Un suono lungo e due corti. Suonava così la sua vicina. E quella era la terza volta che tornava. La vecchia signora Pina doveva sentirsi proprio sola. Da quando l’unico nipote ingegnere si era trasferito al nord le giornate erano divenute insopportabili e ogni scusa era buona per andare a fare due chiacchiere sul pianerottolo. Prima era stata la mancanza di latte e poi lo zuccheriera rimasta inaspettatamente vuota, ed ora? Matilda sapeva che era difficile resistere alla simpatia di nonna Pina, anche perché oltretutto non veniva mai a mani vuote. Si trattasse di una fetta di torta di mele o di biscotti o del suo speciale semifreddo al mascarpone, a varcare la soglia di quella casa era sempre con qualche sua prelibatezza in mano accompagnata da un smagliante sorriso. Il tutto, in fondo, in cambio solo di pochi minuti di cortesia. E Matilda, ci sarebbe stata anche volentieri con lei, ma quelle rare volte che rimaneva in casa era unicamente perché doveva sbrigare il lavoro e la scadenza con l’editore, da ultimo, si era fatta pressante e non ammetteva più deroghe.
«Cosa ha dimenticato questa volta?» chiese sorridendo Matilda nell’aprire la porta. Ma la porta si aprì con un spintone così forte che la donna volò all’indietro sul tappeto finendo contro la poltrona. Sulla soglia apparve un ragazzo magro, una peluria leggera che gli sporcava il mento e un piercing all’angolo della bocca. Entrò come un conquistatore roteando la mazza da baseball che scaricò sul telefono e sulla consolle all’entrata facendoli andare in mille pezzi. Poi, con rapidi e piccoli passi, fu subito a ridosso di Matilda sul cui viso terrorizzato puntò la mazza:
«Dammi tutto quello che hai in casa, puttana, o ti spezzo le gambe.»
OPS!Mi scusi briciola…sono in piena fase allegra e creativa…forse mi sono fatta prendere troppo la mano!
Carino..
Eccome se mi sono accorta che la scuola è ricominciata!..
hem..nel blog dei fiorentini c’è un timido invito..
che bello il riorno del nipotino affettuoso…
e se in quel frangente arrivasse nonna Pina per rompere in testa al ladro una pesante tortiera di terracotta?….no?!
un sorriso
Maria
A questo punto, freeriding, il seguito puoi scriverlo tu. 😉
…..ma e’ un attentato al cuore…questo finale!
Ammesso e non concesso che il barbaro fosse il nipote di nonna Pina, perchè non trombare la vicina anzichè riempirla di mazzate?…vuoi vedere che Matilda era coetanea di Pina la vicina che ti tampina?
Mia mamma me lo dice sempre… CHIEDI CHI E’? prima di aprira la porta!!! ^__^
Uhm,forse il ragazzo aveva studiato le mosse di nonna Pina e sapeva come bussare per farsi aprire.Vogliamo parlare di legittima difesa?
:))
acc… e io che volevo diventare vicino di casa di nonna Pina… meglio di no, alle gambe ci tengo
Ma povera Matilda!
Questa povera vecchietta la state proprio massacrando… 😉
…ma la nonna Pina non era quella delle tagliatelle??? …dopo questa infelice battuta, io proporrei un finale del tipo:…all’improvviso sulla soglia di casa comparve Superpina, la nonna dai superpoteri, la quale con la sola forza del pensiero mise a tappeto il malcapitato che se la diede a gambe levate e la signora Matilda fu salvata dall’eroico gesto della nonnetta super….
Caspita! Potrebbe continuare, no? Arancia meccanica n. 2, o non fidatevi della vecchietta della porta accanto… O?
Bello il tuo mondo.
Mi piace molto leggerti.
Complimenti.
tutto mi aspettavo, tranne questo epilogo cruento!
ciao 🙂
Sono le mazzate di nonna Pina,
Son molto più efficaci di ogni medicina….
E allora forza, dai! Ma che problema c’è
Ci pensa nonna Pina a toglierti lo stress!
morale della storia…
“sfrattiamo la signora Pina!!!”
:PPPP
tutta colpa sua… ecco…
cari saluti 🙂
Dolcetto o scherzetto? (…alla faccia dello scherzetto!)
..o era la stessa signora Pina,travestita,desiderosa di rendere più eccitante la sua vita?
Cavoli..mi metti l’ansia sin dal mattino!!:-)
Buon giorno.
Era un ladro o il nipote ingegnere di nonna Pina, inkazzato perchè non riceveva più il semifreddo al mascarpone (che non poteva acquistare visto che i laureati, da indagine Istat, sono quelli che guadagnano meno)?