Le fresie e le rose bianche

Il ragazzo era fermo, titubante, davanti al fioraio. Poi si asciugò i palmi delle mani sui jeans ed entrò.
«Vorrei dei fiori» mormorò sottovoce.
La ragazza lo squadrò con gli occhi chiari:
«Ha già in mente qualcosa?»
Il ragazzo, se solo avesse potuto, sarebbe a quel punto scappato, ma ormai era troppo tardi. Si voltò indietro, verso la vetrina, su cui sembrava specchiarsi l’intera piazza.
«Ha già in mente qualcosa?» ripeté la ragazza attorcigliandosi un nastro azzurro attorno all’indice.
«No… no…» balbettò lui guardandosi in giro con l’occhio vuoto.
«Per chi sono i fiori? Per sua madre? Per una signora?»
«Per una persona speciale» rispose pronto.
«Che età ha questa persona speciale? Se posso chiederlo.»
Il ragazzo divenne rosso; per darsi un tono diede impercettibili pugnetti sul bancone reso profumato da fiori recisi.
«Non saprei» fece lui misterioso «la sua età, più o meno.»
«Bene» assentì la ragazza « ho delle bellissime fresie fresche.»
Uscì da dietro il banco con passo morbido accostandosi ad una composizione di fresie rosa pallido debordanti da un vaso fondo. «Poi?»
«A lei cosa piacerebbero? Mi consigli, per favore» supplicò il ragazzo in un sospiro.
«A me?» domandò lei sorpresa «beh, ad essere sincera, mi piacciono molto queste roselline bianche. Sono delicate e tenere. Un fiore che non ti aspetti.»
«Va bene, prendo anche quelle. E senta… ha per caso un biglietto da accompagnare al mazzo di fiori?»
Lei glielo allungò con dolcezza. Con pochi rapidi movimenti la confezione prese forma e lui la pagò.
«Mi scusi» fece ad un certo punto la ragazza indicando il telefono che stava squillando nel retrobottega dove sparì dietro ad un sorriso. «Sì, sono Giulia» si sentì dire da dietro «sì, sì, venga pure, il bouquet è gia pronto.» Quando poi tornò nel negozio il ragazzo non c’era più.
«Ehi, ma si è dimenticato dei fiori!» disse a voce alta lei schiudendo appena le labbra. Ma i fiori non erano posati sul banco. Erano dentro ad un bellissimo vaso di ceramica dalle trasparenze bianche, su cui pendeva un biglietto che recava scritto, con grafia incerta, ‘alla mia persona speciale’.

32 pensieri su “Le fresie e le rose bianche

  1. Te l’ho mai detto che scrivi da Dio?
    Mi piace perchè hai capacità di sintesi, ma riesci a metterci dentro tutto.
    un bacio
    Kadisia*

  2. mamma mia mi hai fatto venire i brividi da quanto è bello questo post….troppo emozionata per commentare adeguatamente…diro’ solo che sei davvero speciale!!!!!!!

  3. Confesso: è un secolo che manco.
    Ehi, ma sei sempre stato così romantico? A me piacciono le margherite. E le rose gialle. Poi anemoni, ortensie, insomma…
    e che mi è piaciuta questa tenera storia, dolce come un panino al latte. Altro che briciola…

  4. Acc…appena pubblicato e già letto e commentato..che onore!
    Comunque sono d’accordo con te..grande metodo che ha prodotto grandissimi attori, ma con enorme fatica.

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