitò nome e numero, poi, senza alzare lo sguardo, gli fece segno di raggiungere l’Area di Controllo.
«Campigli, eh?» fece il primo Controllore con un pizzetto a punta scrutandolo da sopra gli occhiali. «Dunque… per la Competenza funzionale… 6.5.»
«Per i Rapporti interpersonali … 6.2» gli disse il secondo che aveva dei curiosi capelli a spazzola. «Sta migliorando, ma può fare di più.»
«Salute fisica e mentale…» cantilenò il terzo aspettando che la risposta apparisse sul computer «…7.0. Bene, molto bene. Le pastiglie continui a prenderle, però. Nella flebo serale le inserisco un po’ di Cortecan Retard, perché ha un colorito un po’ spento. Non fa una bella figura in ufficio.»
«Sì grazie, Signore…» fece Carlo sincero.
«Per Spirito di Adesione alle Scelte Autoritative… 8.2, molto bene, Campigli.» A Carlo scappò un sorrisino di compiacimento che il Controllore, con la sua espressione severa, gli gelò però sulla faccia.
«Per la Condotta pubblica e privata, 5.6» disse di seguito il quinto, a tradimento.
«Ma come?!?» sbottò Carlo facendo un istintivo passo indietro.
«Parli a basse voce, per favore» lo rimproverò l’ultimo Controllore.
«Sì, mi scusi, Signore… però faccio rispettosamente notare che oggi mi sono comportato piuttosto bene… in modo irreprensibile, direi.»
«Mi segnalano qui che lei ha mangiato in ufficio» rintuzzò quello imbronciato segnando con l’indice un punto dello schermo.
«Ma, Signore, è consentito! Il capitolo 102, paragrafo 89, comma sedici, sull’Ottimizzazione produttiva, permette di mangiare ancorché in modo composto, sollecito e senza interrompere il lavoro.»
«Sì, certo, ma il comma successivo le impone anche di raccogliere le briciole…» Carlo si sentì mancare. «Lei questo mese mi ha perso 2.3 punti» puntualizzò ancora il Controllore strizzando gli occhi per metterlo a fuoco. «Se continua così dovrò avviarla forzosamente al Corso di Riqualificazione.»
«Non succederà, lo prometto.»
Il Controllore fece una smorfia come se non ci credesse, poi aggiunse: «Sono costretto comunque ad assegnarle un Visore guida.» Carlo abbassò la testa, si sentiva sconfitto. Il Controllore passò una card in un lettore e lo accomiatò con un tono che sembrava una sentenza di condanna. Carlo uscì in strada. Si era fatto nel frattempo buio. Aspettò un po’ sulla soglia, quindi, sempre a capo chino, si incamminò verso casa. Subito si mise sulla sua scia il Visore guida che gli accese addosso un potente faro di luce e, con un monotono beep beep, lo seguì per aria a qualche metro di distanza.

25 pensieri su “Il Controllo di Qualità

  1. Chi ti scrive “se esiste davvero un mondo così credo impazzirei” non si è accorta che il mondo “così” è il mondo in cui viviamo, se pur meno esasperato nella quotidianità, è molto più esasperato nelle linee guida che conducono la nostra quotidianità. Purtroppo… il Grande Fratello esiste e ci guarda! (e non è quello della TV)

  2. Che tu sia maschio si comprende da parecchie cose, che tu scriva racconti talvolta allucinanti è un dato di fatto e che io non sia d’accordo con l’aforisma che citi oggi…non è una novità….:-)

  3. ho letto gli ultimi 3 post
    bellissimi come sempre
    anch’io tempo fa avevo pensato che fossi una donna
    sarà il tuo nick a confondere le idee!
    saluti
    daisi

  4. leggo qui che sei stufo di ripetere di essere un maschio.. sai che non ho mai avuto dubbi? lo si capisce da quello che scrivi, anche se sei un maschio pieno di fantasia, attento ai particolari, sensibile..e non ce ne sono molti in giro. E il tuo nick è simpaticissimo: non cambiarlo, sarebbe un peccato;-)
    M.

  5. mi è tornato in mente 1984 di orwell… e con sgomento ho pensato che potrebbe accadere che non si tratti solo di un racconto…

    billa

  6. Che bell’esempio di efficienza aziendale! spero che non lo legga mai il mio direttore generale, altrimenti mi ritrovo in una colata di cemento.
    Namasté

  7. io lo farei con la gente con cui purtroppo mi trovo a lavorare…… CHissà che punteggi orribili…..
    Ti leggo e sei sempre più Inquietante!
    hi hi hi hih hih ihihi ihih hi hi hi hi

  8. anche a me questa non pare poi tanto surreale….ma forse…a ben pensarci…nemmeno le altre 🙂
    un sorriso
    p.s. alla stazione di bologna un treno andava a poggio rusco…e mi sei venuto in mente tu ;)))

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