L’occasione di una vita

Accoccolata sulla poltrona, stretta nei suoi quindici anni difficili, osservava la pioggia, obliqua e sottile, contro il palazzo dirimpetto. La fronte, corrugata di pensieri, tradiva inquietudine. Forse sperava in una vita più semplice, forse meditava un amore credibile o forse desiderava solo un’esistenza meno affogata nelle proprie emozioni. Così, fu solo al terzo trillo che si accorse che avevano suonato alla porta. Davanti a lei si parò un ragazzo di cinque o sei anni più grande. Era alto, biondo, con gli occhi verdi, vestito di un cilestrino pallido. In mano aveva redini docili e un grosso cavallo bianco che, alle sue spalle, sbuffava colpendo nervoso lo zerbino con lo zoccolo largo. Il ragazzo si tolse il cappello, con la piuma affilata di gheppio appoggiata di traverso, e sussurrò accendendosi in un sorriso:
«Sono il Principe azzurro. Avevamo un appuntamento. Vieni… andiamo» e le tese la mano.
La ragazza si spaventò. Rimase per qualche secondo immobile, poi richiuse rapidamente la porta dietro di sé.
‘Com’è bello…’ sospirò con la schiena appoggiata al legno della porta ‘magari mi ama. Ma che dico? Se neppure mi conosce… Non posso andar via con lui. I miei che direbbero? E poi devo finire gli studi e iscrivermi all’università. Ci sono dei programmi da rispettare, delle aspettative. Che ne sarebbe di me? Dei miei amici, della mia casa? No, non posso fuggire. Com’è bello però! Che occhi, che viso gentile!’ Scosse i lunghi capelli che le ricaddero sul viso. ‘Che sciocca! Ma ci penserà lui a me. Avrà senz’altro un castello da qualche parte, delle terre, una corte, dei servitori. Avremo dei figli bellissimi… una vita lunghissima e saremo felici, sì, me lo sento, il mio cuore non mi tradisce. E’ proprio il ragazzo più dolce che abbia mai visto. Ed è venuto apposta per  me. Non sarò più sola…’
Respirò profondamente e quindi aprì di nuovo la porta. Non c’era però nessuno. Accese la luce sul pianerottolo e lo vide riverso da un lato, avvolto in una coperta.
«Ma tu sei diventato vecchio!» fece lei delusa vedendolo in volto.
«Certo» disse lui alzandosi «sono cinquant’anni che ti aspetto… ti sei decisa finalmente!»
La donna di colpo sentì tutti gli anni che aveva, si mise una mano sul collo. Si sentiva soffocare:
«Oh… è passato davvero tutto questo tempo? E che ne è stata allora della mia vita?»

48 pensieri su “L’occasione di una vita

  1. Come dice Pascal “… e così, predisponendoci a vivere, non viviamo mai…”. Questo a me é successo e continua a succedere. Con lievità e tristezza sei riuscito a metterlo in luce.
    Ciao e un abbraccio

  2. Ma quanti l’aspettano, questo Godot! quante vite sprechiamo per mancanza di coraggio e prontezza. ci crediamo eterni, ma poi arriva il giorno della verità…

  3. Bene, se avevo qualche remora, se miera rimasto un ultimo scrupolo, adesso sono persuasa del tutto.
    Cogliere l’attimo… e possibilmente farlo SUBITO!
    😉 Ti abbraccio!

  4. Il tuo post..mi fà riflettere. ma perchè non ci insegnano da ragazzi, la famosa frase..”carpe diem”? Quando la impari, spesso è troppo tardi! eppure, per chi, come me, è convinto che ritorneremo anora..e ancora…in dimenzioni di vita…ha la speranza di aver imparato almeno qualche lezione, da questa vita: Mi guardo indietro ( e la mia vità è già lunga, quasi finita) e non sono poi del tutto scontenta di come sono diventata: forse avrò una seconda occasione! Forse molte altre occasioni!

  5. Mio caro Briciola con questo racconto la mia mattinata ha preso una piega migliore… Adesso so che cosa devo fare della mia vita.

    Ciao, vado a suicidarmi. :o)

  6. grazie per il consiglio ma io sono gentile con le piante a questa gli ho dato pure il nome MA DOPO UN PO’…..DE CUIS mi sa tanto che ho il pollice viola
    ciao buona giornata e grazie per la visita

  7. noi lo diciamo sempre che bisogna sposarsi giovani…
    l’amore è un unico brunello di montalcino anche se ci vogliono far credere che sia una decina di tavernelli…
    non so se siamo stati chiari…
    un abbraccio noi tre!

  8. @ Margot: Curiosando sugli altri blog di fretta e furia (come spesso mi succede), da buon maschietto ahimé non più fanciullino, l’occhio è caduto sulla tua foto di sinistra che si faceva esteticamente apprezzare (ma le foto non si pubblicano anche per quel motivo?). Non ho proprio avuto quindi il tempo di leggere null’altro per cui lasciare un commento sarebbe stato quanto meno superficiale.

  9. per ora mi sono letta le faq e per fortuna! ero sicura che fossi una donna o meglio una ragazzina…
    il tuo blog è molto impegnativo così ricco di cose dietro una semplicità solo apparente…

    ti trovo una persona interessante con un marcato lato fanciullesco che non fa mai male….

    uan cosa ti chiedo….
    hai lascito nel mio blog questo commento: sei molto carina…..
    perchè? da uno come te mi aspettavo forse un commento legato al mio scrivere e non al mio aspetto fisico…

    ah! sono assolutamente d’accordo con te quando affermi che per gestire un blog ci vuole una componente narcisistica notevole…
    (non testuali parole ma quasi).

    un saluto
    Margot

  10. Carissimo Briciola è sempre un piacere immenso leggerti… troppo spesso i rimpianti sono parte integrante di noi… troppe volte è difficile cogliere l’ attimo ^_^
    ricambio il tuo abbraccio ed aggiungo un bacione per augurarti una meravigliosa serata
    Gio

  11. Stavolta mi hai fatto piangere…..
    Quanti treni persi…
    Già!…. ma col senno di poi è facile dire… Ti abbraccio stretto stretto
    Circe

  12. La paura di lasciarsi andare, il timore delle incognite, l’eccessiva razionalità spesso zavorrano e paralizzano.
    (Lui però la stava ancora aspettando, è raro, ma talvolta la vita concede delle seconde possibilità…)

  13. come raccontare gli effetti di un mancato *carpe diem*…

    [sai Get Fuzzy non è così criptico, all’inizio lo pensavo anch’io – se come me anche tu lo leggi da Metro – il fatto è che le strisce sono collegate fra di loro e se ne perdi una diventano poco comprensibili, generalmente una striscia si riallaccia a quella del giorno prima.
    alludono sempre le une alle altre]

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