Il mio povero amore

La bambina trotterellò fino in bagno dove la madre stava facendo il bucato nel lavandino.
«Mamma… micio…» disse mettendosi un ditino in bocca.
La mamma le sorrise:
«Micio è di là, tesoro… fa la nanna, non disturbarlo però.»
La piccina si mise a toccare i flaconi e i barattoli colorati che costellavano il bordo della vasca.
«Stai brava, Martina, vai di là a vedere la tv che adesso arrivo.»
«Mamma… micio…» ripeté la bambina.
«Te l’ho detto, Martina, micio è di là nella sua cestina che fa la nanna.»
«No… micio… ‘trice…»
«Cosa vuoi dire, Martina?» chiese la madre fermandosi accigliata.
«Micio… ‘trice… bum, bum…»
In quel mentre la donna sentì che la lavatrice era in centrifuga. Si ricordò di aver chiuso l’oblò senza ispezionare il cestello già colmo di biancheria.
«Oggesù!!!» fece lei precipitandosi in cucina.
«Cosa hai fatto, Martina, cosa hai fatto?»
«Micio… ‘trice…» rispose la piccola con un sorriso disarmante. «Bum… bum…»
Un ammasso peloso grigio s’intravedeva girare vorticosamente nella centrifuga e, ad ogni passaggio, la testa sbatteva contro il vetro interno.
«Ommadonna, ommadonna, cosa hai combinato!!!» ripeteva meccanicamente la madre cercando di aprire il portellone senza riuscirci.
Martina si era fatta scura in volto. Si mise in un angolo ad osservare la madre mentre spostava la lavatrice con tutte le sue forze cercando di trovare la spina per staccarla. Non l’aveva mai vista così agitata.
«L’hai ucciso, l’hai ucciso… non può essere ancora vivo… il mio povero amore» si lasciò scappare lei, sgomenta. Poi tirò a sé il cavo elettrico non appena riuscì ad agguantarlo: il cestello, dopo un lamento attutito, rallentò la sua corsa contro voglia . La donna fece diversi tentativi per aprire l’oblò che si spalancò alla fine di schianto lasciando che un mare d’acqua invadesse la cucina. In preda al panico tirò fuori le lenzuola che non ne volevano sapere di uscire di lì, ma il gatto non c’era. Poi la bambina si accucciò tirando fuori da sotto un tovagliolo fradicio il suo micio di peluche.
«Amole…» fece lei baciandolo e stringendoselo addosso. Poi scappò in camera sua.

24 pensieri su “Il mio povero amore

  1. bellissimo come sempre.. mi hai tenuto col fiato sospeso fino alla fine…però è spisciosissima la piccolina che scappa col micio di pelouche tutto zuppo e insaponato… =)) meno male che stavolta non è morto nessuno!! =*** bacibacibaci, Lilla

  2. …. questa storia mi ha tunuta con il fiato sospeso fino alla fine … ma poi, povera piccola … credeva di aver ucciso il suo micino di peluche … e riprte le parole della mamma “amole” …. incatevole bravo!!!!! un saluto e buona domenica Filly

  3. bellissima storia briciola, sei una persona squisita..
    (ma lo vedi che terminano tutte con la a..non puoi essere maschio, eh,non puoi.. :o] )

  4. a una mia amica è capitata veramente la disgrazia di uccidere il suo micio in lavatrice, quindi ti ho letto col cuore sospeso… bravissimo sempre, bacio grande, g***

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