Non se l’era sentita di dir di no alla sorella. Le si era rotta la lavatrice e non avrebbe saputo come lavare i paramenti quaresimali del ‘suo’ parroco. Strano lavoro quello della perpetua, pensava la donna mentre fermava il bucato con le mollette sullo stenditoio, strano davvero. Alzò appena lo sguardo sulla luce iridescente del mare e rientrò in casa. Si mise a pulire la cucina con la testa altrove, come sempre. Poi, un fruscio le giunse dal corridoio.
«Chi c’è? Sei tu Anna?»
«No, sono io…»
«Io chi?» fece la donna facendo un passo verso quella penombra. C’era qualcuno accanto al tavolino del telefono. Lo intravedeva: gocciolava grondante d’acqua salmastra.
«Ma chi sei?» insistette lei che aveva paura di avvicinarsi.
«Sono Tonio, non ti ricordi più di me?» Riconobbe la voce e gli occhi che bucavano l’oscurità.
«Sei davvero tu, Tonio? Ma tu non eri…»
«Sì, sono annegato l’anno scorso, di questi tempi.» Poi il ragazzo, leggendo l’espressione sul volto della donna, aggiunse: «No, non ti devi dispiacere. La colpa è stata solo mia. Non dovevo uscire da solo in mare e mai con quel tempo. Comunque mi avete chiamato e sono qui.»
«Chiamato?»
«Sì, con la sequenza.»
«Di cosa parli?»
«Della sequenza dei colori. È sempre stato così: le donne comunicano con i fidanzati o i mariti che si trovano sulla barca appendendo dei panni colorati al terrazzo. Esattamente come hai fatto tu. Bianco, viola, bianco, viola e rosso. La giusta sequenza con cui si chiamano i morti del mare.»
La donna deglutì e guardò in direzione dei vetri pieni dei bagliori del mattino. «Scusa. È stato solo un caso. Non ci ho riflettuto.»
Il ragazzo si ammutolì, deluso: «E Anna?»
«È uscita. Sai, non si è più rimessa dopo la tua morte. Non riesce a farsene una ragione.»
«Lo so. Ma è giovane, le passerà. Però voglio che tu le dia questo» fece il ragazzo posando un anello trasparente sul tavolino. «L’ho amata tanto anch’io.»
La porta d’ingresso si aprì facendo spalancare per la corrente d’aria la finestra mal accostata.
«Perché hai quella faccia?» le chiese Anna entrando in cucina «Sei pallida.» La madre si guardò attorno come per cercare qualcuno; si accorse che l’anello sul tavolino si era appena sciolto. Era fatto d’acqua. «E come mai poi è tutto bagnato per terra?» domandò ancora la ragazza.
«Niente, cara, sono proprio una sbadata: mi si sono sgocciolati i panni. Ho appena steso, asciugo in un attimo.»
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allora con i personaggi di Poggiobrusco?
Ancora separazione, distacco, morte, o fine della vita – come in “runner pizza” – perché?
Mia Hoffmann
Caspita! Questa mattina ho per la prima volta passeggiato in questo tuo mondo ed ho mangiato una briciolina del latte….. Sei proprio brava! complimenti, poi questa ultima storia è veramente bella…
Buona domenica
una storia intensa e profonda. bella.
Blue
Finalmente la dolcezza pervade anche la tua creatività… buon segno?
…il racconto è servito, ti aspetto a leggerlo, è un po’ lungo ma diviso in capitoli, puoi leggertelo un po’ alla volta anche perchè dopo il lungo lavoro riposerò un po’…a presto!
Bellissimo Briciola come tutto quello che scrivi. Ciao
Carissimo Briciola ti auguro una buona serata ed un dolcissimo we
un abbraccio ed un sorriso
Gio
è uno dei più belli, briciola.
me lo rileggo
sei grande sempre, anche nell’amaro brivido letterario; bacio, g*
e mi lasci così? niente seguito, immagino…
:'(
Un racconto bellissimo..e un po’ inquietante….^^
Mi ha fatto sospendere il fiato e mi ha gettato indietro in qualche storia irlandese.
Fantastica.
Grazie della tua visita. Mi fa piacere, ora, trovarmi qi.
Buona serata.
Isabella
buon w.e.
ti ho scoperto e ripasso a leggerti molto presto…
Buona notte e buon WE: sa c’e’ chi conosce la sequenza giusta e chi gli angoli!
Stavo pensando…
MUHUHUHU…ops scusa
bella storia.
buon fine settimana
Finisce così???
Poteva almeno lasciare un anello vero!
Si sa: il diamante è per sempre…
ehehhe
terrò presente, niente “Bianco, viola, bianco, viola e rosso”, che poi io mi spavento!
il mondo parallelo nel senso di mondo parallelo? ma dai, ripasserò a trovarti,
Agghiaccianti i tuoi post, ma decisamente belli. Ciao Bric
ricambio l’augurio, NM
Mi piace leggerti. Racconti la vita… ma ci metti lo zucchero a velo sopra. :o)
bellissima storia…
mi fa passare i brividi…
cari saluti…
grazie per gli auguri… 🙂
Questa mette i brividi per il messaggio e per il finale e lo dico in senso positivo….
Invidio (In senso buono) la tua creatività, un giorno spero mi svelerai il segreto ;)))) Di come fai e da dove trai ispirazione.
Un abbraccio 🙂
che bel nick ti sei scelto, briciola.. suona così dolce:-)
tu dici? ma se Gesù Bambino è Babbo Natale da piccolo com’è che a Natale tutti e due girano a portare i doni ?..e se è così, ce ne saranno di tutte le età.. pure uno non troppo vecchio e non troppo giovane.. uno giusto giusto per me:
scelgo quello! 😉
tornerò a leggere con più calma.. sembra bello qui
Ciao
M.
certe verità è meglio non raccontarle.
Le tue parole galleggiano, fluttuano, in sospensione. Come briciole, ricordo del biscotto, di cui ne resta il gusto e il sapore e se ne intravede l’essenza nel latte.
😉
oh briciola, te la presto la nonna certo che si.
ella comincia a fare la pasta e non smette più. ne produce grandi quantità ed il sugo si attacca benissimo alle fettuccine.
ma che bella vignetta….
*onda
Che emozione..per tutto: la storia, il mare, l’immagine dei panni stesi al sole, se ne sente quasi il profumo, il fruscio al vento.
Grazie :)*
Una storia di gente di mare, io conoscevo davvero giovani uomini che non avrebbero dovuto uscire in mare da soli con quel tempo…il riflesso luccicante del mare, il bucato steso al sole, immagini dell’infanzia…bellissimo!
che bello! che storia meravigliosa! che fantasia! mi hai riportato alla mente il periodo in cui alle scuole medie il nostro “grande” prof di italiano ci faceva fare un tema o un racconto ogni settimana. per abituarci un pò a scrivere. e un paio di volte il titolo era dato da tre parole prese a caso sul vocabolario… non c’entra nulla, ma mi è venuto in mente
ciao ciao
…e meno male che lei non pensa, eh?
faccio i complimnti alla mucchina che è proprio carina!:))
A me fa venire i brividi…guai se l’avessi letto ieri sera…:-)
Buon giorno!
è sempre così, si sgocciola per sbadataggine e si finisce poi a chiedersi se era vero, vero davvero o vero per finta.
la tua sottotestata di oggi è una giusta avvertenza per questo racconto… :))
Geniale.
bellissimo! quanto mi piacciono queste storie …