Mele e pere

peraClara si era fermata a osservare l’amica mentre stava imbustando della frutta.
«Mi vuoi spiegare con stai facendo?» le chiese con aria di rimprovero.
«Sto comprando delle mele, non vedi?» rispose lei senza guardarla.
«Sì ma alle mele stai mischiando le pere, come farai a pesarle?» 
Paola tirò su la busta di plastica trasparente per controllare meglio, poi alzò gli occhi al cielo:
«Gesù… non ci sono più con la testa.»
«Si può sapere cos’hai?»
«Luca mi ha lasciato» confessò lei di botto assumendo un’espressione persa e confusa.
«Adesso però non dirmi che me lo avevi detto!»
Clara non aprì bocca, cercando solo di abortire un sorriso che le stava spuntando sulle labbra. Poi aggiunse:
«E quando è successo?»
«Una settimana fa.»
«È per questo che non ti sei fatta più viva?»
 Paola cercava nervosa le pere nel suo sacchettino per separarle dalle mele, ma non riusciva a individuarle. Quindi continuò:
«Ah, ma non gliel’ho fatta mica passare liscia, sai?»
«Cos’hai combinato?»
Paola sorrise beffarda.
«Mi sono infilata di nascosto nei gabinetti degli uomini dell’iper di Lughi, dei supermercati Brannad di Collefili e Capoglossa e in quelli di un paio di stazioni ferroviarie.»
«A far cosa?» domandò Clara stupefatta.
«Con un pennarello indelebile ho scritto sul muro ‘Maschio voglioso, superdotato, disponibile per ogni capriccio di soli uomini anche gratis. Chiamare a qualsiasi ora’. E poi ho scritto il numero del suo cellulare, quello di casa e del suo ufficio.»

18 pensieri su “Mele e pere

  1. ma ha specificato “per soli uomini”? se no .. gli ha fatto un piacere ..
    guardo la TV , e tengo le dita incrociate (per evitare un effetto bandierine, ti ricordi?)

  2. Che tristezza! Scommetto che non c’è enigma ne riso amaro perchè è una cosa realmente accaduta…le donne certe volte riescono a fare delle cose davvero stupide e prive di ogni utilità sentendosi grandi senza alcun motivo, ma che ci si guadagna poi?

Lasciami un tuo pensiero