Il rivelatore di limite

«E così ieri, mentre prendevo l’ennesima multa per eccesso di velocità, mi è venuta la grande idea.»
Browser mi strabuzzò gli occhi, come faceva di solito quando faceva queste uscite. Questa volta aveva però anche ciondolato la testa bovina, in segno di sottile compiacimento. Cercai di tappargli la bocca allungandogli una lattina di coca-cola e una scatola di Bahlsen al cocco, ma non ci riuscì.
«Devi sapere che io prendo le multe non perché non osservo i limiti di velocità, ma perché dimentico, dopo un po’ che guido, qual è il limite che vige in quel momento.» Qui fece una pausa per mettersi in bocca quattro biscotti tutti insieme. Per un minuto buono non fu in grado di rendersi comprensibile. Poi continuò:
«Così ho pensato che si potrebbe inserire nella strumentazione di bord0 un rivelatore a display del limite in corso, con il dispositivo in grado di leggere il limite direttamente dal segnale stradale. Una spia rossa si potrebbe poi accendere in cabina ogni qualvolta la velocità di marcia della vettura supera il limite. Che ne dici?»
«Interessante!» feci sincero. «Per fare una prova potresti montarlo sulla mia macchina.»
«Sulla jeep?» chiese lui sorpreso.
«No, sulla macchina mia che stai ultimamente usando tu.»
«Ma quella è mia, mica tua!» e così dicendo sputò via impalpabile polvere di cocco che andò a depositarsi sulla sua maglietta blu.
«Finché non me la paghi completamente, rimane mia. Dopo più di un anno e mezzo non hai neppure fatto la voltura.»
Browser si azzittì. Sembrava mortificato. Si sentì nella stanza solo il ruminare delle sue mascelle. Quindi mi domandò:
«Sei sicuro che la macchina sia ancora tua?» chiese con un’espressione indecifrabile.
«Temo di sì.»
Ci fu un’altra pausa, poi disse:
«Senti… se è ancora tua… non è che mi pagheresti allora il bollo e l’assicurazione che sono scaduti da qualche mese?»

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