L’uomo era seduto sul bordo del letto. Non gli riusciva di guardare in faccia il vecchio. Gli faceva impressione vederlo con le guance così infossate e quel colorito così pallido da sembrare una sfumatura del cuscino candido.
«Ma perché non abbiamo mai parlato io e te…?» sbottò ad un certo punto l’uomo con aria di rimprovero.
Il vecchio portò l’indice smilzo alla propria bocca per zittirlo. Poi gli mormorò:
«Ho messo tutto in quella stanza…»
«Quale stanza?» domandò seccato l’uomo.
«La stanza, lassù al Borgo» rispose cercando vanamente di deglutire.
«Quella stanza non c’è più da tempo e neppure la casa. Persino il Borgo è completamente disabitato» sbottò l’uomo con un tono che solo qualche anno prima non si sarebbe neppure sognato di usare.
«No…» riprese dopo un po’ a dire il vecchio inumidendosi le labbra «non hai capito. Quando sei stato concepito in quella stanza, al Borgo, ho messo tutto quello che avevo da dirti dentro al cuore» e così sussurrando gli toccò appena il petto. «Le risposte sono tutte dentro di te, devi solo cercarle. Mi porterai dentro anche se non ci siamo capiti, anche se abbiamo sbagliato e pensi che non ti abbia amato abbastanza.»
Poi il vecchio girò la testa verso la finestra per nascondere due grossi lucciconi che avevano preso ad annebbiargli la vista.
Penso almeno una volta al giorno a questo post.
Grazie!!! ci vuole ogni tanto qualcuno che ci ricordi … che loro non sono eterni, e che bisogna dire, dire, dire …. “ti voglio bene” … anche se scontato….
ho la fortuna di avere un padre che mi parla sempre di quand’ero bambina e mi cerca lo sguardo per capire come sto ..e tace quando vede che son guai ma si morde il labbro nel farlo ed allora tampona lasciandomi capire che sa che soffro . Non so se sia così per altri : mio padre mi sente ed a me pare meraviglioso.
‘notte ,
…ed un bacino a forma di cuscino
Allegra
Bisognerebbe sempre ricordarsi che di genitori ne abbiamo solo due.
ciao
Mio padre era un poeta, ma non solo perchè scriveva poesie…
Mio padre aveva il cuore fragile, e non solo perchè colpito da tre infarti…
Mio padre era speciale, e non solo per me…
Mio padre è morto 9 anni fa, e non gli ho mai detto “Ti voglio bene, papà” se non quando il suo ormai esausto cuore batteva solo per colpa di macchinari che facevano finta di tenerlo in vita…
Non sono abituato ad invadere in modo così massiccio i post altrui con commenti così lunghi, ma spero mi perdonerai quanto segue:
LO SPECCHIO INCONSAPEVOLE
Al poeta Carlo – mio padre
Ora quel che resta di te giace sigillato
Da un uomo che davanti ai miei occhi mi sigillò.
Quegli occhi che erano-sono-saranno anche i tuoi
E che ti videro distante almeno quanto io lo sono da me stesso
Nell’impossibilità di riconoscere un’evidenza che, in quanto tale,
Giaceva nascosta in mille sguardi di un cieco.
Chissà se l’hai capita quando è arrivata e
Chissà se è arrivata come te l’aspettavi
Col suo fetido alito uguale ad ascelle sudate
Oppure se perdesti volutamente la partita a dama più importante
Con una signora troppo affascinante per resisterle
Perché il puzzo di ascelle sudate era tra i vivi
Dove io ti confessavo per la prima volta
Sentimenti troppo naturali per esprimerli quando
Avresti potuto davvero ascoltarli.
C’eri ma non c’eri eppure esisti ancora in me
Che vivo una vita già vissuta da te,
Diversa forse nelle sfaccettature che si considerano importanti
Ma che sono solo dettagli che fanno sembrare diverso
Da se stesso lo stesso essere sdoppiato
In due mondi appartenenti ad universi paralleli.
Forse scopro ciò che tu da sempre sapevi
E chissà se soffristi la mia ignoranza
O se la vivesti consapevole che non poteva essere altrimenti
Sorridendo bonariamente di chi ti sembrava uno specchio
Rimasto fermo al ’65 e che di allora ti riproponeva in versione anni 90
Immagini dopo immagini come uno scherzo spazio-temporale.
Ma lo specchio non conosce il suo ruolo
E si limita a lavorare illudendosi di esistere
Quando non esisterebbe se non avesse cosa riflettere.
Mario
Amore, in una delle sue più belle rappresentazioni. Che emozione mi hai trasmesso.
….bella…
però i genitori non sono mai così poetici
Porco giuda Bri. Mi ci specchio!
bellissimo
cavolo non passavo da tempo-perchè-boh non lo so-devo rifarmi però-
saluti e baci-daisi
un racconto che mi ha emozionata molto perchè le parole pronunciate dal vecchio sono profondamente vere, lo so per esperienza…
peccato che anche io adesso stia cercando di nascondere due grossi lucciconi
!!!
ora sei diventato puro zen! scherzo, è bellissima!
puro zen occidentale.
speciale, bric; baciogrande, g*
Un racconto molto bello, scritto bene, simile a quelli che scrivo io… Complimenti.
amara e dolce allo stesso tempo
molto bella
erin
«Le risposte sono tutte dentro di te, devi solo cercarle…>
ah! ora mi hai messo l’ansia… che qualcuno lì dalle parti del cuore, ai primi banchi, suggerisca per favore 😉
ç_ç
:*
Briciola, un racconto che cela significati profondissimi. Buona giornata. Alain
Già…. è che spesso è una cosa che non si capisce… bacio Luna
dolce e profondo come sempre.