Il Nullificatore di bit

 

Al clic del mouse si incuneò velocissima per il cavo, passando attraverso snodi e incroci. La sensazione era bellissima, inebriante, sotto la spinte progressive di centraline e controller. Poi si fermò di colpo in un segmento molto affollato. C’erano tante altre e-mail come lei e sembravano tutte in attesa.
«Ehi non spingere» protestò quella davanti.
«Scusa, c’è poca luce qui. Ma cosa stiamo aspettando? Perché non va avanti la fila?»
«Dobbiamo aspettare che si riformino i pacchetti.»
«I pacchetti?»
La sentì sbuffare rumorosamente, come se non avesse alcuna voglia di spiegare qualcosa che doveva essere risaputa. Ma poi spiegò:
«Quando si viene spediti veniamo divisi in tali piccoli pacchetti indipendenti, che possono prendere strade diverse anche molto lontane tra loro. Quindi si arriva su questo server di posta, dove i pezzi vengono ricomposti prima della consegna.» Non fece quasi in tempo a terminare la spiegazione che subito venne smistata in un altro segmento da dove poi sparì lasciando una traccia luminosissima.
«Mi sa che noi non siamo così fortunate» fece un altro message dietro di lei.
«E allora che succederebbe in questo caso?» domandò la mail spaventata «se non arrivassero mai tutti i pacchetti previsti, intendo…»
«Se il pacchetto con l’indicazione del destinatario non arriva, potremmo diventare ‘disperse’.»
«Ma è terribile!»
«Certo che è terribile!» fece un’altra mail qualche posto più in giù. «Dicono che dopo tre tentativi di recapito, la ‘dispersa’ venga smontata e i pezzi riutilizzati per riparare altre mail difettose…»
«Ma cosa dici? Queste sono tutte fandonie, buone solo per i creduloni» sbottò un’altra che neppure si vedeva tanto era in fondo. «C’è un Nullificatore al termine di questo viaggio senza senso. Se la mail non è postata in un tot di tempo viene semplicemente eliminata in automatico con azzeramento dei bit. Anziché degli zero e degli uno diventiamo tutti degli zero. Questa è la verità. Me l’ha detto mio cugino che l’ha visto.»
«Io invece credo che le mail non recapitate vengano lasciate libere» sussurrò ancora quella che le era accanto. «Il Web è grande. Sono sicura che ad un certo punto si apre la Porta verso l’Esterno e ci lasciano libere di andare dove vogliamo. Certo, non avremo mai un posto dover fermarci, ma è sempre meglio del nulla.»
«Sì, nei prati dorati dove pascolano i bit… ma setni questa!» disse qualcuna.
Poi tutto il gruppo venne repentinamente spostato in un segmento laterale del network. Le mail vennero separate in una distinta locazione numerica. Quindi scese il buio e il silenzio.

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