Il mare non è lontano

La signora Greta stava pulendo i gerani dalle foglie secche e dai fiori appassiti quando, alzando lo sguardo davanti a sé, rimase impietrita: al di là della rete verde di recinzione due occhi scuri la stavano osservando immobili. Le dita erano aggrappate alle maglie strette del reticolo, il viso smunto e tirato su di un corpo gracile e minuto, appena vestito di maglia e pantaloni che avevano perso forma e colore. La donna indietreggiò lentamente senza neppure disfarsi della manciata di foglie ingiallite che ancora serrava nella mano. Indietreggiò trattenendo il respiro sotto lo sguardo fisso di quell’uomo fino a quando non fu in casa dove gridò impaurita al marito.
«È un extracomunitario» sentenziò lui dando un’occhiata fuggevole dalla finestra. «Non c’è d’aver paura. Il mare non è lontano. Forse è uno di quelli buttati giù da una barca di scafisti.»
«Caccialo via, non lo voglio sul mio terreno» ordinò la moglie dandogli le spalle.
«Non è sul nostro terreno, cara… è oltre la recinzione e…»
«Non ce lo voglio lo stesso… mandalo via, mandalo via!»
Il tono della donna non lasciava alternative. Giorgio si risolse ad andare in cucina, tirando fuori dal frigo formaggio e frutta, quindi uscì in giardino. Si avvicinò a larghi passi allo straniero che, anziché fuggire come ci si sarebbe potuto aspettare, lo attese. Anzi, ad un certo momento, l’uomo allungò persino le mani per prendere il cibo per poi, senza un minimo cenno, voltarsi e sparire nel folto del bosco. Giorgio faticò parecchio nei giorni successivi a far ritornare la moglie in giardino. Era sempre stata una donna apprensiva, ma quella reazione lo aveva davvero stupito. Fu solo una settimana più tardi, complice una giornata di sole e l’0ccasione che l’erba dovesse essere tagliata, che lei uscì, arrendevole, del tutto dimentica di quanto accaduto, o almeno così pareva.
«Il nostro prato è sempre più bello» esclamò orgogliosa lei guardando di sbieco la trama fitta del trifoglio e della dicondra. C’era solo il frusciare del vento attorno a sé. Il marito era poco distante, pallido, con lo sguardo rivolto alla rete di confine. Quando la donna girò anche lei gli occhi nella stessa direzione non riuscì a trattenere un urlo agghiacciante che spaventò un gruppo di tortore intento alla pastura tra le tegole del tetto: decine e decine di persone avevano il loro viso schiacciato contro la recinzione e stavano fissando con insistenza i due coniugi. Erano in silenzio, gli occhi scuri e spalancati, le dita intrecciate alla rete come tanti prigionieri disperati. Quindi, ad uno ad uno, svelti come donnole di rapina, scavalcarono la rete ed entrarono nel giardino.

6 pensieri su “Il mare non è lontano

Lasciami un tuo pensiero