La barca e il suo marinaio

La barca era arrivata in porto sul far della sera. Aveva steso i suoi ormeggi, dispiegate le vele, asciugate le sartie. Era una sosta meritata dopo tanto navigare in solitari mari alla ricerca di una identità che era giusto pretendere anche quando si vive soli con se stessi.
E così fu amore a prima vista con quel marinaio dal viso simpatico e dalla barba buffa che l’aspetto di un marinaio poi proprio non aveva. Fu vera passione con quell’uomo che sostava ritto accanto alla sua prua e che raccontava dei suoi viaggi, di un’altra vita e di un’altra morte. Trascorsero giorni intensi cullandosi nella brezza di fine estate, nel risciacquo monotono del porto. La barca ebbe il tempo di ricucire i suoi strappi, i dubbi e il significato compulsivo dei propri sbandamenti. Le parve folle aver bramato gli scogli più aguzzi nel cuore della tempesta per squarciare i giovani fianchi; le parve insensato aver navigato alla cieca alla volta di qualche potente gorgo che tutto inghiottisse: fasciami, ancore, incubi e maledizioni. Il suo marinaio le piaceva, con il suo vestito bianco e l’ombra sottile e le braccia vigorose.
Poi un giorno lei, che si era rifocillata dei suoi pensieri e dei suoi respiri, si sentì di nuovo forte. Le gomene sembravano fili di lana sotto la tensione della chiglia nervosa; le vele si tendevano allo spasmo verso il vento che soffiava ammaliante poco più in là. Decise allora, all’improvviso, di strappare via ogni legame, trascinando in mare la robusta bitta con l’esuberanza cieca di una gioventù da cui non c’è riparo. Si staccò dal molo sotto gli occhi stupefatti dell’uomo dal sorriso gentile e dalla barba buffa. Sballonzolò sicura doppiando il capo e il faro dall’aspetto altero, procedette oltre scivolando sulla schiuma profumata finché non entrò in mare aperto.
Ora è in un oceano senza nome, tra onde ancora più paurose di quelle che non siano davvero.
E grida il nome del suo marinaio, tanto lontano.

7 pensieri su “La barca e il suo marinaio

  1. La barca a vela, gioia, serenità, dolcezza, silenzio, luce, ombra, brezza… sensazioni meravigliose, positive… nonostante questo il finale dei miei pensieri è sempre come il tuo breve racconto, mi lascia dentro una malinconia invadente. A presto.

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