Non piove più

C’è ancora odor di bosco sui voli distratti dei merli e mi accorgo solo ora che la linea sbiadita delle colline sembra sopravanzare nell’aria lavata dal vento. Davanti a me l’ossuto albicocco, impietrito dal gelo, sembra ritrarsi nella terra. Sui suoi rami, tra le gemme di vita, nascono ovunque gemme d’acqua sottile. Sulla loro superficie lucida si riflette la casa, la campagna circostante e finanche l’intero universo. Pare che alla pianta siano spuntati gli occhi e che sorridano divertiti nel chiedersi: ‘ah… allora è questa la vita?’
Poi una brezza improvvisa stacca a una a una le gocce seminandole alla rinfusa tra le foglie ripiegate dal lavorio lento dell’inverno facendo ripiombare l’albero nel buio dei suoi sogni, mentre l’azzurro del cielo si veste di nuove nubi e d’un irrequieto silenzio.


31 pensieri su “Non piove più

  1. Francamente é un po’ “pascoliana”, della serie”…e del prunalbo l’odorino amaro senti nel cuore…Puoi fare di meglio,soprattutto quando sei meno incline al compiacimento e con più caustica visione rispondi alla vita, che é sempre, anche se a volte dolcissima, battaglia.
    p.s. Cmq ono un’ammiratrice del Pascoli.

  2. Mi ci voleva proprio la visita al tuo blog stasera. Dopo una giornata di full immersion nella triste realtà, la lettura delle tue parole è di conforto…

  3. Quell’albicocco mi evoca tanti ricordi..sono cresciuta guardandolo fiorire per tante primavere, ma adesso non ho più il coraggio di passare da quella via. Mi fa troppo male l’idea di vederlo ancora là, in un giardino che non è più mio..
    :*

  4. …non è una questione di pessimismo, purtroppo, è la realtà delle cose, l’amarezza derivante da certi avvenimenti nefasti della vita, la difficoltà di adattarsi o meglio di rassegnarsi a taluni cambiamenti che in un modo o nell’altro sconvolgono il corso dell’esistenza propria e delle persone che ci circondano…un pò complicato da spiegare..
    un saluto ed un link, mi piacciono i tuoi racconti la maniera in cui sai rappresentare le emozioni.
    Nunass

  5. Piccoli miracoli della natura visibili solo a occhi amorevoli, mesi fa feci qualcosa di simile con un gelso centenario coperto dalla neve invernale ma che d’estate esplode di vita, buona giornata NM

  6. Non so dove vivi ma qui a Roma, durante le grandi piogge della settimana scorsa, il Tevere, gonfio come non mai, era diventato veramente affascinante…queste immagini credo che ce le regali solo l’inverno.
    Ma le vignette sono le tue?
    Complimenti, questo blog è un’opera d’arte!

  7. il gelo che rende la strada bianca e grigia, il cielo che è grigio spento, ma non triste, non malinconico, è solo un cielo che ha sonno e che non ah voglia di “azzurrarsi”, rami spogli, nessun raggio di sole… alle 8

    Ora si è svegliato, l’azzurro è intenso e prepotente, ma io lavoro dando le spalle alla finestra, quasi non me ne accorgo di quanto sia bello.. però c’è… e basta trovarlo anche se solo per il tempo di uno sguardo.

  8. sono quella di prima e mi chiedo come mai se sono bloggata su virgilio pur mettendo l’indirizzo risulto come anonima. Boh?

  9. davvero una “poesia in prosa” meravigliosa! 🙂

    Qui da me invece oggi faccio fatica a distinguere i contorni degli alberi. e l’azzurro del cielo. La nebbia nasconde tutto!

  10. immagine che mi fa pensare subito alla vita come fecondità, attaccamento al grembo materno e scoperta del mondo. il ripiombare dell’albero ( la mamma) dopo che le goccioline si sono disperse è paragonabile alla vecchiaia e l’azzurro che si riveste di nubi e di un irrequieto silenzio evoca l’attesa dela morte come parte integrante dello stesso universo vitale.

    molto bello!

    Complimenti!

    Cattiva

Lasciami un tuo pensiero