B. si tirò a sedere sul letto in stato di apnea. Le piante dei piedi a sfiorare le ciabatte. Tossì un paio di volte.
«Cos’hai non stai bene?» fece lei preoccupata, ma con una nota calda nella voce.
«No, niente» rispose lui senza aprire gli occhi «rimettiti a dormire.»
«È uno dei tuoi soliti incubi?»
«Sì… solo un po’ più brutto del solito.»
A. si girò nel letto verso di lui. Si sentì un fruscio sensuale di lenzuola.
«Non ti ho chiesto poi se hai finito di leggere quel libro…» Le parole di lei adesso erano nitide, mentre lui le dava ancore le spalle.
«Che libro?»
«‘Follia’… di McGrath, il libro che ti avevo consigliato.»
«Ma cosa vai a pensare a quest’ora!» Il silenzio che ne seguì sembrò una pausa di riflessione, invece era un cielo sporco di nuvole di metallo. «No… ho solo smesso di leggerlo… sono arrivato a mala pena alla metà.»
«Perché? Non ti è piaciuto?»
B. cercò di deglutire senza riuscirci; quella conversazione stava diventando penosa.
«No, al contrario, mi piace tantissimo. Da quando abbiamo però deciso di non vederci più non sono riuscito ad andare avanti. Mi è impossibile non associarlo a te. Sto cercando di cancellare ogni cosa che mi ricordi i momenti che abbiamo passato insieme: il piccolo aquilone che voleva scapparci di mano, il cagnolino di peluche con il muso buffo, i baci rubati su quel sasso che pareva cresciuto all’improvviso dalla terra.»
«Tutto quanto?»
«Sì, tutto quanto. Non voglio soffrire, non me lo merito, soprattutto perché sono sempre stato sincero con te. Mi spiace solo che tu non abbia avuto il coraggio di essere felice con me; non si può pretendere di soffocare le emozioni solo perché credi di non essere in grado di poterle controllare. A volte nella vita ci vuole giusto un pizzico di follia, al di là di quello che il nostro raziocinio suggerisce essere giusto o sbagliato.»
«E allora?»
«E allora è assurda anche questa conversazione. Tu non puoi essere nel mio letto e non puoi essere qui a parlare con me, sei lontana, dio solo sa dove. Taci, quindi, e lasciami dormire.»
B. si abbandonò lentamente sul materasso tiepido. Si voltò a pancia in su nella stanza vuota e si addormentò profondamente.
ciao…che strano sentir battere il proprio cuore…
Io sono stanca in questo Settembre..menomale che sei tornato anche tu :))
bella questa briciola di follia, ben trovata pure tu 🙂
Che bello il Romanzo che citi, l’ho adorato.
[…]non si può pretendere di soffocare le emozioni solo perché credi di non essere in grado di poterle controllare. A volte nella vita ci vuole giusto un pizzico di follia, al di là di quello che il nostro raziocinio suggerisce essere giusto o sbagliato.
Se solo non fosse così difficile lasciarsi andare all’impulsività et alla spontaneità!!
Ciao et BuonaSerata BriciolO!
^__^
Post stupendo!!
Buonanotte a tutti.
FdV
niente vacanze per me … ed ho anche poco tempo, spero di riuscire a leggerti … intanto bentornato Bric … che vedo già a lavoro …
la follia … andrebbe da pertutto, un pò, quel tanto che basta.. già …
ma sei veramente mitica….incrociata da unasignora
salutino stef
Eh briciola… come vorrei poter avere un colloquio notturno così…
sembra una delle mie comuni nottate senza goccioline per dormire…..
ciao briciola!!!!
Cos’è Flickfr?
Cmq complimentissimi,qst blog mi piace da morire *__*
Una ripresa alla grande, Briciola, complimentissimi. Buona domenica. Alain
Briciola, spero di non essermi spiegata troppo male perchè in realtà volevo dire che il tuo blog mi piace.
guarda questo allora, quello che ti consiglio io
Mi aiuta
Sempre
Menestrello
che belle le tue vignette ho preso il codice di quella media per inserirla nel mio blog
stanco abbandono … il dolore sfinisce, per fortuna
Ero già capitata qui? Boh. Se sì, non avevo valutato bene. Varrà la pena tornare, bel racconto. Però il miscuglio alimentare che fa da titolo e sottotitolo è rivoltante: latte, briciole, aglio, olio e peperoncino è qualcosa cui non vorrei pensare mai più.
un pizzico, appunto..ma questo se ne approfitta!
bello ritrovarti, carissimo!
Vedo che sei tornato dalle vacanze più in forma che mai, come primo post è grande ciao a presto rileggerti
Fa male il pensiero d’aver perduto qualcuno… e ancora più male fa dover costringersi a trovare il coraggio di dimenticare anche ciò che di bello c’è stato, pur d’andare avanti…
ma bentornato briciolina!!! eheh te bravissimo a invogliarmi a studiare eh??!! ehheh nokkini… smack
bentornato e…buonanotte
Dipinto perfettamente una triste situazione.
E “Follia” è bellissimo.
bentornato 🙂
Bentrovato…un bel post è quello che ci voleva. Ci sei mancato.
eh eh
fantastico, come sempre!
bentornato, briciola
bentornato nel nostro mondo di pazzerelloni! piacere di ritrovarti.
“Il pizzico di follia” è il giusto condimento per questa vita che a volte appare davvero difficile da digerire, se vivessimo senza ascoltare quello che ci dice il cuore, che non conosce il raziocinio, saremmo degli automi, freddi, calcolatori umani, ed invece è bellissimo lasciarsi andare in balia delle passioni, delle emozioni, pure se ci fanno male, ma non si può indosssare la maschera e la corazza x non mostrare al mondo ciò che veramente siamo, ciò che intimamente celiamo dentro di noi, aprirsi non vuol dire correre il pericolo di sentirsi dei deboli, è vero il contrario, solo chi è insicuro cerca di essere invulnerabile, l’Amore va vissuto, sempre, anche quando significa sofferenza.
un saluto
Nunass
«Non voglio soffrire, non me lo merito, soprattutto perché sono sempre stato sincero con te. Mi spiace solo che tu non abbia avuto il coraggio di essere felice; non si può pretendere di soffocare le emozioni solo perché credi di non essere in grado di poterle controllare. A volte nella vita ci vuole giusto un pizzico di follia, al di là di quello che il nostro raziocinio suggerisce essere giusto o sbagliato.» E’ meravigliosa questa frase, riassume la fine o il non inizio di molti rapporti, credo.
Benritornato!