Un’amica di Rosen

La donna sotto uno scialle di lana spessa scivolò per le viuzze della città.
«Sono un’amica di Rosen» farfugliò davanti ad una porta scura malamente illuminata. Il tipo che la squadrò dall’uscio fece brillare gli occhi nella penombra del vicolo e, senza dir nulla, fece cenno alla donna di seguirlo. Il corridoio era stretto e puzzava di rancido e di muffa.
«Cosa vuole vendere?» fece l’uomo sgraziato una volta arrivato ad una stanzetta.
«Ho bisogno di soldi… avevano pensato ad un rene» fece la donna muovendo appena le labbra e levandosi lo scialle che le aveva coperto fino a quel momento il volto. Aveva una cinquantina d’anni, il visto profondamente segnato dalle intemperie della vita ed una voce tremula a sottolineare tutto il disagio del momento. L’uomo, che la sovrastava di un buon metro, il viso largo e sfatto da rughe di cinica indifferenza, fece finta di mettere in ordine delle carte su quello che sembrava un banchetto per studenti, poi disse:
«Per ora non ci interessa.»
«Come?!?» fece la donna sorpresa non aspettandosi un rifiuto. «La prego, la scongiuro.»
L’uomo fece una smorfia di fastidio, poi aggiunse:
«Abbiamo però bisogno con urgenza di un cristallino. Glielo pagheranno bene.»
«Di un occhio?» ribadì lei come per essere certa di aver capito bene. Nello stesso istante si portò una mano alla palpebra destra come a sincerarsi che fosse ancora lì.
«Sarebbe lei la donatrice?» E, prima ancora che la donna rispondesse, l’uomo, con un gesto rozzo, le afferrò il volto orientandolo verso la luce per accertarsi delle condizioni del globo oculare. «Per me va bene… venga in via Baraldi, 12, domattina, alle 6.»
«Devo fare delle analisi prima?»
«Non sono necessarie.»
«E i soldi?»
«Quando sarà tutto finito.»
L’indomani alle sei in punto, la donna era già sotto i ferri. Ci volle un quarto d’ora per distaccare il cristallino in anestesia locale. Il chirurgo, o quello che sembrava essere tale, aveva appena consegnato l’organo spiantato all’infermiera che gli era accanto, quando sentì urlare nell’anticamera ‘la Polizia, la Polizia’. Il medico, mollando per terra ogni cosa, scappò precipitosamente verso il bagno dando una spallata all’infermiera che cadde all’indietro schiacciando l’involucro che aveva in mano.
«Cosa succede?» fece la donna distesa sul lettino operatorio con l’occhio ancora aperto. «Cosa sta succedendo?»

37 pensieri su “Un’amica di Rosen

  1. peggio di una doccia gelata….
    Ma sei sempre bravissimo! A proposito uso le pile Duralill quelle che fanno saltellare di più e mangio cioccolata Milka, la Lilla che invoglia! =)) bacibaci, Lilla

  2. I “sensi” non hanno prezzo…. e gli occhi poi non sono solo “la vista” ma anche lo specchio dell’anima… Quasi quasi che se l’è meritato…. Un abbraccio Luna
    ps l’influenza mi aveva negato il post sotto…. io riesco a immaginarmi una eternità trasparente, ma solo “dopo aver vissuto”… :-** Luna

  3. Mario Luzi è morto… Non devono più trovare scuse x negargli il Nobel, come hai sottolineato tu… Forse per questo l’hanno fatto senatore a vita nell’ottobre scorso?
    Io lo ricordo con una sua poesia… sempre sul mio albero…
    a presto, e a tutti, un saluto.

  4. Così avvicente che ho “visto” la scena,immaginato il viso della donna e il colore dello scialle…
    e così agghiacciante…ma purtroppo non irreale…
    Ciao:-)Marina

  5. Un racconto verità che fa riflettere. Purtroppo il traffico d’organi non è una leggenda metropolitana. Nel mondo, migliaia di persone spariscono nel nulla (tra questi molti bambini), rapite da organizzazioni criminose, dedite a questo orrendo commercio omicida.

  6. Miii mi hai fatto accapponare la pelle…Ma era un incubo vero? Dimmi di sì, o, almeno, che poi glielo rimettono l’occhio…schiacciato schiacciato era? ho bisogno di un lieto fine o almeno di una seconda puntata…:(

  7. sei proprio comele briciole nel latte…..le vedi..ma se cerchi di prenderle…….. quasi impossibile!
    Mi piacciono letue storie, vere, inventate, dolci e perverse surreali e realistiche…. Una bbraccio

  8. E’ scritto molto bene e così l’ho riletto ma spero che ci sia un seguito.Forse,come risarcimento,potresti farle trapiantare un occhio del dottore? E farla vincere alla lotteria?E magari ancora…Indovina con chi mi sono identificata?!

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